Crisi Eavbus: rientra la protesta dei dipendenti, soddisfatto Stinga
SORRENTO – Positivo epilogo della crisi Eavbus con la protesta posta in essere questa mattina a Sorrento da alcuni dipendenti dell’Azienda che rivendicavano il pagamento di numerosi stipendi arretrati. «Esprimo la mia soddisfazione per l’annuncio diffuso dal gruppo Eavbus di volere provvedere, entro domani, al pagamento degli stipendi arretrati ai lavoratori dell’azienda», ha dichiarato Giuseppe Stinga, vice sindaco e assessore ai trasporti, che ha seguito l’evolversi della vicenda che ha creato apprensione anche nella cittadinanza per la minaccia di suicidio che i manifestanti hanno espresso salendo sul tetto della palazzina aziendale…
Nei giorni scorsi era stato proprio Stinga a farsi promotore di una iniziativa, condivisa dai sindaci della penisola sorrentina, volta a sensibilizzare i Parlamentari del territorio sull’emergenza causata dai continui scioperi e disservizi delle linee degli autobus.
«Ringrazio i senatori Raffaele Lauro e Nello Di Nardo e il deputato Antonio Palagiano del loro impegno – ha aggiunto il vice sindaco di Sorrento – Il nostro auspicio è che a partire da domani turisti e cittadini non debbano più essere vittime di continue, e non annunciate, interruzioni del servizio». Sulla vicenda il Sen. Lauro ha diffuso il seguente comunicato stampa: “L’annunzio che le aziende del gruppo EAVBUS, holding dei trasporti della Regione Campania, provvederanno, da domani, al pagamento delle spettanze del mese di ottobre a tutti i lavoratori, va salutato positivamente. È necessario, tuttavia, per il futuro, che la Regione Campania elimini la cattiva gestione, la precarietà finanziaria e la errata programmazione delle risorse, da parte di queste aziende, i cui effetti devastanti incidono non solo sui diritti sacrosanti dei lavoratori, ma sulle comunità della Penisola Sorrentina, le quali, come hanno denunziato le amministrazioni locali, hanno subito e subiscono, come utenza, gravissimi e pregiudizievoli disagi, anche sotto il profilo economico, non più tollerabili“.