Flora Beneduce e la “violenza di genere”
NAPOLI – Intervenendo al convegno su “La violenza nella coppia e in famiglia: quali interventi, quale prevenzione”, organizzato da Sumau Assoprof, l’On. Flora Beneduce (F.I.), ha evidenziato che “…La soluzione alle situazioni di minacce, maltrattamenti fisici e psicologici, tragedie domestiche e a tutto ciò che può essere ricondotto alla violenza di genere è la rete di supporto alle donne che ne sono vittime. I referenti istituzionali devono essere garanti del funzionamento di questa rete di centri, case di accoglienza, strutture e associazioni, affinché cooperino e aiutino le donne a denunciare e a sottrarsi ad una spirale distruttiva per sé e per i propri figli.
La nostra Regione ha una legge all’avanguardia, la numero 22 del 2012, che istituisce il Centro regionale di coordinamento dei servizi territoriali, con il compito di sviluppare interazioni e cooperazioni finalizzate all’ottimizzazione degli interventi contro la violenza di genere – spiega la Beneduce – Inoltre, la stessa legge prevede la nascita l’Osservatorio regionale della rete antiviolenza, che realizza il monitoraggio, la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati sul fenomeno della violenza di genere, per costruire una sinergia tra i soggetti coinvolti in modo da sviluppare e armonizzare le varie metodologie di intervento adottate sul territorio. Purtroppo queste due strutture sono ancora in una fase di start up. Inoltre, per l’area di intervento “Donne in difficoltà” del Piano Sociale Regionale, la Campania ha previsto uno stanziamento di circa 800mila euro per promuovere azioni di sensibilizzazione che saranno affidate ai Piani Sociali di Zona. Il compito delle istituzioni consiste nel vigilare sia sulle strutture di supporto, sia sul lavoro dei PSZ, affinché ciò che la Campania predispone non sia solo un testo redatto su carta, ma diventi intervento concreto, fattivo, efficace ed efficiente. Il mio impegno come consigliere regionale è totale, perché la violenza è sempre più vicina, terribile e insidiosa di quanto non si creda. E l’epilogo di certe storie si consuma nel terrore, nel degrado, nella tragedia”.