Quando un politico chiede scusa…il “mea culpa” di Gnarra
Agorà in edicola questa settimana pubblica un’intervista al dottor Pietro Gnarra, chiurugo all’Ospedale di Sorrento, ex vice sindaco di Sant’Agnello e in corsa per le primarie dei candidati al Parlamento per il PD. Un’intervista meritevole di attenzione perchè il protagonista chiede pubblicamente scusa per una decisione politica assunta mesi or sono e che ha portato allo scioglimento anticipato dell’Amministrazione di Sant’Agnello di cui in questi anni è stato il numero due. Quello che più colpisce delle dichiarazioni di Gnarra è la decisione a voler chiedere scusa ai cittadini per aver assunto un comportamento politico scorretto e che ha prodotto oggettivamente un danno alla città…
Si tratta di un atteggiamento sicuramente inusuale per il mondo politico e quindi meritevole di una riflessione. L’atto del chiedere scusa esprime maturità, è frutto di un’elaborazione interiore dell’individuo che si rende consapevole di aver sbagliato e col riconoscimento pubblico dell’errore compie un atto di espiazione col quale si affranca da esso e si liberar dallo scrupolo senza il quale non riesce a ritornare sereno e soprattutto libero di agire senza essere mortificato e inficiato nelle scelte future. Bisogna avere rispetto di chi sa ammettere i propri errori (così come diffidare da chi non sa riconoscere di aver sbagliato), perchè si tratta generalmente di persone che credono in alcuni valori che, purtroppo, proprio la politica ha tradito! Gnarra in questo modo espìa e si scrolla da dosso quella brutta etichetta di “Sagristani Boy“, dimostrando così di non essere succube di lui! Gnarra in questo modo restituisce all’ex sindaco Gianmichele Orlando l’onore del lavoro svolto insieme in questi anni, pur in un contesto difficilissimo, ma che ha segnato comunque una svolta rispetto al passato e che soprattutto rappresenta l’unica alternativa perchè a Sant’Agnello l’anno venturo si partecipi ad un’elezione vera, non “camuffata” come lo è stata l’ultima competizione, ma anche come lo sono state le due precedenti visto che l’opposizione bisognò inventarsela e costruirsela ad uso e consumo! Quanto ai programmi si tratta dei soliti argomenti e di quanto è stato avviato da Orlando o gli è stato impedito di realizzare per timore che acquisisse meriti!
Un danno pesantissimo per la Città di cui bisogna chiamare a renderne politicamente conto i responsabili. Ora Gnarra ha riaperto i giochi pre-elettorali, ovviamente anche quelli elettorali: questo al di là delle intese e delle possibili alleanze e visto che a tutt’oggi l’ex sindaco Orlando non si è ancora formalmente espresso circa il suo ritorno in campo quale candidato sindaco. E’ pur vero che l’ha annunciato all’atto delle dimissioni, ma le turbolenze della politica richiedono conferme! Nell’attesa il mondo dell’informazione che pensa dovrebbe interrogarsi sulle ragioni di questa clamorosa rottura tra Gnarra e Sagristani che pure tanto si era adoperato, direttamente e per tramite soprattutto il suo delfino Pasquale Esposito, per isolare Orlando da tutti e giungere così alle elezioni con la vittoria in tasca. E’ vero, Orlando di errori sicuramente ne ha compiuti in questi anni: a cominciare dall’aver accettato un candidatura sub-condicione e sottoposta a sistematico controllo e interdizione dall’interno oltre che dall’esterno. In questo senso si dovrebbero rileggere articoli e interviste di Sagristani&Co pubblicate negli anni sempre su Agorà per rinfrescarsi le idee e per rendersi conto di quale livello di condizionamento sia stato esercitato sulle persone e sulla pubblica amministrazione per immobilizzarle! In secondo luogo, pur avendo ricoperto la carica di assessore in un paio di legislature, Orlando non si è reso conto della manifesta infedeltà di parte della burocrazia municipaleche ha sistematicamente operato per ostacolarlo nella propria azione e quindi inibirne l’operatività.
E spesso l’ha fatto in modo disinvolto se non addirittura sfacciato, facendo il “piglia e porta” con l’ex sindaco incurante, in qualche circostanza, anche dei doveri d’ufficio! Infine si è messo a giocare all’inseguimento dei suoi assessori e consiglieri, i quali alimentavano un gioco perverso e sfacciatamente proditorio senza mai ritrovarsi a fianco del primo cittadino nei momenti di necessità, ma operando per conto terzi, oltre che per sè! Non aver spezzato questa catena dell’orrore amministrativo è senza dubbio una colpa per Orlando, ma anche un monito per il futuro! Troppi amministratori hanno mancato di coraggio, troppi di loro hanno giocato di convenienza inventadosi ragionamenti utili a mascherare la verità: quello di occupare un seggio in consiglio comunale solo per fare in modo che Orlando sindaco fallisse e potesse essere facilmente liquidato nell’attesa del grande ritorno. Per questo il gesto di Gnarra, quantunque tardivo, assume un significato straordinario di rottura con la logica del vassallaggio, della subalternità rispetto a chi si ritiene “il solo depositorio della titolarità politica-amministrativa” a Sant’Agnello. Qualche settimana fa Sagristani ha improvvisato una conferenza stampa per ripetere…le stesse cose di sempre…Ormai la canzone è sempre quella…e nessuno si aspetta novità. Si è premurato però di escludere dall’incontro chi potesse porgli qualche domanda in grado di “scoprire i giochi” o di “smontare il giocattolo“, oppure di chiedergli conto del proprio operato sia a livello locale sia a livello provinciale. Ma si tratta di un passaggio essenziale cui è inutile sottrarsi sistematicamente, cercando solo amplificazioni mediatiche senza confronto.
Perciò il dietro front di Gnarra pone una serie di interrogativi ai quali prima o poi Sagristani dovrà rispondere, soprattutto se intende presentarsi in modo credibile agli elettori di Sant’Agnello che pure in parte credono in lui e in una sua naturale forza taumaturgica! Se si vota a febbraio, ma lo si saprà nei prossimi giorni, c’è davvero poco tempo per tutti. Giuseppe Coppola ’71, che allo stato sembra giocarsi ancora la chance di candidato sindaco, non rappresenta l’alternativa al ritorno di Sagristani col quale continua a intessere un gioco a distanza che ne indebolisce la credibilità. Forse per tutti è il momento di seguire l’esempio di Gnarra: fare un bagno di umiltà collettiva per decidere se Sant’Agnello deve voltare veramente pagina o deve restare ostaggio per i prossimi dieci anni delle stesse persone, delle stesse culture, degli stessi poteri di sempre. Ora ci vogliono elezioni vere e contendenti veri che non fingano di giocare alle elezioni, ma che mettano in conto la sconfitta e quindi la loro uscita dalla scena politica. Altro che inciuci posto elettorali!
5 commenti
Giuseppe
Caro Direttore,
non ho capito la tua affermazione relativa al gioco a distanza con Sagristani che indebolisce la mia credibilità.
Le mia candidatura è semplicemente un opzione di cambiamento. Nell’ultima tornata elettorale ho fatto un passo indietro, lasciando spazio all’amico Gian Michele.
Nell’ultimo mandato ho più volte aiutato il Sindaco a districarsi da situazione di crisi facendo tanti passi indietro.
Ora direttore, quale è il suo parere?
mariano
Caro Direttore la tua analisi segue un filo logico fino ad un certo punto…. ma per quanto attiene a Gnarra penso che altro che presa di coscienza….. penso si tratti dell’ennesima incoerenza e falsità politica di un personaggio che cose come queste ne ha già fatte tante. Ma questa volta l’ha fatta veramente grossa …. prima si uccide e poi si pente !! boh … i cittadini sapranno valutare attentamente questa volta. Con quale faccia Gnarra si ripresenta alle elezioni?
Grazie Mariano
Piero
Solo un forte vento di “rivoluzione Culturale” che SPAZZI VIA “il modo”(sempre uguale) di votare del popolo santanellese potra’ far si’ che “TUTTO” cambi veramente,contro gli atteggiamenti “gattopardeschi” dei tanti candidati “politicanti”,che ancora una volta si proprongono per governare il paese con la sfacciata presunzione di voler essere “il NUOVO”, di voler portare il fatidico “cambiamento”!!! Ancora una volta!!!
Finora i santanellesi, dopo tanti anni, hanno riscontrato veri Cambiamenti solo nei capovolgimenti di fronte degli amministratori che saltellavano dalla dalla maggioranza all’opposizione, dall’opposizione alla maggioranza, proprio perche’nella realta’ non esistevano ne’ l’una ne l’altra!!! Le piccole beghe politiche e personali hanno confuso totalmente il paese!!! Ora siamo davvero allo sbando totale: Tutti i papabili candidati dichiarano di essere il nuovo, ma tutti sono in politica da almeno un ventennio!!! Personalmente Non sono per la rottamazione tout court, perche’ l’esperienza e’ importante in ogni campo, ma chi ha governato, chi ha gia’ distrutto quel poco di democrazia che c’era nel paese portandolo fin ad un commissariamento, beh, dovrebbe solo fare un passo indietro!!! Tutto per un sano e puro amore del proprio paese!!! Incrociamo le dita…!!!
Piero Esposito
gianni salvati
Caro Sig,Piero,
non ho il piacere di conoscerti personalmente anche se ricordo il tuo nome in qualche precedente post su questo blog.Il tuo giudizio è per certi versi condivisibile soprattutto quando affermi che diversi candidati dicono di rappresentare il nuovo, ma in realtà, chi più e chi meno, come colui che ti risponde, è in politica da almeno 15 o 20 anni. Sono daccordo anche con te sull’opportunità di fare un passo indietro anche se non tutti hanno le stesse colpe. Non sono daccordo sul concetto (eguale per te!) di passare dalla maggioranza all’opposizione perchè di solito si tende a fare il contrario per accomodarsi al tavolo della maggioranza al fine di spartirsi un’eventuale torta. Sono parzialmente daccordo anche sulla gravità del gesto di far commissariare il paese ma quando ti accorgi (come è capitato al sottoscritto!) che chi governa non ascolta più nessuno e cerca solo di trarne vantaggi personali, ti rendi conto che forse è il male minore. Non pretendo, per il momento, di convincere nessuno della giustezza del passo che io ed altri consiglieri abbiamo deciso facendo commissariare l’Ente ma tra qualche anno (quando i misfatti verranno finalmente alla luce!) se vorrai ne riparleremo con più cognizione di causa. Sono anche daccordo con te sull’esperienza necessaria per governare anche se c’è necessità di trovare un giusto mix tra persone nuove e persone d’esperienza. In conclusione credo che tu abbia emesso una corretta valutazione e per quanto mi riguarda ritengo giusto di dover far un passo indietro per il futuro non prima di aver valutato anche le decisioni e le valutazioni di altri esponenti che conosco, come dici tu, da un ventennio e ritengono di riciclarsi spacciandosi per il nuovo. Tra l’altro senza nemmeno parlare di programmi e progetti per il paese, ma solo cambiando ruolo o partito! Un saluto.
Gianni Salvati ex consigliere comunale di S.Agnello
PiNP
Ovviamente pubblichiamo il commento di Gianni Salvati il quale formula precise e gravi accuse che richiedono di essere adeguatamente circostanziate, documentate e rese pubbliche per non risultare diffamatorie. In questo spazio di libero confronto è opportuno per chiunque intervenga di argomentare le proprie considerazioni, tanto più quando investono persone e loro comportamenti!
ivan moscovicci
Caro Direttore,
forse sapendo come la pensi, riesco a capire il tono indulgente o quasi assolutorio nei confronti di Pietro Gnarra. E’ vero che chiunque può cambiare idea ed è segno di grande maturità e serietà chiedere scusa, ma questa volta, scuse a parte, mi pare che l’amico Pietro l’abbia fatta proprio grossa, ed ha proprio ragione Mariano che è intervenuto prima di me. Non si può far finta di niente e dire, vabbè ho sbagliato, ma adesso mi ripresento e se verrò rieletto, mi sarò pulito la coscienza…non è così che si fa, specie quando un atto solenne, quale la decadenza del Consiglio comunale, viene premeditata dal vice sindaco in concorso con l’opposizione in uno studio notarile e non in un’aula consiliare, alla faccia del mandato a governare ricevuto.
Forse Pietro farebbe meglio a confermare le scuse ( anche perchè tra qualche giorno potrebbe smentire se stesso…ma ci siamo abituati, niente paura) e a comunicare che questa volta salta un giro per meditare su eventuali scelte future, se del caso.
Cordialmente.