Italia,  Vico Equense

Beneduce su Dell’Utri: è un uomo di profonda cultura

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Flora Beneduce

ROMA – Si è consumato alla Sala Bernini della Residenza di Ripetta l’ultimo incontro di Flora Beneduce con Marcello Dell’Utri per la presentazione del quarto volume de “I diari di Mussolini – anni 1937” (Ed. Bompiani). “Dell’Utri è un uomo di profonda cultura e di straordinaria sensibilità artistica, oltre ad essere uno storico eccellente – dice Flora Beneduce, primario di Medicina generale e Pronto soccorso degli ospedali riuniti della Penisola Sorrentina – Credo che la sua capacità di divulgare ciò che l’Italia ha vissuto, leggendo con lucidità i fatti e interpretandoli alla luce del contesto, sia una dote non comune. La sua ricercata leggerezza nell’affrontare temi dibattutissimi, il modo di analizzare le situazioni, l’ironia con cui si rapporta alle cose è encomiabile…

Far circolare la cultura del libro non è impresa semplice. Il senatore Dell’Utri sa  far appassionare a tutti i campi dello scibile anche i più giovani, oramai abituati a ragionare e comunicare in bit, velocemente e in tempo reale. Nel presente come nel passato, i libri sono veicolo di progresso. La storia lo insegna, Marcello lo ribadisce con la sua instancabile attività di bibliofilo”. E lo stesso senatore ha sottolineato l’importanza della cultura non solo per la formazione dell’individuo, ma anche per la preparazione di una nuova classe politica. “Ho dedicato la mia vita ad educare classi di donne e di uomini alla gestione della cosa pubblica, ma i risultati non si vedono e l’Italia è in sofferenza – spiega Dell’Utri – Ma non mi scoraggio e, come scrisse Montale nella poesia “Prima del viaggio”, aspetto. Un imprevisto è la sola speranza. Ma dicono che è una stoltezza dirselo”. Proprio ieri Dell’Utri ha dovuto incassare da Berlusconi un no alla sua ricandidatura parlamentare perchè improponinbile vista la situazione in cui versa l’ex manager di Pubblitalia e fondatore di Forza Italia, condannato in via definitiva per associazione mafiosa.

3 commenti

  • giovanni

    ma questa beneduce, invece di far funzionare gli ospedali pensa a pubblicizzare il mafioso di arcore che pure berlusconi l’ha scaricato

  • Capra

    ma oggi è 14 dicembre, mica il 1° aprile? Questo pesce d’aprile fuori stagione stona proprio.
    Scherzi a parte se davvero come dice la Beneduce Dell’Utri è un “uomo di profonda cultura e di straordinaria sensibilità artistica, oltre ad essere uno storico eccellente”, beh allora facesse lo storico e lasciasse stare la poltrona al parlamento, che lì serve poro la sensibilità artistica.
    Direttò mi pubblichi stavolta?

  • Alessandro Lauro

    MA CHE VEERGOGNA! Dell’ultri plurindagato, quello che disse che Mangano (mafioso) è un eroe. Ma chieda scusa!

    A proposito dei “Diari di Mussolini”:
    Mussolini, in arte Gino

    di Marco Travaglio

    La casa editrice Bompiani, fondata da un quivis de populo chiamato Valentino Bompiani, che ha in catalogo oscuri autori di dubbia fama quali un certo Umberto Eco, conosce finalmente il suo momento di gloria. Merito di Elisabetta Sgarbi, che rende finalmente giustizia al noto bibliofilo Marcello Dell’Utri (a Palermo il problema è il traffico) dando alle stampe – citiamo testualmente dal titolo di copertina – “I diari di Mussolini [veri o presunti]. 1939”. L’opera, davvero imperdibile, è preceduta da una nota editoriale anonima, da un’introduzione anonima e da una raffica di “perizie e pareri (prevalentemente negativi) dal punto di vista storico” anche quelli anonimi, e da un’avvertenza redazionale ovviamente anonima. Non s’è trovato un cane che volesse lasciar traccia di sé. L’unica parte firmata sono i diari del Duce che non sono del Duce. Ma questi son dettagli. Il Duce dei falsi diari del Duce è un antesignano del “ma anche” veltroniano: mentre approva le leggi razziali, si dice contrario alle leggi razziali. Perché lui perseguita gli ebrei, però li ama. L’apoteosi però la raggiunge quando festeggia il compleanno un mese dopo il suo compleanno: essendo nato il 29 luglio, spegne le candeline il 29 agosto. Mica scemo: doppia festa, doppi regali. Oppure, più semplicemente, Mussolini si era scordato la sua data di nascita: capita, alle volte. Del resto l’ex socialista Mussolini confonde Engels con Hegel. A volte, lento di riflessi, posticipa di un giorno un bel po’ di date cruciali, come se copiasse dai quotidiani dell’indomani. Altre volte, dotato di notevoli virtù divinatorie, cita nel 1939 i carri armati tedeschi “Tigre” introdotti nel 1942. L’ipotesi che il falsario si sia un po’ confuso con tutte quelle date viene scartata a priori. Manca soltanto che il Duce si firmi Gino Mussolini. Prossimamente in libreria da Bompiani: “Il seguito dei Promessi Sposi, di Alessandro Manzoni [o chi per lui]”, “Il Gattopardo-2 la vendetta, di Tomasi di Lampedusa [ma anche no]”, “La Divina Tragedia, di Dante Alighieri [boh]”, “Il Principe cerca moglie, di Niccolò Machiavelli [ci siete cascati, eh?]”.

    (11 novembre 2010)

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