Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia

Primarie PD…una scelta scollata dalla realtà del Paese

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Bersani – Renzi

Alla fine l’Assemblea nazionale del PD sembra abbia trovato un accordo sulle primarie, cioè sulla consultazione aperta attraverso la quale si dovrà scegliere il candidato premier della coalizione di centro-sinistra. In campo, al momento, ci sono Bersani segretario nazionale del Partito, Renzi sindaco di Firenze, Niki Vendola segretario nazionale di SEL e presidente della Regione Puglia. Il dibattito, avvelenato quanto ipocrita, sicuramente non appassiona gli Italiani ormai disgustati dagli scandali che si susseguono a ritmo frenetico nelle istituzioni a tutti i livelli…

Le elezioni primarie, come concepite e attuate dal PD, rappresentano una contraddizione assoluta, un esercizio attraverso il quale il Partito Democratico evita di affrontare i problemi veri del Paese e quello delle alleanze coerenti e funzionali per assicurare, in caso di vittoria elettorale, governabilità ed efficienza per tirar fuori il Paese dal pantano in cui l’ha portato propria la politica. Il PD, come gli altri partiti, è una libera associazione con le proprie regole e avendo scelto di eleggere il proprio segretario attraverso una consultazione elettorale aperta, ha voluto compiere un gesto che dovrebbe avere una conseguenza: quella cioè di aver scelto un leader cui viene naturalmente affidato non solo la guida del partito, ma, fino a revoca, anche la leadership elettorale quale naturale candidato premier. Orbene in questa logica non ha alcun senso un ricorso a elezioni primarie tra concorrenti diversi del medesimo partito: nel caso Bersani e Renzi! In secondo luogo le primarie per scegliere il candidato premier possono avere un senso (anche in termini di apertura all’elettorato non iscritto all’associazione privata che è il partito) se diventano la conseguenza della formazione di una coalizione tra più forze politiche che si riconoscono in un programma. A questo punto, per la logica della pari dignità che si deve riconoscere  a tutte le forze che insieme concorrono a formare una coalizione elettorale, fare le primarie tra i leader delle forze alleate ha un senso e può appassionare gli elettori dei partiti e fors’anche dei cittadini a loro estranei. Tutto il resto è soltanto un volersi sottrarre alle reali responsabilità che per Bersani&Co si traducono nell’essere parte integrante di quel sistema ABC (Alfano-Bersani-Casini) che ha le principali colpe dello sfascio dell’Italia e che condividono la strategia di cambiare per salvare sè stesse, non il Paese dalla crisi! Perciò a queste primarie-sceneggiate diciamo un no netto!

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