Ingovernabilità, la colpa è degli italiani non solo dei politici
Proviamo a ragionare sull’esito elettorale a risultato metabolizzato per fornire una nostra lettura di questo voto che ha peggiorato una già critica situazione italiana. Nel senso che si è trattato di un “voto immaturo”, che non è stato in grado di produrre una maggioranza autosufficiente e credibile per rilanciare l’Italia alla grande rispetto al resto d’Europa e al mondo intero che, ormai costantemente, ci guardano per conoscere e per valutare la nostra affidabilità e la nostra serietà se vogliamo tornare a essere veri protagonisti del governo globale.
Gli italiani hanno invece confermato, in gran parte, di non aver imparato nulla o quasi dai cinque anni che si sono lasciati alle spalle, forse i peggiori della storia repubblicana, restando indifferenti verso ciò che li attende da subito e che avrebbe richiesto un voto per assicurare governabilità! Hanno agito da tifoseria clacistica, acriticamente votando ognuno per il proprio schieramento, o quasi, a prescindere da qualsivoglia valutazione per come esso ha operato, per quello che ha detto e soprattutto per quello che ha fatto in questi anni bui della nostra repubblica. Le colpe non stanno, perciò, sempre e solo nella classe dirigente, piuttosto nel costume italiano che è ben noto alla politica e che a sua volta ne è espressione in tutto e per tutto! Nel ventennale della tangentopoli che scoperchiò la fogna nazionale dando il via a una stagione di novità che fecero ben sperare, questa classe dirigente e larghe fette del paese sociale ed economico si sono prodotti in una straordinaria performance di malgoverno all’ennesima potenza che anzicchè indurre nell’opinione pubblica una reazione coerente, ha prodotto una mostruosità di cui nessuno al mondo riesce a farsene una ragione e a giustificare! Indifferenza, per non dire strafottenza: è questo il sentimento largamente diffuso nella pancia degli Italiani verso le sorti di tutto ciò che è pubblico, che appartiene alla collettività, che è Stato! Per questo hanno rivotato Berlusconi addirittura consegnandogli la palma del vincitore che da solo è stato in grado di sovvertire i più nefasti pronostici della vigilia. Il PD, che non ha mai detto o proposto niente di costruttivo e di concreto per sostenere la ripresa e accreditarsi come vera classe dirigente, ha perso a sua volta milioni di voti e ha mancato l’appuntamento della vita! Bersani ha fallito perchè non si è rinnovato, ha rifiutato la novità di un Renzi che meglio di lui avrebbe rappresentato il nuovo a sinistra! L’arroganza e la presunzione tipiche della sinistra hanno prodotto la sconfitta: senza considerare il malaffare su cui mai Bersani ha pronunciato parole non di circostanza. Solo Grillo è riuscito col suo non-partito a proporre agli elettori non tifosi un contenitore in grado di intercettare il dissenso ragionato e quello dei giovani stanchi di essere espropriati del proprio futuro. Per loro, per i Grillini, inizia una stagione particolarmente esaltante, nella quale scalderanno i muscoli in attesa dei fallimenti della nomenklatura e raccogliere, loro, nuovi consensi fino a giungere all’appuntamento con le elezioni europee dell’anno venturo alla grande, schierando il loro uomo simbolo in tutti i collegi per realizzare una straordinaria vittoria elettorale in grado di sbaragliare definitivamente il sistema politico italiano e nello stesso tempo permettendogli di affacciars direttamente in Europa, là dove hanno detto di non voler più stare! Questo ceto politico italiano, così com’è uscito dalle urne, non è in grado di competere con M5S e i tanti delusi di questa tornata elettorale avranno una ragione in più per aggregarsi a Grillo alla prima occasione utile: egli solo rappresenta l’alternativa al vecchio e desueto regime di B&B! Può rivelarsi anche un rischio per la nostra democrazia, ma dev’essere chiaro che se non la si rimette davvero in giocoforse non troveremo neanche più chi sarà in grado di combattere per difenderla!