Il patto dei sindaci per Roma: uno per tutti e tutti per uno!
Sicuramente è la notizia del week-end quella dell’accordo raggiunto tra i 5 sindaci in carica (escluso quello di Sant’Agnello dove c’è la Commissaria prefettizia) di puntare a mandare uno di loro a Roma con l’obiettivo dichiarato di accrescere il peso della Penisola Sorrentina in sede parlamentare dove, evidentemente, gli attuali primi cittadini si sentono poco o nulla rappresentati. Sicuramente si tratta di una novità di cui avevamo anticipato qualcosa un paio di settimane fa subito dopo il loro summit segreto nel corso del quale Gennaro Cinque si è assunto la paternità della proposta. Il punto di forza dell’iniziativa, secondo i proponenti, consiste nel superamento di logiche municipalistiche e anche di schieramento: uno per tutti e tutti per uno, purchè un seggio del prossimo Parlamento spetti a un sindaco della Penisola…
Si attende la nuova legge elettorale, se mai verrà, perchè l’introduzione del voto di preferenza potrebbe ulteriormente agevolare il progetto. I più accreditati per l’investitura sarebbero i primi cittadini in scadenza di secondo mandato: Leone Gargiulo di Massalubrense e Giovanni Ruggiero di Piano di Sorrento. Il sindaco di Vico Equense si è autoescluso perchè avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni entro domani: ipotesi mai presa in considerazione! Paolo Trapani, di Meta, è impegnato nell’impresa di portare a termine il suo primo, tormentato mandato mentre si affollano gli aspiranti pretendenti al trono e se ne contano già almeno 4 che affilano i coltelli: per questo Trapani è in tutt’altre faccende affaccendato, ma non farà mancare il suo contributo all’eventuale candidato. Giuseppe Cuomo ha sempre escluso un suo impegno elettorale al di fuori di quello di primo cittadino con tanto di pubbliche dichiarazioni in campagna elettorale per rassicurare i suoi sostenitori, in primis Piergiorgio Sagristani che a Romaambisce davvero e da sempre ad approdarci.
Dopo l’ultimo fallito tentativo al Senato nelle file del PD, sta tentando di ottenere un seggio sicuro nell’UDC ed a riguardo è il settimanale Agorà che conferma i suoi recenti incontri con Lorenzo Cesa per continuare a coltivare la prospettiva senatoriale. Cesa, politicamente parlando, non è uno stinco di santo: tenga gli occhi aperti Sagristani perchè certamente non c’è da stare allegri anche in casa UdC dove le storie politico-processuali di parecchi personaggi sono tutt’altro che raccomandabili! E’ evidente che proprio Sagristani non avrà ben digerito l’iniziativa dei Sindaci che hanno così manifestato l’intento di affrancarsi anche dalla sua leadership che tutto sommato ha forse anche stancato i primi cittadini ansiosi di giocare in proprio altre partite e perciò indisponibili a fare un passo in dietro! Nell’eventualità si concretizzasse la candidatura di un primo cittadino alla Camera dei Deputati, per Sagristani potrebbe concretizzarsi quella al Senato.Si tratterebbe dello stesso schieramento? Non è detto, per cui dipende da quale partito è pronto a dare ospitalità in lista al sindaco sostenuto da tutti i suoi colleghi!
Una matrice centro-destrorsa accomuna i sindaci eletti tutti, però, nei prorpi comuni con liste civiche: Ruggiero è considerato più vicino all’UdC, Gargiulo al PdL. Col terremoto in atto nel partito di Berlusconi e viste le scarse o nulle prospettive di successo, i posti saranno assegnati col contagocce. Nell’UdC non è tutto oro quel che luccica e molto dipende anche dalle alleanze elettorali che si andranno a stringere in chiave post-elezioni. Anche qui spuntare un seggio non sarà semplice, con o senza preferenza, perchè anche nell’UdC ci sono aree che non guardano con molto entusiasmo a Sagristani&Co: anzi si preferisce un anti-Sagristani! C’è poi da fare i conti con ben tre Parlamentari uscenti che si riferiscono alla Costiera: il Senatore Raffaele Lauro per il PdL e i due esponenti dell’Italia dei Valori: il senatore Nello Di Nardo e l’onorevole Antonio Palagiano. E’ pur vero che il secondo è stato eletto in Emilia Romagna, ma questa volta Palagiano potrebbe essere il numero uno o il numero due della lista dell’IdV a Napoli visto il ruolo nazionale cui è assurto sia nel Partito (responsabile dipartimento sanità) sia a livello parlamentare quale Presidente della Commissione d’inchiesta sugli sperperi nella Sanità. Per Di Nardo non ci dovrebbero essere problemi, mentre sembra sfumare l’ipotesi di una candidatura della figura emergente dell’IdV non solo peninsulare, ma addirittura napoletano, l’avv. Giovanni Antonetticui però il Partito punterebbe per le prossime regionali.
Ancora non si è discusso di eventuali candidature territoriali nel PD che dipenderanno molto, anche solo a titolo di rappresentanza, dall’esito delle primarie. In questo contesto si cala l’iniziativa dei Sindaci che troverebbe nell’inevitabile frammentazione delle candidature un reale punto di debolezza. C’è da fare i conti con l’elemento partitico, cioè di schieramento, che nella competizione politica ha un limite oggettivo con gli orientamenti di un elettorato peraltro molto stressato dal malcostume dilagante e dalla corruzione con cui sta volgendo all’epilogo la legislatura! C’è poi un altro punto di debolezza nell’iniziativa dei Sindaci e riguarda la concezione che hanno delle funzioni stesse svolte dal Parlamentare: a Roma si va per legiferare sul piano nazionale secondo una logica di rappresentanza legata ai collegi elettorali, ma tenendo presente che a Roma non si fanno gli interessi del proprio paese o territorio, se non marginalmente! Tanto più per un neofita che oggi a Roma conterebbe nulla o quasi, sia esso un Sindaco o Sagristani! Questo, conoscendo come funzionano le cose nella politica italiana. Molto più valore acquisirebbe invece questo patto in chiave regionale, dove il legame col territorio ha un senso e avere un consigliere o un assessore regionale per un comune o per un territorio ha un significato più concreto. Come dimostrano in particolare Raffaele Lauro e Antonio Palagiano, il cui impegno nazionale è certamente significativo e ampiamente documentato ancorchè complesso, fare i Parlamentariè cosa tutt’altro che semplice.
Se ci si approda con l’idea di coltivare gli interessi della Penisola Sorrentina, allora neanche a parlarne val la pena! Piuttosto questi interessi generali ci sembra siano stati ampiamente rappresentati e validamente su temi di scottante attualità: a partire dalla lotta alla criminalità organizzata e alla sua penetrazione sul territorio e a quella sul gioco, alla sanità. Tutti argomenti sui quali, ad onor del vero, non ha fatto eco una grande sensibilità da parte dei sindaci. Così come, alla prova dei fatti, non ha prodotto granchè la carica di assessore provinciale al turismo nelle mani di Sagristani, a conferma che quando si passa dal livello comunale a quelli intermedi entrano in gioco ben altri fattori che prescindono dalle buone volontà e dai buoni propositi! I tempi della prima repubblica, quando la DC riuscì a costruire una vera e propria filiera della rappresentanza politico-istituzionale, dai muncipi costieri sin al governo nazionale, sono lontani e oggi irripetibili. (1 – continua)