In Movimento per Vico: a proposito di lotta alla camorra
VICO EQUENSE – In Movimento per Vico ha diffuso il seguente comunicato in riferimento al tema delle infiltrazioni camorristiche sul territorio. “La lotta alla malavita organizzata e all’infiltrazione mafiosa e camorristica non si fa con dichiarazioni di sdegno, né tantomeno con ordini del giorno in Consiglio comunale. Né è sufficiente aumentare carabinieri e poliziotti. Occorre ben altro. Parliamo di cultura della legalità, ad ogni livello, e in ogni comportamento. Parliamo di rispetto della legge, sempre e da parte di chiunque, e della necessità di non aver un atteggiamento di tolleranza, ad esempio, sull’evasione fiscale, sull’abusivismo edilizio…
Specie da parte di chi ha un ruolo pubblico, che ha maggiori responsabilità e deve prevenire fenomeni di presenza nel territorio che amministra. E su questo non ci siamo. Un’ennesima sentenza del TAR svela ulteriori scenari della vicenda gestita con assoluta approssimazione, incompetenza e, speriamo, in buona fede dal Comune di Vico Equense. L’11 ottobre 2012 è stata depositata le sentenza n. 4058 dell’VIII Sezione del TAR Campania, con la quale il Comune di Vico Equense è stato condannato al pagamento di 21mila 887 euro per risarcimento danni in favore dell’Impresa D’Alessandro Costruzioni, oltre 6.550 euro per spese giudiziarie, per aver illegittimamente affidato i lavori della famigerata Piazza Mercato all’ATI Diana-Arreditalia.
Questi i fatti
I lavori di riqualificazione urbanistica e funzionale di Piazza Mercato vengono approvati nel 2006 ed aggiudicatati, dopo tre anni, nel giugno 2009, all’ ATI Diana Nicola-Arreditalia per l’importo di 748.320,64 euro, al netto del ribasso offerto di appena il 3,13%. L’8 luglio 2009 viene emessa dal Prefetto interdittiva antimafia a carico dell’Arreditalia, e la capofila Diana, da San Cipriano d’Aversa, comunicava al Comune di voler eseguire da sola i lavori e di voler subappaltare quelli di competenza dell’Arreditalia. La richiesta viene accolta e i lavori vengono aggiudicati alla sola Diana Nicola, con determina n.132 del 21/12/2009, avverso la quale la seconda classificata D’Alessandro Costruzioni presenta ricorso al TAR. A questo punto il Comune, invece di valutare la fondatezza del ricorso ed annullare l’aggiudicazione della gara alla Diana, anche in considerazione che quest’ultima si era associata con un’impresa colpita da interdittiva antimafia, e che il TAR Napoli aveva confermato tale misura con sentenza n. 2018 del 19 aprile 2010, che fa? Consegna comunque i lavori il 25/3/2010 all’ATI Diana-Arreditalia, che, dopo varie sospensiono, li finisce con circa quatro mesi di ritardo, tanto che l’Ufficio aveva avviato la procedura per la risoluzione del contratto per grave inadempimento dell’ATI, con determina n. 548 del 1/6/2011 “ per il grave ritardo nelle lavorazioni di 108 giorni (che causerà una posticipazione nella fruizione dell’area) e dell’applicazione di “una penale superiore al 10% dell’importo contrattuale”. Sennonché interviene la Giunta,che, con delibera n. 115 dell’8/6/2011, cioè sette giorni dopo, impone al Responsabile dell’Ufficio“di proporre la definizione transattiva all’ATI Diana Nicola-Arreditalia”. Da ultimo, il Consiglio di Stato, Sez.III, con sentenza del 7/12/2011 n. 6465, conferma che l’interdittiva antimafia a carico della Arreditalia era legittima. Ed a lavori finiti e pagati il Comune rescinde il contratto !!!! Nel frattempo, nonostante tutto quanto sopra, il Comune acquista dalla Arreditalia, a trattativa privata, arredi per la scuola a Massaquano e fioriere per il piazzale della Chiesa di S. Ciro per circa 20mila euro“.