Ospedale Unico, ma con quali soldi?
S.AGNELLO – Ho letto e continuo a leggere su blog e quotidiani locali la notizia dell’Ospedale Unico della Penisola Sorrentina, che dovrebbe nascere a S.Agnello. Ho appreso anche dell’approvazione dello studio di fattibilità, approntato da due tecnici dei Comuni di Massa Lubrense e di S.Agnello, così come della discussione dell’argomento nei vari consigli comunali che dovranno dare l’ok definitivo. Il tutto per un imponente progetto con oltre 200 posti letto che dovrebbe, una volta realizzato, costituire davvero il vanto dell’intera Penisola Sorrentina. Il costo dell’intera operazione, euro più, euro meno dovrebbe ammontare a cento milioni di euro (duecento miliardi delle vecchie lire!) che potrebbero essere reperiti dismettendo anche i plessi ospedalieri di Sorrento e Vico Equense…
Sin qui tutto bene e sarebbe davvero ipotizzabile che ciò avvenisse! Mi chiedo però come si concilia questa rivoluzione sanitaria con la notizia di chiusure di plessi ospedalieri importanti come il S. Raffaele a Roma o del drastico taglio (o addirittura della cancellazione!) di interi reparti di unità operative complesse sanitarie in tutta la Regione Campania con conseguente riduzione di servizi alla popolazione! Sento sempre più spesso discettare di spending review che, con questo attuale governo nazionale dimissionario (ma ipotizzo che anche quelli futuri vi si dovranno uniformare!) impone sacrifici in tutti i settori della pubblica amministrazione ed in particolare nel comparto della Sanità e riscontro palesi ed evidenti contraddizioni con questa notizia dell’ospedale unico peninsulare. Preciso che non voglio essere il solito bastian contrario nè voglio sminuire il lavoro di importanti amministratori comunali peninsulari (vedi il vice Sindaco di Piano di Sorrento, Vincenzo Iaccarino!) che da anni, appassionatamente e disinteressatamente, si battono per il raggiungimento di quest’importante traguardo ma davvero non riesco a comprendere come sarà possibile (e per il futuro sarà, a mio giudizio, ancora peggio!) realizzare quest’ambizioso obiettivo. Una serie di domande mi vengono alla mente alle quali vorrei venisse data una risposta dagli addetti ai lavori o anche dagli amministratori locali peninsulari, più addentro ai fatti sanitari! Nella realizzazione dell’ospedale unico e mentre si provvederà a dismettere gli importanti plessi ospedalieri del S.Maria della Misericordia o del Rossano di Vico Equense, cosa ne sarà dell’assistenza sanitaria in Penisola? Dove sarà possibile curarsi nel frattempo? Altre comunità locali nella nostra regione cui mancano anche le più elementari strutture sanitarie di primo soccorso come reagiranno di fronte alla notizia della dismissione di ben due ospedali distanti pochi chilometri e dell’attivazione- realizzazione di un terzo, posizionato in maniera intermedia nella stessa area dei primi due? Questi, tanto per dirne solo alcuni (ma ve ne sono tanti altri!) dei quesiti che mi vengono alla mente e ai quali occorrerebbe dare riscontro, magari stimolando un piccolo dibattito sull’argomento con lettori e cittadini comuni!
Gianni Salvati, ex consigliere comunale di S.Agnello