Differenziata a Piano: per Anna Iaccarino i “conti” non tornano
PIANO DI SORRENTO – C’è contraddizione tra i dati forniti da Penisola Verde e la classifica redatta da Lega Ambiente sulla percentuale della differenziata. Lo rileva Anna Iaccarino, consigliere comunale di opposizione, che chiede di approfondire la questione evidenziando le contraddizioni emerse dall’analisi dei dati comparati sulla raccolta relativamente al dossier dei Comuni cosiddetti “ricicloni”. Spiega la Iaccarino: “…Nel 2011 il Comune di Piano di Sorrento ha ottenuto una performance che lo ha collocato al 187° posto in Campania, con una percentuale pari 58,28%, una performance inferiore al dato fornito dal gestore Penisola Verde, secondo cui la raccolta differenziata nell’anno scorso era stata del 60,3%…
Una differenza di circa 2 punti percentuali che era stata già segnalata nell’anno precedente, a dimostrazione che i dati forniti dal gestore non sempre coincidono con quelli poi resi ufficiali. Perde quindi ben 105 posizioni rispetto al 2010, quando era finito 82° con una percentuale pari al 60,21%, ma quel che è peggio perde posizioni anche nell’ambito costiero“.
Infatti se nel 2010 la speciale classifica, limitata ai sei comuni peninsulari, collocava Piano di Sorrento al secondo posto, alle spalle della sempre più virtuosa Massalubrense, quest’anno si è visto scavalcare anche da Vico Equense e Sorrento, finendo addirittura quarto. Come se non bastasse, tra i sei Comuni costieri è l’unico che ha fatto segnare un passo indietro, non solo in termini di classifica generale, ma anche e soprattutto in termini percentuali.
Continua la Consigliera: “Dai dati forniti dall’associazione ambientalista si apprende così che Massalubrense, a fronte di un aumento in punti percentuali di oltre 1,6% (era al 65,75% nel 2010 ora è al 67,38%), benché resti saldamente al comando in Penisola, scende dal 44° posto al 76°. Addirittura Vico Equense pur incrementando la raccolta di oltre 4,7% scende dall’84esima piazza alla 104esima, rubando però il secondo posto in costiera proprio a Piano di Sorrento. Non va meglio a Sorrento che sale al terzo posto in costiera, incrementa la raccolta di oltre 1 punto percentuale, ma scivola dal 99° posto al 172°. Anche Meta ha un incremento percentuale di oltre 4,5%, ma scende dal 144° gradino occupato nel 2010 al 218° del 2011. Infine Sant’Agnello era 163° nel 2010 con una percentuale di appena il 48,79%, nel 2011 aumenta di oltre 3 punti e passa al 51,94%, ma si colloca al 275° posto. E Piano di Sorrento?
“Come dicevamo nel 2010 era 82° con il 60,21%, nel 2011 è sceso 187 posto, ma la sua percentuale è anche diminuita attestandosi al 58,28%, quasi un -2%. Insomma non c’è di che rallegrarsi, anzi la faccenda comincia ad essere sempre più seria, anche perché gli altri Comuni della Regione fanno registrare corposi passi in avanti e non parliamo più solo dei piccoli comuni del salernitano e del beneventano. Ad esempio, in Provincia di Napoli nel 2010 avevano fatto meglio di Piano solo la già citata Massalubrense, Anacapri, Portici, Monte di Procida e San Sebastiano al Vesuvio. Nel 2011 invece a finire avanti sono stati, sempre Massalubrense, Anacapri, Portici, Monte di Procida e San Sebastiano al Vesuvio, a questi si sono aggiunti i già citati Vico Equense e Sorrento, ma anche Calvizzano, Saviano, Striano, Grumo Nevano, Mugnano e Casamarciano.
C’è poi un altro dato che balza subito agli occhi e cioè il fatto che i due Comuni di Sorrento e Piano di Sorrento, entrambi gestiti da Penisola Verde (anche se nel 2011 vi era anche Meta nel sodalizio), siano ampiamente dietro ai due gestiti fino a poco tempo fa da Terra delle Sirene, vale a dire Massalubrense e Vico Equense. Inoltre i due Comuni gestiti da Penisola Verde sono anche quelli che hanno fatto registrare le performance peggiori, con Piano che segna addirittura un decremento rispetto all’anno precedente”.
Anna Iaccarino aggiunge: “E’ da mesi che segnalo questo preoccupante trend negativo, ma continuo a non essere ascoltata. Nei prossimi giorni mi attiverò per sollecitare una serena discussione in Consiglio comunale. Al di là della buona volontà dell’assessore al ramo e delle tante iniziative messe in campo è più che evidente il fatto che si è al cospetto di un momento di grande difficoltà. Ora occorre capire le ragioni. Penisola Verde sembra aver perso lo smalto che l’aveva contraddistinta in passato, eravamo un eccellenza nella Regione, ma ora non lo siamo più, altre realtà ci stanno sopravanzando e noi restiamo fermi al palo, serve una vigorosa sterzata. Inoltre questa continua discesa è inversamente proporzionale al costo del servizio. Dal 2010 al 2011 e cioè gli anni a cui si riferiscono i dati il costo del servizio passò da 2.344.110 euro i 2.621.521 euro, con un aumento di circa 280 mila euro che corrispondente al 10,58%. A fronte di questo aumento la risposta è stata una brusca discesa nella raccolta differenziata? E’ chiaro che così i cittadini non capiscono più nulla, si vedono aumentare la TARSU, ma poi peggiorare il servizio cosa devono pensare? Nel 2012 solo per una accorta alchimia di bilancio si è mantenuta invariata la TARSU, i costi sulla carta sarebbero diminuiti, ma in realtà non è così. Come ebbi già modo di segnalare nel corso della seduta consiliare in cui fu approvato il bilancio di previsione sono scesi quelli ordinari, ma aumentati in maniera proporzionale quelli straordinari. Staremo a vedere cosa accadrà con la raccolta, anche se è chiaro che bisognerà attendere i dati ufficiali, non quelli pubblicati dal gestore, atteso che ogni anno appaiono non veritieri”.
Intanto i famosi dati del gestore sono stati pubblicati. Sul sito di Penisola Verde, in questi giorni, sono apparsi i dati parziali relativi al 2012. I dati si fermano al mese di novembre e, all’apparenza dovrebbero essere positivi, infatti si parla di una percentuale che ritorna al 62,6%. Ovviamente, come già segnalato dall’avv. Anna Iaccarino bisognerà attendere le conferme ufficiali e soprattutto il dato di dicembre, che storicamente è sempre stato tra i peggiori, prima di poter dare il via ad approfondite analisi. In attesa delle conferme, però, una prima valutazione può già essere anticipata. Infatti dal 2012 al 2011 risultano in calo le raccolte differenziate di quasi tutte le voci, fatta eccezione per il cartone (+0,4%), gli ingombranti (+0,6%), ma soprattutto l’umido (+2,4%). Ora considerato che lo smaltimento dell’umido è l’unico ad avere dei costi, insieme a quello dell’indifferenziato, occorrerà capire quanto questo miglioramento del 2012 (sempre che venga confermato dai dati ufficiali) si tradurrà i vantaggi economici per l’Ente.