Sanità, per Palagiano (IdV) il PD avalla la “governance gerontocratica”
ROMA – E’ polemica tra l’On. Antonio Palagiano, capogruppo dell’Italia dei Valori in Commissione Affari Sociali e responsabile nazionale sanità, e il Partito Democratico in merito alla discussione sull’articolo 4 del DL Balduzzi. “Il PD si pone contro il ricambio generazionale nella gestione delle aziende sanitarie italiane proponendo e votando in Commissione Affari Sociali un emendamento che elimina il limite d’età dei direttori generali a 70 anni, permettendo il mantenimento di rendite di posizione a vetusti personaggi che spesso sono stati la causa del dissesto finanziario in ambito sanitario…
L’abolizione del limite di età per i direttori generali è assurda e sancisce l’inizio della governance
Sempre oggi l’On. Palagiano è intervenuto anche sull’obiezione di coscienza dei sanitari in materia di aborto: “In Italia, la grande diffusione dell’obiezione di coscienza in campo medico impedisce, di fatto, la piena applicazione della legge 194/78: i dati presentati oggi dal Ministero, purtroppo, non lasciano spazio a dubbi. E’ necessario intervenire per garantire alle donne il diritto di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza e ai medici quello di essere obiettori. Per veder efficacemente garantiti i diritti di entrambi si deve ripartire proprio dalla ripresa della discussione in Parlamento delle mozioni su questo tema, una discussione bruscamente interrotta, forse perchè troppo scomoda. A tal proposito, fondamentale, da parte del legislatore, sarebbe assumere ogni iniziativa affinchè la gestione organizzativa e del personale delle strutture ospedaliere sia realizzata in modo da evitare che vi siano presidi con oltre il 50% di obiettori. Questo al fine di garantire un’assistenza sanitaria omogenea su tutto il territorio nazionale ed evitare la costosa e difficile migrazione interregionale. Solo così sipotrà dire di tutelare le donne italiane, anche quelle che vivono in regioni dove l’obiezione raggiunge l’80%. Quanto alla proposta del ministro di impiegare il gran numero di obiettori nell’attività di prevenzione all’aborto – conclude Palagiano – bisognerà fare i conti col fatto che la prevenzione, in questo senso, significa potenziare i consultori, che rischiano di chiudere proprio per carenza di personale, e aprire ambulatori di pianificazione familiare, dove si possa trasmettere la cultura della contraccezione, anche attraverso la prescrizione di pillole contraccettive o l’impianto di spirali alle donne che lo desiderano”.