A Sant’Agnello Sagristani inciampa nella privacy…
SANT’AGNELLO – Si è mosso il Garante per la Privacy per far rimuovere dal sito web l’elenco degli alunni beneficiari del servizio pubblico di trasporto alunni corredato di tutti i dati sensibili e anche dei recapiti domiciliari. La “smania di trasparenza” che agita il primo cittadino Pietro Sagristani deve aver indotto l’Amministrazione a commettere un grave errore cui solo in parte si è potuto riparare con la rimozione (tardiva) dell’elenco dal sito visto che lo stesso è stato disponibile sulla rete per circa una settimana nonostante si fossero elevate le proteste dei genitori e anche l’opposizione avesse denunciato la circostanza. Sulla stampa il Sindaco ha cercato di ribaltare le accuse e di distogliere l’attenzione tirando in ballo la solita questione della pubblicazione delle situazioni patrimoniali e reddituali degli amministratori attaccando il suo predecessore Gian Michele Orlando. Ormai sembra vittima di un’ossessione dimenticandosi che, avendo vinto le elezioni, ora deve amministrare e non ingaggiare quotidiane battaglie contro chi considera avversari o nemici! L’ossessione dei patrimoni degli amministratori tende a dimostrare che lui non ha tratto alcun profitto dal suo impegno politico negli ultimi 15 anni, cioè non ha acquistato immobili, mentre non è stato così per altri!
Evidentemente dev’essere a conoscenza di casi che, se fraudolenti, farebbe bene a denunciare senza troppi giri di parole ritenendo l’acquisto di eventuali immobili frutto di illeciti proventi connessi all’esercizio di funzioni pubbliche. E’ necessario che si faccia chiarezza su questo aspetto perchè si tratta di un ritornello scandito sin dalla campagna elettorale contro gli avversari. Ma poi, vien da chiedersi, dove sta scritto che un Amministratore pubblico non può comprare casa nel mentre adempie al mandato pubblico? Il notaio, tra l’latro, è tenuto a verificare e certificare la provenienza del denaro impegnato nell’acquisto per cui è evidente che solo uno sciocco potrebbe impegnare risorse frutto di tangenti o di malversazioni per un acquisto immobiliare. Potrebbero trattarsi di immobili formalmente intestati ad altre persone invece che ai veri proprietari, se politici e amministratori, ma anche qui ci troviamo innanzi alla difficoltà a dimostrare la cosa! Del resto intestare un immobile a una terza persona significa correre pur sempre un rischio, benchè possa trattarsi di persona fidata. E’ ancora fresco il ricordo di una lunga vertenza giudiziaria, verificatasi in Penisola Sorrentina, proprio per l’effettiva proprietà di un immobile che era stato intestato dal reale acquirente (un politico) a un parente! Per tornare al problema della privacy violata è chiaro che, al di là della responsabilità politica in capo a più soggetti, il Sindaco ha il dovere di individuare il responsabile dell’accaduto anche perchè è inspiegabile che non si conoscano leggi come questa e neanche il buon senso abbia spinto l’esecutore materiale della pubblicazione a interrogarsi sulla regolartità, oltre che opportunità. della messa online di tali informazioni.