Aggressione a Sorrento, danni anche all’immagine della Città
Continua a essere viva l’attenzione dell’opinione pubblica peninsulare sulla brutale aggressione avvenuta, qualche settimana fa, in pieno centro cittadino tra giovani rampolli sorrentini, e finita a coltellate – e che coltellate – con due ragazzi in ospedale e altri due in galera con l’accusa di tentato omicidio. Un giovane ha ricevuto ben nove coltellate in pancia, un altro tre mentre l’aggressione – che sembra essere stata ripresa delle telecamere – ha creato terrore tra i tanti presenti e testimoni di quella che, stando ai resoconti, è stata una vera e propria azione punitiva premeditata conseguenza di un litigio o di altre questioni su cui sono in corso accertamenti da parte dell’Autorità Giudiziaria…
Il problema è che i protagonisti di questa brutta storia sono persone giovani, ma già conosciute per i loro comportamenti, evidentemente disinvolti al punto da pensare di poter imporre una propria legge, quasi che Sorrento fosse un bronx dove il più forte, o chi si crede tale, può imporre la propria di legge! Neanche a Scampia avvengono scene di tale violenza…In una Sorrento, sociale e politica, che ha sempre la puzza sotto al naso quando il nome della Città è coinvolto in vicende di cronaca “poco edificanti”, finora non si sono alzate, come pure ci si aspettava, voci istituzionali per condannare con la giusta determinazione e conseguenzialità quanto accaduto. La ferita inferta all’immagine della Città del Tasso è comunque profonda: per il luogo dove si è consumata, perchè ha visto protagonisti tutti giovani locali e per di più di quella cosiddetta “Sorrento bene” che di bene forse ha solo il denaro…Null’altro se questi sono i frutti di un certo tipo di bontà socio-economica! Sorrento come il bronx, dove ormai le questioni di droga sono diventate affaire per tanti, forse troppi e stanno sconvolgendo un sistema di relazioni sociali per la costante e penetrante contaminazione che ne deriva all’intera comunità grazie al calo generale di attenzione e di sensibilità verso queste degenerazioni che vanno conosciute e controllate, ma anche represse senza i troppo facili silenzi ed equivoche indifferenze che diventano complicità. Stiamo assistendo, ma non sono questi fatti di cronaca a dircelo, al deterioramento di quel senso civico comune per il quale si usava condannare senza appello tutto quanto nuocesse all’immagine di una Città che, se perde l’aureola di “luogo sicuro“, rispetto al resto dell’area napoletana rinuncia al principale valore che è ancora in grado di assicurare e che può spendere sul mercato con credibilità! In questi casi, ma anche in altri, la ferita inferta all’immagine della Città accogliente, all’ospitalità che fa della sicurezza uno dei valori tangibili più apprezzati e ovunque riconosciuti merita una reazione forte da parte dell’Autorità Amministrativa, del Sindaco e per esso della Municipalità chiamate a tutelare concretamente come bene reale questo valore ogni qualvolta venga leso, com’è avvenuto in questa circostanza. Oltre alle vittime, in questa storia, anche il Comune di Sorrento è parte lesa rispetto a chi ha commesso i reati e nel superiore interesse della comunità che rappresenta, il Sindaco della Città ha il dovere di presentarsi in sede giudiziaria a rivendicare il “risarcimento del danno subito dall’intera comunità sorrentina” a chi si è reso responsabile di tali atti. Una scelta forte, ma dettata dal superiore obbligo di tutelare il diritto all’immagine della Città, anche perchè la circostanza funga da esempio e deterrente forti rispetto a chiunque pensi di poter imporre la propria legge, qualunque essa possa essere! Diversamente ognuno si sentirà autorizzato a fare qualunque cosa, indifferente che possa danneggiare l’intera comunità territoriale e i suoi interessi, sapendo comunque di farla franca e di non doverci rimettere nulla…o quasi. Se ci si ribella quando si parla di camorra che contamina la Città e fa affari in loco anche negandola questa triste verità, non si capisce perchè quando atti criminosi e camorristici si consumano tanto disinvoltamente in Città non debba esserci una dura presa di posizione da parte chi rappresenta la Città. Anche perchè non si dica che poi è la stampa a dire e a scrivere certe ed a finire di conseguenza sul banco degli imputati al posto dei veri colpevoli dei reati che offendono la Città!