Antonetti nominato nella “Commissione Parlamentare Errori in Sanità”
ROMA – La notizia risale a mercoledì scorso: Giovanni Antonetti è stato chiamato a far parte, in qualità di consulente tecnico, della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali presieduta dall’On. Antonio Palagiano. Oltre ad Antonetti fanno parte dell’importante organismo, sempre in qualità di consulenti: Mario Germagnoli, Damiano Giuseppe Cali, Sergio Tiberti, Vittorio Occorsio e Pierluigi Benedetti Panici. Un incarico a titolo gratuito per il quale è previsto solo un rimborso delle spese sostenute per il suo espletamento.
La funzione della Commissione è senza dubbio importantissima per il tema trattato e per l’azione che è chiamata a svolgere dovendosi porre rimedio al disavanzo della spesa sanitaria italiana. Pertanto formuliamo gli auguri di buon lavoro all’avv. Antonetti che sicuramente saprà spendere la propria professionalità al servizio del pubblico interesse. Neanche una settimana fa, proprio su impulso della Commissione, è scattata una maxi inchiesta presso gli Ospedali riuniti della Penisola Sorrentina per far luce su presunte irregolarità nella gestione dei fondi di alcuni reparti anche a seguito di svariate denunce che hanno interessato sanitari e reparti della Sanità in Costiera. Intanto proprio sull’argomento sanità nei giorni scorsi si è consumata una polemica tra l’On. Antonio Palagiano (IdV), presidente della Commissione, e il Partito Democratico.
Quest’ultimo accusato di preferire i “vecchietti” per accedere al concorso di direttori generali purchè muniti di tutti i requisiti previsti dalla legge. La risposta a Palagiano è giunta da Stefania Astarita, coordinatrice del PD in Penisola Sorrentina che, d’intesa con i vertici del Partito, ha diffuso il seguente comunicato: “…Noi del Partito Democratico crediamo che la scelta delle persone che ricoprono incarichi pubblici debba sempre e comunque avvenire sulla base del merito, e che questo principio debba riguardare tutti, anche i giovani. Ad esempio, poiché una delle questioni più discusse oggi, a proposito di spesa pubblica, è l’assegnazione delle consulenze, riteniamo che pure questi incarichi (quand’anche sia previsto solo un rimborso spese) debbano essere assegnati sulla base del merito e delle competenze specifiche e non certo dei dati anagrafici o, peggio, delle appartenenze politiche. In tal senso, sarebbe opportuno conoscere i criteri di selezione dei consulenti – Mario Germagnoli, Damiano Giuseppe Cali, Sergio Tiberti, Vittorio Occorsio, Giovanni Antonetti e Pierluigi Benedetti Panici – nominati in data 12 settembre dalla “Commissione Parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali” presieduta dall’on. Palagiano“. Un botta e risposta quello tra IdV-PD che, a prescindere dalla specifica questione, evidenzia l’esistenza di una costante conflittualità nei rapporti politici tra i due partiti che, dal centro alla periferia, stentano a trovare un comune sentire indispensabile per contrapporsi in modo vincente al centro-destra.
5 commenti
Francesco Schisano
Gentile Direttore, premetto che il mio intervento è come cittadino e che non detengo tessere di partito alcuno. Spero che l’Onorevole Palagiano vorrà rispondere sui criteri utilizzati per la scelta dei COMPONENTI DELLA COMMISSIONE (Mario Germagnoli, Damiano Giuseppe Cali, Sergio Tiberti, Vittorio Occorsio, Giovanni Antonetti e Pierluigi Benedetti Panici).
SONO MEDICI CHE POSSONO GIUDICARE GLI ERRORI SANITARI?
SONO ESPERTI IN ECONOMIA E BILANCIO?
COME SI FA AD ENTRARE IN QUESTE COMMISSIONI?
SI FA UNA DOMANDA?
CHI LI HA SCELTI?
CHI SONO GLI ESCLUSI? SI POSSONO LEGGERE I CURRICULA DI TUTTI QUANTI? NOMINATI ED ESCLUSI.
CHE COSA S’INTENDE PER RIMBORSO SPESE E COME VIENE QUANTIFICATO?
Cordialmente. Francesco Schisano
Vincenzo Iurillo
I criteri sono gli stessi con cui durante l’amministrazione del Ds-Pd Antonio Bassolino si davano consulenze e incarichi nelle società partecipate della Regione Campania. Proprio gli stessi criteri. Identici. Con una differenza: lì le consulenze erano lautamente retribuite, che certi personaggi – e i loro soci – non fanno niente gratis.
Giovanni
@Iurillo
Davvero non comprendo il suo commento, mi suona come “prima facevano la stessa cosa, anzi peggio” stop. Credo che sia arrivato il momento di smettere di guardare il peggio che c’era prima e di guardare al meglio che si può avere oggi. In caso contrario non si va da nessuna parte. Altrimenti dovrei chiederle se i criteri cui fa riferimento erano utilizzati anche alla Provincia guidata da Lamberti.
http://www.iustitia.it/archivio/15_settembre_08/documenti/lettere1.htm
un cervello prossimo alla fuga
Posso utilizzare questo spazio per chiedere all’Onorevole Palagiano alcune informazioni?
– come si viene nominati consulenti di una commissione parlamentare?
– a chi si può inviare un curriculum per partecipare alla selezione?
– tutti i cittadini italiani, ovviamente con competenze specifiche in materia, possono sottoporre la propria candidatura?
– i criteri di selezioni dei consulenti sono uguali per tutte le commissioni parlamentari?
Spero di ottenere delle risposte, perchè credo che in Italia ci sono molti giovani preparati e competenti che potrebbero partecipare a tali selezioni apportando nuove idee e contribuendo con la loro formazione a migliorare veramente l’Italia.
In attesa di un cortese riscontro alle mie domande porgo cordiali saluti all’Onorevole Palagiano e chi gestisce questo blog che gentilmente ospita queste mie domande.
Vincenzo Iurillo
Caro Giovanni che non ti firmi e non hai un cognome, i criteri erano identici. I-den-ti-ci. Furono due anni bellissimi, Lamberti era un galantuomo. Quell’esperienza la porto nel curriculum e nel cuore. Invece oggi se ricordi a certe persone le loro esperienze in certe amministrazioni, si incazzano. Quasi come se ne vergognassero.
Ps grazie per aver linkato una cosa di cui sono ancora oggi fiero: aver lasciato una collaborazione giornalistica per le ragioni che esponevo in quella lettera è una cosa che mi fa ancora ancora camminare a testa alta. Ci sono persone che invece hanno continuato ad accettare consulenze anche dopo essere diventati pubblici amministratori. Ce ne fu uno che andò al fare il consulente nel Comune dove era sindaco un tecnico che a sua volta era direttore dei lavori di un appalto nel suo comune… Cose così: legali, per carità. Ma poco opportune, caro Giovanni ‘anonimo’