Storie di vita vissuta per la legalità, oggi a Sant’Agnello
SANT’AGNELLO – Lunedì 4 febbraio alle ore 16.30 presso il “Conservatorio Sette Dolori” (via Iommella Grande 99) a S.Agnello, si svolge l’incontro-confronto sul tema “Storie di vita vissuta per la legalità” cui interverranno Adriana Musella, Presidente del Coordinamento Nazionale Antimafia Riferimenti Gerbera Gialla, Silvia Blasi, Magistrato del Tribunale di Sorrento e le Alunne del Liceo “Publio Virgilio Marone” di Meta. Modera il dibattito la Prof. Carmen Sicignano del Liceo “P.V.Marone”. Adriana Musella presenterà il libro “Vittima di mafia nome comune di persona” con la storia di suo padre Gennaro, scritto da Salvatore Ulisse Di Palma con la prefazione di Piero Grasso…
L’iniziativa rientra nel progetto “Educazione alla Responsabilità, alla Solidarietà e alla Legalità” organizzato per due anni 2010/2011, 2011/2012 dalla prof.ssa Sicignano in qualità di responsabile coadiuvata da altre docenti coordinatrici. Esso ha coinvolto 17 classi con oltre 400 alunni ed è stato promosso dalla Dirigente Scolastica del Liceo, Prof Immacolata Arpino.
“Ritengo – ha dichiarato la Sicignano – che sia un imperativo categorico del lavoro di ogni insegnante, guidare i propri ragazzi in una crescita formativa quanto più possibile consapevole e autonoma in rapporto all’ “altro” e al territorio, partendo dai libri e andando al di là di essi. Il frutto di questo lavoro sui ragazzi ha portato infatti tre alunne, Alessia Orazzo, Benedetta De Nicola e Cristina d’Esposito, alla realizzazione di un calendario, i cui proventi, 1850,00 euro, sono stati devoluti a favore dei bambini della “Comunità – Casa famiglia Myriam” di Meta”.
L’incontro “Storie di vita vissuta per la legalità” ha l’obbiettivo di testimoniare e condividere le esperienze di chi ha fatto onestamente il proprio lavoro ed è stato ammazzato dal potere mafioso come Gennaro Musella, ingegnere salernitano, ucciso perchè non aveva accettato il silenzio e il malaffare negli appalti, e di Bagnara Calabra, vittima di mafia non conosciuta ai più o di chi come Letizia Aielli, giovane e tenace magistrato del Tribunale di Sorrento, stroncata precocemente da un brutto male, ha voluto si continuassero ad educare i giovani sul cammino della legalità. L’intervento delle alunne del Liceo Classico di Meta rappresenta un momento vivo di confronto tra loro e i testimoni ed esperti, operatori sociali e culturali, e con altri giovani oltre che con docenti, che hanno cercato di capire in prima persona che cosa significa uguaglianza, diritti, doveri, responsabilità, solidarietà, cooperazione, volontariato, cultura, legalità, giustizia.