Schisano, la presidenza del consiglio non è prerogativa della maggioranza
SORRENTO – L’oggetto del contendere nella maggioranza di centro-destra guidata da Giuseppe Cuomo è il rispetto delle intese che prevedevano un equilibrio dei rapporti e dei ruoli tra i partner della coalizione. L’UdC contesta a Sorrento Domani di non rispettare le intese oltre ad essere sovraripagata in termini di cariche e posti, mentre l’accusa rivolta al PdL è quella di avere in mano i vertici dell’amministrazione e posti chiave nella maggioranza a spese dell’UdC che è stata una delle forze su cui ha potuto lealmente contare sin dall’inizio Cuomo nella sua corsa a diventare sindaco. Secondo gli accordi risalenti all’ultimo rimpasto, il presidente del consiglio Mario Acampora deve cedere la poltrona a Stefano Marzuillo (UdC)…
“Non si comprendono le ragioni di non voler rispettare questo accordo chiaro che abbiamo raggiunto all’atto del rimpasto nella maggioranza – spiegano all’unisono Raffaele Apreda e Stefano Marzuillo – ora spetta al Sindaco essere garante dell’intesa e a chiedere ad Acampora di farsi da parte. Per quanto riguarda Sagristani, lo si continua impropriamente a tirare in ballo perchè non è entrato in questa vicenda“. Intanto dal fronte dell’opposizione interviene Alessandro Schisano del PD che ribadisce: “Anche in questa circostanza, come è già avvenuto con la nomina di Acampora, si negozia la presidenza del consiglio comunale all’interno della maggioranza trascurando la circostanza che trattasi di una carica istituzionale alla cui designazione occorre giungere con il più ampio consenso, frutto di un confronto trasparente tra tutte le parti in campo. Niente di personale nei confronti di Marzuillo, anzi, ma occorre a mio avviso riportare il discorso nella sede più appropriata e che veda partecipi tutte le forze politiche“. Nei giorni scorsi a dar man forte a Mario Acampora invitandolo a “resistere“, cioè a non cedere al pressing dell’UdC, era stato il consigliere Rosario Fiorentino, presidente della Commissione Trasparenza, che rinnova l’invito al presidente in carica a “non mollare“.