La “truffa” ai cittadini di Cesaro&Co
La decadenza di Luigi Cesaro (deputato eletto nel 2008 e successivamente candidatosi alla presidenza della Provincia di Napoli) pronunciata ieri dal Consiglio Provinciale di Napoli riunito d’emergenza per consentirgli di rimuovere le cause di incandidabilità in vista delle elezioni politiche del 2013 rappresenta sicuramente una violazione dell’etica e delle regole della buona politica e della buona amministrazione pubblica. Essa infatti non è frutto del rispetto di una legge dello Stato (quella dell’incompatibilità a ricoprire il doppio incarico, ancorchè controversa nell’applicazione grazie ai soliti sotterfugi di legge), ma dell’esplicita volontà manifestata da un civico consesso di conservare posti, potere e relative remunerazioni e privilegi in capo al consiglio e alla giunta provinciali altrimenti decaduti per le dimissioni del vertice istituzionale. Un provvedimento che, a prenderlo per buono, quantomeno denuncia la consapevolezza da parte del Consiglio dell‘incompatibilità ab origine di Cesaro cui invece è stato scientemente consentito in tutti questi anni di fare il presidente e di amminsitrare la Provincia, fino all’ultima infornata di nomine. Si tratta di un evidente “truffa” perpetrata ai danni dei Cittadini, oltre che della stessa istituzione, che avrebbe risparmiato, in caso di scioglimento del consiglio, cospicue risorse in indennità e prebende varie per Consiglieri, Assessori, Commissioni e clientele varie. Su questa vicenda la Magistratura, penale e contabile, ha il dovere di indagare per l’individuazione di possibili reati perpetrati che danneggiano il pubblico interesse.