Vico Equense, Gennaro Cinque: “il mio impegno contro la criminalità”
VICO EQUENSE – Il Sindaco Gennaro Cinque dice la sua sull’emergenza criminalità in Costiera cui dedica un post sul suo blog. Scrive Cinque: “Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale si è discusso delle iniziative di contrasto alla criminalità organizzata, a seguito dell’agguato di Ferragosto alla Marina di Vico. La maggioranza ha letto la lettera che inviai al Prefetto, subito dopo quella vicenda. In essa chiedevo di rafforzare la presenza delle forze dell’ordine sul territorio, confermando che l’Amministrazione comunale è fermamente impegnata nel contrastare qualsiasi forma d’illegalità, ed in primis la penetrazione di soggetti non raccomandabili sul territorio. Un tema ben ripreso nel documento poi votato, purtroppo, dalla sola maggioranza, per abbandono della seduta da parte della minoranza“…
Mi farò ancora con più forza portavoce presso le sedi idonee per incrementare la vigilanza notturna delle pattuglie, istituire posti di polizia e del corpo forestale dello Stato sul territorio, rafforzare posti di blocco e controlli nei weekend. Sottrarsi al dibattito, usando la mia assenza, non danneggia l’amministrazione o il sindaco, rispetto ai quali ogni critica è lecita, ma fa un torto alla Città di Vico Equense. La popolazione di questa Città si è da sempre distinta per avere isolato e ripudiato le devianze criminali che per tali ragioni non hanno mai attecchito il nostro territorio. Fenomeni di microcriminalità sono stati individuati, emarginati e smantellati dalle forze dell’ordine tanto da evitarne ogni radicamento e ramificazione. Il fenomeno isolato, consumatosi la notte del 14 agosto alla Marina di Vico, di vendetta criminale tra bande estranee al contesto vicano, va depurato dalle speculazioni di chi ritiene di colpire l’amministrazione comunale e invece danneggia un popolo e una città che hanno grande dignità. È necessario ed indispensabile rafforzare la vigilanza, tutelare la tradizionale tranquillità e civiltà dei ritmi urbani della città di Vico Equense, e stroncare sul nascere ogni tentativo d’infiltrazione, rinforzando la presenza dell’Arma dei Carabinieri nella fascia oraria che va dalle 24.00 alle 7.00 mediante pattuglie di controllo; istituendo un presidio di Polizia, per il quale metteremo a disposizione uno degli immobili comunali per l’allocazione. Occorre aumentare i posti di controllo all’ingresso ed uscita del paese che oggi risultano essere limitati ed insufficienti; bisogna istituire un presidio del Corpo Forestale tra Moiano e Ticciano. Infine è indispensabile un piano di controllo mediante la Polizia Municipale durante i week end fino alle ore 1.00, prolungando nel periodo estivo fino alle ore 1.30.
Tengo a precisare, e chi mi conosce lo sa, che amo lavorare in silenzio, senza il frastuono del vanto. Le diverse azioni intraprese per combattere le eventuali infiltrazioni della camorra sono al protocollo dell’ente, riportano date di invio e contenuti, non mi sono preoccupato di farne uno strumento di propaganda. Ho ritenuto scrivere a Sua Eccellenza il Prefetto quale Autorità preposta, ma anche ai dirigenti Scolastici del territorio per condividere con loro il mio pensiero e fare una precisa richiesta perché sono convinto che bisogna combattere l’illegalità a tutti i livelli, partendo dal basso, dai giovani e anche dai bambini. Siamo chiamati ad unire forze e intenti in azioni sinergiche e condivise, nelle quali ognuno di noi svolge un ruolo fondamentale di contrasto e informazione. Con questa convinzione ho chiesto ai Dirigenti Scolastici, a titolo personale e laddove non già previsto, l’inserimento nel POF 2012/2013 di progetti di educazione alla cittadinanza improntati sulla legalità, l’onestà e la dignità civile. Perché credo che abbiamo l’obbligo morale di lavorare ogni istante a favore della cultura della legalità. Ecco perchè la Scuola rappresenta il primo grande luogo di formazione e confronto. Dobbiamo, tutti, mettere in campo azioni che allontanino i giovani da distrazioni pericolose e insegnino loro i reali valori di una vita onesta, dignitosa e all’insegna della crescita umana e culturale. La nostra priorità consiste nell’alzare una linea di demarcazione tra ciò che è legale e ciò che non lo è. Tra chi rispetta i diritti degli altri e le istituzioni e chi non lo fa. Dobbiamo educare alla legalità affinchè l’illecito non trovi mai spazio per insinuarsi. Tutti insieme, senza posizioni, differenze o colore politico“.