Sorrento

Sorrento, Fiorentino: commissione d’inchiesta per le modifiche al progetto del Porto

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Rosario Fiorentino

SORRENTO – Scoppia una nuova grana in Amministrazione ed ancora una volta è Rosario Fiorentino ad andare all’attacco del Sindaco Giuseppe Cuomo e del dirigente Guido Imperato accusati di aver stravolto il progetto del Porto di Sorrento. Praticamente è ben altro che leggeri modifiche, spiega Fiorentino. Leggiamo la lunga nota accompagnata dall’interrogazione al presidente del Consilgio comunale: “Sindaco e dirigente del Dipartimento stravolgono il progetto del porto di Sorrento e fanno apparire che si tratta di lievi ed inconsistenti modifiche. Di fatto basta leggere gli elaborati e la relazione esaminata in Consiglio Comunale della nota protocollo 39424 del 24 settembre 2012 a firma dell’ing. Guido Imperato dirigente del III dipartimento,  nella recente seduta del 28 settembre 2012 alle ore 10.00  per rendersi conto delle effettive consistenze di quanto deciso. In effetti la modifica del progetto era un’ipotesi da percorrere allorquando occorreva la disponibilità immediata della proprietà dei monazeri collocati giù al porto. Infatti 3 anni fa allo scopo di poter accedere al finanziamento e rendere immediatamente cantierabile il lavoro si rendeva necessario avere la disponibilità immediata dei locali ove sarebbe stata posizionata la stazione  e biglietteria. Siccome 3 anni fa non era ancora vigente il PUC esisteva la problematica della conformità del progetto da realizzare rispetto al PRG. Infatti il PRG non prevedeva la realizzazione di questa opera e per poter procedere alla espropriazione dei beni necessitava la conformità urbanistica e che al momento non sussisteva. Allora se non erro,  ci si inventò la formula della cessione volontaria attraverso l’accordo con la proprietà dei sigg. Fiorentino. Era ovviamente una operazione al limite della legittimità ma lo scopo dell’ottenimento del finanziamento era troppo importante per quel momento per poter analizzare bene la  conformità dell’opera rispetto al PRG  e ciò nonostante riserve non mancarono. Ma adesso una volta che è stato approvato il PUC non esiste più motivo per ottenere a tutti i costi la cessione volontaria dei monazeri.
Infatti in quel momento le richieste della proprietà  intervenivano in un momento di debolezza del procedimento espropriativo ma oggi tale problema non esiste più. Per di più la  proprietà esigeva che l’amministrazione  cambiasse il progetto e per di più esigeva il pagamento di una indennità di rilascio  a modesto parere alta  rispetto al vero valore dei beni.
Quindi, oggi se si aderisse alla richiesta dei proprietari di modificare il progetto per ridurre ad uno solo il monazero da espropriare oramai ciò non ha più senso e per di più dovrebbe essere profondamente rivisto l’importo della indennità di esproprio … Ad oggi quegli immobili non valgono più quelle cifre  di milioni di euro come  se ricordo bene allora circolavano.
Per di più il ridimensionamento del progetto, giusto per fare un piacere alla proprietà? Oppure agli acquirenti?  Mi sembra una cosa del tutto illegittima in presenza di un progetto che invece risulta stato approvato, in via definitiva (cosi come redatto dall’ingegnere Elefante e Guido Imperato) che rende all’opera pubblica una sua corretta ed equilibrata funzione che, diversamente sarebbe vanificata da questo ingiustificato ridimensionamento. Una scelta a dir poco  strana, miope.
Per di più la valutazione fatta dall’Ufficio tecnico Erariale molto discutibile anche se non sono un tecnico sembra non corrisponde al reale valore di mercato e per di più conteggia nel valore di mercato superfici di grotta per la quale occorre verificare bene  se vi è legittimità. Occorre confrontare l’originario accatastamento per sapere se  riportava  o meno la grotta o solo il monazero antistante (segno che la grotta possa essere stata scavata abusivamente? Sta di fatto che il nuovo accatastamento fatto di recente la riporta quasi a volerne dare una legittimazione che sicuramente è dubbia .. anche se il condizionale è d’obbligo. La modifica progettuale ha sicuramente i seguenti risvolti negativi :  1) un progetto ridimensionato e monco; 2)  assegnerebbe soldi alla parte da espropriare che non sono quelli effettivamente da dare;  3)  una quantificazione  non idonea perché  tiene conto di superfici inesistenti e/o comunque  che sono state realizzate sembra  senza titolo. Almeno da quanto lo scrivente ha potuto verificare, sottrae al Consiglio Comunale  la competenza e la possibilità di vederci chiaro e comprendere del perché di tale decisione.
A fronte di tutto quanto innanzi esposto e del ricorso inoltrato  di recente al Prefetto di Napoli e all’Autorità di Vigilanza AVCP  per la nomina illegittima fatta dal dirigente del Dipartimento con determina dirigenziale n° 981 del 24.08.2012 chiedo la costituzione di una commissione d’inchiesta e inviterò il Consiglio Comunale ad approvare un ordine del giorno di indirizzo e di impegno nei confronti della Giunta Municipale perché si operi concretamente nella totale trasparenza degli atti. Mi riservo ogni altra utile e necessaria azione ed iniziativa ispettiva e di controllo”.

Il Consigliere Fiorentino ha inoltre presentato un’interrogazione che sarà discussa nel prossimo consiglio comunale e che riguarda il II° lotto dell’intervento al porto di Sorrento per oltre 11 milioni di euro incarichi diretti senza alcuna procedura di selezione pubblica ed in violazione della legge sulla trasparenza determina n°981 del 24.08.2012 pubblicata il  27.08.2012 del Comune di Sorrento. Richiesta di revoca immediata.

Un commento

  • giovanni

    ma fiorentino ha sempre da ridire su tutto? ma tutto questo spazio perchè glielo date? lavora per far tornare fiorentino, il marco amico suo.

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