Salvati “il gladiatore” dell’arena politica santanellese
A Gianni Salvati, ex consigliere ed ex presidente del civico consesso santanellese, si può rimproverare tutto tranne il fatto di “nascondersi“, cioè di restare dietro le quinte della polemica politico-amministrativa. Questo è sicuramente un pregio se lo rapportiamo al “silenzio di comodo” che contraddistingue la restante parte degli ex amministratori santanellesi che le proprie idee preferiscono tenersele per sè e farne un uso privatistico, a dispetto della funzione pubblica che ricoprono e che gli imporrebbe una chiarezza di manifestazione del pensiero oltre che dei comportamenti.
Su questo non c’è differenza tra i fedelissimi di Pietro Sagristani e quelli che orbitano attorno all’ex sindaco Gianmichele Orlando, quasi sempre lasciato solo a confrontarsi con gli avversari e detrattori durante tutti questi 4 anni e mezzo, come lo dimostrano le cronache antiche e recenti delle vicende santanellesi… Ad eccezione di Giuseppe Coppola ’71, che qualche intervento l’ha fatto per spiegare il proprio punto di vista, non c’è traccia di opinioni sull’epilogo dell’amministrazione da parte dell’ex capogruppo e assessore Gaetano Maresca, nè del collega vice sindaco per una settimana Antonino Coppola, Giuseppe Coppola (’61) e dell’ex presidente del consiglio comunale Arturo De Alteris, come pure di Salvatore (Totti) Guarracino…
Tutta gente che, a dispetto del ruolo pubblico ricoperto e della “fedeltà” ad Orlando, non si è mai sbilancita sulle vicende politiche che li hanno direttamente interessati! Lo stesso ragionamento vale più o meno per il fronte opposto con le eccezioni rappresentate da Gianni Salvati e Antonio Coppola, i veri segugi di Orlando cui va aggiunto anche Antonino Castellano. Salvati e A. Coppola, soltanto per questo motivo, si sono conquistati il diritto a un seggio nel prossimo consiglio comunale nella lista di Sagristani! Tutti gli altri, Pasquale Esposito e Pietro Gnarra, hanno agito a comando, mentre l’ex assessore Giuseppe Gargiulo (boomerang) è stato tanto prolifico nella stagione assessoriale quanto silenzioso dal momento dell’uscita dalla maggioranza da legittimare più di un dubbio! Questo soprattutto perchè non ha esistato, alla vigilia dell’apertura dell’anno scoalstico, ad abbandonare il campo sul quale ha agito da assoluto primo attore con tanto di riconoscimenti da parte della dirigenza scolastica, facendo prevalere su quello dell’istituzione scolastica la ragione politica personale fino al punto da rinnegarla in qualità e in quantità! E questo non depone assolutamente bene a prescindere da qualsiai ragionamento! Senza considerare i vari Mario Coppola, Agnello Marone e Rocco D’Esposito che passeranno alla storia di questa legislatura per non aver lasciato altra traccia se non quella di una firma in calce all’ammucchiata dimissionaria. Ora che Salvati si esponga in prima persona a replicare su tutto e su tutti non può non essergli riconosciuto, anche perchè tanto gli deve Sagristani che ha condotto la sua lotta a distanza contro Orlando! Nell’agone politico santanellese lo stesso leader dei “Sant’Agnello prima di tutto” ha infatti cercato di scenderci il meno possibile in prima persona, tant’è che anche quel faccia a faccia con Orlando, di cui pure si è sempre parlato, non si è mai concretizzato, dall’una e dall’altra parte in verità! Su un fatto però, a nostro avviso, Salvati commette un errore: quando lascia intendere che non è scontata la candidatura a sindaco di Sagristani. Il problema è che ininterrottamente dal 2009 Sagristani ha incessantemente annunciato e pubblicamente di “dover tornare” a fare il sindaco a Sant’Agnello, per cui il tentativo di far passare come ancora non decisa la sua ricandidatura suona ipocrita e fuorviante rispetto a un dibattito che, curiosamente, riguarda più l‘identità di chi sarà lo sfidante visto il caos che regna sull’argomento! Orlando, quale sindaco uscente, ha ripetutamente annunciato che sarà ricandidato sindaco nel 2013! Anzi, allorquando qualcuno ha messo in dubbio la circostanza, ci ha tenuto a ribadirla: lui ci sarà e sfiderà Sagristani. Il problema riguarda la squadra che riuscirà a mettere in campo perchè almeno due ex assessori, Giuseppe Coppola (’71) e Antonino Coppola vorrebbero vestire loro i panni di candidato sindaco alternativo a Sagristani! Al quale l’eventualità non può far altro che piacere essendo assolutamente inconsistente l’ipotesi di un aggregazione sfaldata e guidata da uno dei due Coppola: a meno che l’eventualità non sia stata studiata a tavolino visto che i posti disponibili sono pochi e una lista affiliata alla principale di Sagristani potrebbe servire a mettere fuori gioco Orlando e aggiudicarsi così anche la rappresentanza dell’opposizione: il tutto in linea con la migliore tradizione santanellese inaugurata da Sagristani e che ha portato all’attuale stato dell’arte! Siviero e Moscovicci, al di là delle sfumature, sono parte integrante di questo gioco e lo dimostrano le loro storie elettorali! Non si sa fino a che punto stiano in campo per correre davvero o per negoziare un posto in lista! Sullo sfondo, intanto, sembrano riaffacciarsi anche quegli ex comunisti alla repubblicana che già provarono a candidare senza successo Antonino Castellano: anche stavolta starebbero brigando per tentare di mettere in campo una propria lista, ma anche in questo caso si tratta di un tenativo senza chance di successo! Di fronte alla frammentazione delle candidature nessuno dotato di buon senso sarebbe disposto a scommettere un centesimo di euro sull’insuccesso di Sagristani! Dal canto proprio l’ex sindaco sa bene che confrontarsi in un’elezione vera con avversario Orlando alla testa di una lista unita e decisa a vender cara la pelle è un rischio troppo forte per poterlo correre con disinvoltura! Per questo è sollecito nell’incoraggiare chiunque voglia candidarsi al posto di Orlando: per lui si tratta di avversari inesistenti e quindi funzionali al conseguimento del risultato migliore. Il vero problema di Sagristani è piuttosto quello di dover fare i conti con il nuovo sistema elettorale che attribuisce solo 7 seggi alla lista vincente. Se si ricandidano tutti gli uscenti, come evidenziato da Moscovicci su Agorà, si ripropongono gli stessi personaggi di sempre, per di più animati da una congenita conflittualità per aggiudicarsi spazi e poltrone senza portare novità in senso all’Amministrazione. Di rinnovamento neanche a parlarne, a dispetto di quanto annunciato da Sagristani alla convention de La Pace! Di donne neanche l’ombra potrà rinvenirsi nel futuro consiglio comunale dove i padroni delle preferenze sanno di non avere avversari diversi dai loro diretti concorrenti! Anzi c’è il rischio che qualche pezzo da novanta resti pure a terra e in questo senso si sta giocando la partita del posizionamento elettorale sul fronte di Sagristani. Di spazi per i vari Salvati, Antonio Coppola, Agnello Marone, Rocco D’Esposito, Mario Coppola, Attilio Massa non ce ne sono e i primi a saperlo sono proprio loro che, a ragione, rivendicano una riconoscenza per il lavoro svolto in questi quattro e passa anni. Come la si gira e come la si rivolti la situazione è complicata, prima e dopo le elezioni. Soprattutto quando si dovranno spartire le poltrone, poche per la verità, nella giunta dove dovranno sedere tre maschietti e una femminuccia, quest’ultima presa al di fuori del consiglio visto che nessuna donna può farcela ad essere eletta se correranno sullo stesso fronte big come Pasquale Esposito, Pietro Gnarra, Antonino Castellano, Giuseppe Gargiulo e così via! Qualcuno di loro rischia pure di restare al palo, cioè di non essere neanche candidato, ma questo lo si deciderà…all’ultimo minuto secondo la buona tradizione democristiana del non lasciare spazi di manovra agli epurati! Rispondiamo a Siviero: è in questo scenario che non vediamo altri spazi, a dispetto delle buone volontà, perchè la politica è fatta di numeri oltre che di gestione del consenso e del potere! I numeri possono dire soltanto una cosa con questo sistema di voto: Sagristani è avvantaggiato nel ritornare ad esser sindaco di Sant’Agnello e il rischio vero è che anche queste elezioni saranno “taroccate”, cioè non ci sarà un reale confronto-scontro tra parti opposte, senza dispersione di voti! Tutto il resto sono chiacchiere! Si superino logiche desuete, personalismi e convenienze, ma anche velleità e protagonismi: candidarsi sindaco del proprio paese dev’essere frutto di un incontro di interessi, di volontà, di obiettivi dove chi deve indossare i panni del candidato sindaco lo deve fare sapendo di poter contare su una squadra leale e coesa, non come è avvenuto nel 2008. Questo per il rispetto che si deve ai cittadini ed a quelli che pensano e parlano rispetto ai troppi che tacciono e trafficano col consenso per inseguire e perseguire esclusivamente i propri interessi. Sia chiaro: Sagristani non è il male assoluto, nè Orlando è il San Paolo rinsavito! La cosa positiva di questi quattro anni, a nostro avviso, è che sono emerse sostanziali differenze nel modo di essere sindaco di Sagristani e di Orlando! Incarnano due filosofie della funzione pubblica, nel bene come nel male! Il problema per entrambi, però, è di aver intorno a sè una squadra, non servitori nè comparse! E un gladiatore alla Salvati comunque non guasta, sull’uno o sull’altro fronte!
Un commento
gianni salvati
S. AGNELLO. Ringrazio per le cortesi definizioni attribuitemi e tanto per non smentire la mia fama di rompiscatole preciso alcuni concetti necessari per comprendere appieno il disegno della mia azione politica. Innanzitutto voglio partire da una personale considerazione nell’ottica di una sana politica atta ad amministrare la cosa pubblica precisando che essa non deriva da una convinzione generica quanto piuttosto da un radicato convincimento alla luce delle esperienze politiche vissute: è indispensabile, ad ogni livello ed ad ogni latitudine, un’opposizione a chi gestisce la cosa pubblica, con una ricetta alternativa a quella della maggioranza! Questa premessa che, sicuramente, contraddice quanto accaduto a S. Agnello nel passato, rappresenta però fedelmente il mio pensiero politico e da essa non derogherò, per quanto mi riguarda, in futuro! Una decisa, ancorchè corretta opposizione serve infatti alla maggioranza per stimolarla e controllarla, così come il ruolo prevede ed evita anche le pericolose ammucchiate, destinate prima o poi a finire. E poi praticare quell’inciucio politico (tanto diffuso anche a livello nazionale), a mio parere, determina un appiattimento totale delle menti, inibendo anche quel confronto dialettico- politico, indispensabile per cercare di uscire dalla profonda crisi in cui è caduta l’Europa e forse l’intero pianeta. Detto ciò, però, non voglio esimermi dall’entrare nello specifico confutando una affermazione (letta in questo post) e relativa alla decisione di Sagristani di voler ritornare a fare il sindaco nella prossima consiliatura. E’ vero che l’attuale assessore provinciale ha affermato in lungo ed in largo che vuole tornare a rivestire la casacca del primo cittadino, alla pari di Orlando che ha l’identico pensiero ma i giochi non sono ancora fatti e di qui alla data fissata per il rinnovo del consiglio comunale, tante cose dovranno e potranno ancora accadere. So che queste mie affermazioni faranno senz’altro sorridere qualcuno ma sono convinto di ciò che dico per una serie di motivazioni che vado a precisare e che riguardano anche un mio eventuale impegno politico futuro. La prossima amministrazione non avrà vita facile: oltre a risanare S. Agnello, i prescelti, unitamente al primo cittadino, dovranno fare i conti con le sempre maggiori restrizioni che la crisi ed i conti in rosso del governo nazionale imporranno senza dimenticare che il potere giudiziario e l’opinione pubblica, finalmente consapevole dei propri diritti, valuteranno “diversamente e giustamente” l’operato di ogni amministratore pubblico che dovrà stare attento a non finire, ingloriosamente ed anzitempo, il proprio mandato. Anche la Magistratura contabile (Corte dei Conti) alla luce delle nuove funzioni attribuitele, credo, influenzerà notevolmente l’operato degli Enti pubblici e per essi quello degli amministratori che dovranno operare con specifica professionalità e discreta esperienza nell’amministrare bene, pena il dover risarcire di tasca propria gli eventuali errori commessi, sinora addebitati all’Ente. Tutto ciò già basterebbe, per chi non è superficiale, a far desistere chi non è altezza del compito e per quelli più capaci a valutare con molta attenzione il proprio futuro politico ma per chi ambisce a responsabilità maggiori, rischiare un eventuale fallimento, dopo un mandato così tormentato come quello testè trascorso, significherebbe poi dover riporre, per sempre, le ambizioni politiche più prestigiose. Ecco perchè dico che i giochi non sono ancora definitivamente fatti per tutti i ruoli e su entrambi i fronti. Se poi, durante questo lasso di tempo che manca alle elezioni, i fatti e gli accadimenti dovessero dimostrare il contrario di quanto da me ipotizzato e soprattutto non dovesse concretizzarsi un reale cambiamento del modo di fare politica e di scegliere gli attori(pur con qualche lieve compromesso), non esiterò a farmi da parte, per quanto mi riguarda, senza rinunziare comunque a fare politica esprimendo ancora più forte il mio dissenso e denunziando le storture di cui dovessi accorgermi.
Gianni Salvati, ex consigliere comunale di S. Agnello