Legge sulla stampa, reintrodotto il carcere per i giornalisti

ROMA – In Senato si è consumata l’ennesima frattura nella super-maggioranza del Governo-Monti. Dopo gli accordi raggiunti in sede di capigruppo per l’approvazione, con modifiche, del disegno di legge sulla stampa, grazie al voto segreto è stato approvato l’emendamento della Lega che ripropone il carcere per i giornalisti. “La reintroduzione del carcere, con voto segreto, per il reato di diffamazione a mezzo stampa, su un emendamento della Lega, conferma che non esiste, oggi, in Senato, la necessaria serenità per votare un provvedimento che investe la libertà di informazione. Prima se ne prenderà atto, meglio sarà per tutti“, è stato il commento del sen. Raffaele Lauro del PdL. Proprio Lauro si è fatto promotore della presentazione di alcuni importanti emendamenti al disegno di legge a tutela della professione giornalistica e soprattutto delle testate minori. Emendamenti respinti dall’Aula con il voto anche di quelle forze, tra cui il PD, che si erano dichiarate favorevoli a respingere queste “norme liberticide” e che hanno ritirato i propri emendamenti.