PdL, al Senato gli “impresentabili”. Per Lauro una chance alla Camera?
Oggi la stampa annuncia la candidatura al Senato per il PdL di tutti i quasi gli imprensentabili, cioè deputati e senatoricondannati o inquisiti dalla Magistratura che, etica e buon senso, avrebbero voluto esclusi dalla competizione elettorale.
Al Senato, la Camera più autorevole, quella dove di solito le forze politiche ospitano rappresentanti che per qualifica, formazione professionale e culturale, meriti acquisiti (non a caso ci sono i Senatori a vita), rischiamo di trovarci una massa di inquisiti, gente che senza l’ombrello dell’immunità parlamentare starebbe probabilmente in galera! Nel PdL, più che negli altri partiti, il problema è quantitativamente rilevante! Finisce così che uno tra i pochi Senatori del PdL che in questi cinque anni si è distinto per il lavoro svolto su fronti delicatissimi e di generale interesse oltre che per l’assoluta estraneità al sistema delle corruttele, il sorrentino Raffaele Lauro, non trovi più posto in lista!…
Stando alle indiscrezioni, i vertici del partito gli avrebbero chiesto la disponibilità a candidarsi alla Camera dei Deputati e, tra oggi e domani, si consumerà il rito della formazione definitiva delle liste per cui si conoscerà l’esito di questa richiesta. Lo stesso parlamentare sorrentino, da noi interpellato, non ha voluto commentare nè smentire le indiscrezioni di queste ore. Sembra però che nel PdL l’allestimento delle liste non osservi un’unica regia e che alla fine dei giochi potrebbero esserci sorprese anche clamorose in considerazione del fatto che l’ultima parola spetta solo e unicamente a Berlusconi. Il quale, tra il detto e il non detto, tra il dichiarato e l’insinuato, potrebbe riservare inattese sorprese per capovolgere l’esito del voto e trainare il PdL come nessuno altro è oggettivamente in grado di fare. Ai Nitto Palma e ai Verdini tocca fare il lavoro istruttorio, ciascuno sui propri tavoli: allo scoccare del gong si conosceranno le candidature e quindi le scelte reali operate da un PdL che in Campania, sull’esito del responso elettorale, si gioca il futuro della legislatura e il ruolo chiave in Parlamento per sè e per il proprio leader. L’affannoso ricerca, da parte degli inquisiti (ma il ragionamento vale per tutti i partiti) di un seggio al Senato è determinata dal fatto che è davvero improbabile che in quest’aula, dai rapporti di forze e dagli equilibri costantemente incerti, possa scaturire una qualsiasi autorizzazione a procedere in favore delle inchieste e delle richieste della Magistratura, contrariamente a quanto avviene alla Camera dei Deputati dove lo scontro è più “brutale” e qualcuno potrebbe ritrovarsi consegnato ai Magistrati a dispetto dello scudo immunitario. Intanto questa mattina il PdL ha depositato il proprio logo con la scritta “Il Popolo della Libertà Berlusconi Presidente“.