Sorrento

Salviamo l’ultimo carpentiere navale di Sorrento: Antonino Tramontano

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Monazero Marina Grande Sorrento

SORRENTO – Appello di Giovanni Antonetti dell’IdV all’Amministrazione Comunale: salviamo l’ultimo artigiano carpentiere navale della città, Antonino Tramontano per salvare la nostra memoria e le nostre tradizioni. “Una volta era un mestiere di rilievo nei vecchi cantieri navali, nei quali le imbarcazioni erano ancora costruite prevalentemente in legno. Ora la carpenteria navale si basa principalmente sulla vetroresina. Ma l’antico mestiere di “lavorare il legno” non è scomparso, almeno a Sorrento, nel borgo di Marina Piccola, al porto turistico della città del Tasso; resiste alle intemperie, è proprio il caso di dirlo, il maestro d’ascia Antonino Tramontano, almeno fino ad oggi, 10 gennaio 2013, data in cui si è concluso l’iter giudiziario con lo sfratto e la consegna del locale ai proprietari…

E’ stato definitivamente chiuso lo storico “monazero”, sopravvissuto anche ad alluvioni, dove negli anni sono state effettuate opere di costruzione, manutenzione, riparazione e restauro di storici gozzi, lance sorrentine e “barchette” e che si può considerare, a ragione, un vero e proprio monumento storico della carpenteria sorrentina, ultima testimonianza di una tradizione marinara che non voleva morire, e che invece, nell’indifferenza generale, oggi è scomparsa. “Insieme ad altri amici, associazioni culturali, e con l’ausilio del suo legale, abbiamo tentato di risolvere il problema del maestro Tramontano – spiega Antonetti – volevamo evitare che si perdesse una delle ultime testimonianze storiche della tradizione dei maestri d’ascia in costiera e per questo abbiamo ottenuto, dallo scorso giugno, un’ulteriore proroga fino all’inizio del 2013, cercando soluzioni alternative di natura privata, ma anche nella speranza che nel frattempo l’amministrazione comunale avrebbe provveduto, quanto meno, a fornire un locale pubblico per evitare la fine di questa antica tradizione culturale. Ma finora nessuna soluzione da parte del Comune di Sorrento e del sindaco titolare della delega alla cultura. La scena cui ho assistito oggi – conclude Antonetto – è stata davvero triste: uno storico “monazero”, chiuso per sempre ed ora ridotto ad un vuoto deposito; spero che il sindaco capisca che bisogna fare qualcosa al più presto, e non credo sia difficile reperire la disponibilità di uno de i tanti locali comunali inutilizzati e trasformarlo in un vero e proprio sito culturale a disposizione della città e dei turisti, come testimonianza del lavoro dei maestri d’ascia sorrentini, per evitare di perdere l’ennesimo pezzo di storia della nostra penisola”.

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