Il fatto politico del giorno: Sommese e la nuova UdC peninsulare
Non l’abbiamo letto da nessuna parte, forse nessuno lo scriverà. Stamattina all’Hotel Majestic a Sant’Agnello il leader dell’UdC in Campania, Pasquale Sommese, capolista alla Camera dei Deputati, ha disegnato i nuovi scenari di quella che sarà l’azione politica del suo partito nella Penisola Sorrentina indicando fisicamente alla platea, che l’ha accolto nel suo tour elettorale, gli uomini su cui intende costruire il nuovo partito all’indomani delle elezioni politiche affinchè diventi un protagonista vero dei futuri, importanti appuntamenti elettorali. Praticamente, fuor dai denti e con l’eleganza di chi la sa lunga di cose politiche, Sommese ha fatto calare il sipario sull’uomo che, negli ultimi cinque anni, ha tirato o cercato di tirare le fila dell’UdC in Penisola: Pietro Sagristani…
Il quale, ovviamente, era assente all’incontro elettorale che si è svolto nella “sua Sant’Agnello” e dove a fare gli onori di casa c’era il suo antogonista Gianmichele Orlando insieme ad altri Sindaci e tanti Consiglieri comunali (oltre ad amici e simpatizzanti del partito)… Cioè tutte le persone che Sommese ha indicato come i nuovi attori della politica UdC in una “penisola libera da padroni…”. Parole testuali, pronunciate da chi la politica, quella vera, la conosce, la mastica nei luoghi del potere e del confronto overo, tutti i giorni “...sapendo rispettare e coinvolgere le opposizioni senza le quali tante riforme e tante novità di generale interesse non si possono realizzare in una regione come la nostra e rinunciando a un protagonismo personale che non mi ha mai riguardato...”. Una lezione di politica con la quale Sommese chiude ogni ragionamento confermando che l’UdC campano guarda oltre Sagristani: anzi ha già fatto scelte precise e lavorerà per portare alla Regione, alla Città Metropolitana e al Parlamento rappresentanti della Penisola impegnati a costruire questo importante progetto politico e territoriale. Questa tornata elettorale ha praticamente decapitato, pur con diverse motivazioni, la Penisola di una propria rappresentanza elettorale. Il PdL, in piena crisi, ha perduto il Sen. Raffaele Lauro (non è stato ricandato) che all’indomani delle elezioni del 2008 aveva indicato con lungimiranza ai primi cittadini della Penisola la strada da percorrere: unirsi e lavorare insieme per acquistare peso specifico e realizzare un coordinamento territoriale sovraccomunale per competere nella politica dove i numeri contano molto più delle persone. Inutile dire che il progetto dell’Unione Intercomunale è miseramente abortito e difficilmente potrà rinascere. Forse la prossima sarà una legislatura breve, utile forse a riformare la legge elettorale per restituire protagonismo vero agli uomini. Del resto basta guardarsi intorno e vedere che la cartellonistica elettorale è desolante: di manifesti se ne contano sulle dita di una mano o giù di lì. Le campagne elettorali oggi sono fatte dai partiti, anzi dai leader nazionali e sui territori si raccolgono i voti che maturano attraverso i media, in primis quelli televisivi! In una Penisola orfana di leader, l’UdC oggi ha fatto la prima mossa utile per proiettarsi in anticipo nella nuova stagione politico-istituzionale locale, regionale e nazionale.