Processo a Boxlandia, su Vico Rota a Sorrento WWF e VAS parti civili
E’ soddisfatto Claudio D’Esposito, presidente del WWF della Penisola Sorrentina, al termine dell’udienza al tribunale di Torre Annunziata che ha ammesso la costituzione di parte civile del WWF e dei VAS nel procedimento giudiziario sul parcheggio di vico Rota a Sorrento, mentre il Comune di Sorrento non si è costituito. Nell’udienza di ieri innanzi alla 2°Sezione del Tribunale della Procura di Torre Annunziata è stata accettata la costituzione di Parte Civile del WWF Italia rappresentato dall’avvocato Giovanbattista Pane, assieme ai VAS rappresentati dall’avv. Giovanni Pollio. Il collegio presieduto dal Giudice Aufieri ha ritenuto non valide le diverse eccezioni sollevate dai quattro avvocati della difesa ed ha ammesso la costituzione delle parti civili nel processo. Inoltre il P.M. Manzi ha contestato agli imputati in concorso tra loro, ciascuno nella propria posizione, un nuovo capo di imputazione aggiungendo il “falso ideologico” (ai sensi dell’art 479 C.P.) all’abuso di ufficio già contestato…
“La Costituzione di Parte Civile del WWF – dichiara Claudio d’Esposito – in un processo, che rischia di essere da spartitraffico tra tutto ciò che è già stato fatto e quello che si potrà o meno continuare a fare, assume una enorme importanza. Proprio in questi giorni ha avuto un grande risalto mediatico la presentazione in anteprima di apertura delle Giornate Professionali del Cinema a Sorrento del film “Love is all you need” della regista Susanne Bier, con Pierce Brosnan nei panni di un imprenditore ortofrutticolo, ambientato proprio in uno splendido limoneto a Sorrento. Ma nonostante si continuino a decantare tali bellezze poi, di fatto, al di là delle promesse, dei proclami e dei codici etici l’amministrazione di Sorrento, considerata parte lesa, non si è costituita in giudizio nel processo proprio contro la distruzione di 3200 mq di agrumeto sorrentino e lo sventramento sotto gli occhi di tutti di un polmone di verde di enorme valore botanico e paesaggistico. Ricordiamo che all’apertura del cantiere in poche ore, lavorando anche al buio con l’ausilio di fari e sotto la pioggia, furono eliminati tutti i grossi alberi di arancio, i noci, i ciliegi ed i possenti ulivi secolari per consentire quella che doveva essere la costruzione di 252 scatole in cemento armato per parcheggiarvi le auto. Ma gli oltre 35000 metri cubi di terreno organico che si sarebbero dovuti portar via sono ancora là e speriamo che, quanto prima, si procedi al ripristino di tutte le alberature distrutte! Come da noi sostenuto da anni con denunce e dossier – evidenzia D’Esposito – dietro al business Boxlandia, con un giro di affari in penisola sorrentina di circa 400 milioni di euro, i collegamenti tra politici, imprenditori ed alcuni esponenti della malavita cominciano ad emergere. A farne le spese oltre al paesaggio del nostro prezioso territorio e all’indotto turistico ad esso collegato, è la qualità stessa della vita di TUTTI gli abitanti della penisola sorrentina, con l’aumento progressivo e indiscriminato di auto e box privati e la conseguente crescita dei livelli di inquinamento e caoticità da traffico non più tollerabili”.
La prossima udienza è stata fissata al 15 febbraio 2013 con l’audizione del CTU e dei testimoni dell’accusa. Sono inoltre anche già state fissate le date per le due udienze successive di marzo 2013.
“Non resta che attendere lo svolgimento del processo che si presenta lungo e complesso, ma siamo assolutamente fiduciosi”, conclude D’Esposito.