Con l’ultima condanna di Berlusconi il PdL diventa il Partito dei Ladri
La condanna di Berlusconi al processo Mediaset giunge all’indomani dell’annunciato ritiro dalla politica inteso come rinuncia a correre per la premiership, non certo a ricandidarsi al Parlamento visto che Berlusconi non può privarsi dell’ombrello protettivo dell’immunità che lo mette al riparo dalle patrie galere. L’epilogo della sua storia e di quella del suo partito che, alla luce dei fatti sarebbe più corretto chiamare Partito dei Ladri (fatte salve le poche mosche bianche!), ci consegna un’Italia letteralmente sconvolta dal malaffare che come un cancro in metastasi non ha risparmiato ambiti istituzionali e parti politiche, ma anche tanta parte imprenditoriale e professionale che hanno costruito le proprie fortune sulle malversazioni perpetrate ai danni dello Stato spalancandone le porte alle diverse mafie che praticamente controllano gran parte del sistema politico-istituzionale oltre che economico. Un livello di corruzione che davvero non ha eguali e che rischia di privarci di ogni reale prospettiva di rinascita. In questo terremoto della legalità l’unica risposta che questo ceto politico corrotto e colluso ha saputo dare è stata quella di voler mettere a tacere l’informazione per impedire alla gente di sapere. Su questo fronte le alleanze sono solide, da destra a sinistra, il che la dice lunga sulla situazione d’emergenza che vivono il Paese, le sue Istituzioni e i Cittadini.