Governo, in sintesi ecco la “Legge di Stabilità”
ROMA – Approvata la scorsa notte dal Governo Monti la Legge di Stabilità, una volta conosciuta come “La Finanziaria“, conteneva le misure per regolare la vita economica del Paese (cioé, per ‘fare cassa’) capitava una volta l’anno, veniva presentata in autunno ed emendata dal Parlamento entro il 31 dicembre. Oggi (formalmente dal 2010) si chiama Legge di stabilità (il nome è forse più rassicurante?) ed è parte, insieme alla Legge di bilancio, della manovra di finanza pubblica prevista su base triennale – anziché con impatto circoscritto a un anno, come avveniva prima. Il consiglio dei Ministri ha dato il via libera ai disegni di legge contenenti il bilancio di previsione dello Stato (la quadra dei conti) e la Legge di stabilità per il 2013-2015 (lo strumento che contiene i provvedimenti per soddisfare le necessità segnalate dal primo). Due facce della stessa medaglia…
Quest’anno la Legge di stabilità per il 2013-2015 consente, come previsto dagli impegni assunti in Europa con il Patto di stabilità europeo (da cui il nome) di conseguire il pareggio di bilancio in termini strutturali nel 2013. Un obiettivo raggiungibile al prezzo di interventi che possono essere quantificati in 11,6 miliardi sul triennio 2013-15, coperti attraverso tre strumenti principali: la revisione della spesa pubblica (spending review); gli interventi fiscali in materia bancaria e assicurativa; l’imposta sulle transazioni finanziarie.
Ecco in sintesi le misure approvate da Palazzo Chigi nel testo di ingresso:
TAGLIO DELL’IRPEF. Al fine di agevolare i consumi delle famiglie dal reddito più basso, la legge di stabilità introduce una riduzione di un punto percentuale (da 23 a 22 punti e da 27 a 26) dell’aliquota Irpef sui primi due scaglioni di reddito (da 0 a 15mila euro e da 15mila a 28mila euro).
IVA. L’imposta sul valore aggiunto aumenterà a giungo di un punto sulle aliquote del 10 e del 21 per cento. (anziché di due come previsto inizialmente).
SPENDING REVIEW. Il Consiglio ha approvato il secondo capitolo delle disposizioni per la revisione della spesa pubblica. Nella fattispecie, le nuove misure si basano su un censimento di spesa “aggredibile” pari a circa 50 miliardi: 11 miliardi per l’acquisto di farmaci, 7 miliardi per i dispositivi medici e 32 miliardi di acquisti per gli investimenti. L’importo censito nelle due fasi della spending è di 110 miliardi, circa il 65% della spesa pubblica per l’acquisto di beni e servizi. A regime, il risparmio derivante dalla spending review è di 3,5 miliardi.
SANITA‘. Il fabbisogno sanitario nazionale verrebbe tagliato complessivamente di 1 miliardo di euro (che vanno ad aggiungersi ai 2 mld della spending review di luglio) intervenendo sulla riduzione della spesa per l’acquisto di servizi, dispositivi e farmaci.
PRODUTTIVITA’ DETASSATA. Per il 2013 sono previsti fondi per 1,2 miliardi mentre per il 2014 risorse per 400 mln per detassare i salari legati alla produttività. Se il decreto che disciplinerà la materia non sarà emanato entro il 15 gennaio 2013, le risorse sono utilizzate per finanziare misure finalizzate alla riduzione del cuneo fiscale e contributivo.
TOBIN TAX. Via libera dell’Italia all’introduzione della tassa sulle transazioni finanziarie.
CONTENIMENTO AGEVOLAZIONI (tax expenditures). Per i redditi superiori a 15mila euro si introduce una franchigia di 250 euro per alcune deduzioni e detrazioni Irpef e, per le sole detrazioni, si fissa il tetto massimo di detraibilità a 3000 euro.
IMMOBILI E AUTO. Dal primo gennaio 2014 l’acquisto di beni immobili deve essere effettuata nei casi di “documentata indispensabilità e indizionabilità”. Inoltre non si potranno più acquistare autovetture nè stipulare contratti di leasing (forze dell’ordine escluse). Dal 2013 inoltre, le amministrazioni pubbliche, le autorità indipendenti compresa la Consob non possono nè acquistare di immobili nè stipulare contratti di locazione passiva salvo che si tratti di rinnovi di contratti. Stretta anche per l’acquisto di beni mobili e arredi che per la p.a., comprese le authority, che non potrà superare il 20% dell’ammontare delle spese sostenute per il 2011.
STATALI. Il blocco dei contratti per gli statali è confermato fino al 2014. Per il 2013-2014 non sarà erogata neanche l’indennita di vacanza contrattuale. Esteso anche fino al 2014 il taglio del 5% degli stipendi superiori ai 90mila euro nella parte eccedente fino a 150mila euro e del 10% nella parte eccedente oltre i 150 mila euro.
PAGAMENTO IMPRESE. Viene recepita in Italia la direttiva europea che fissa a 30 giorni i tempi di pagamento nelle transazioni commerciali tra Stato, privati e imprese. Previste deroghe per Asl e casi particolari.
ESODATI. Sarà disposto un fondo con 100 milioni di euro nel 2013 per la gestione dei cosiddetti esodati.
PERMESSI LEGGE 104. Taglio del 50% per i permessi legati alla 104, che regola l’assistenza a famigliari malati, tranne per quelli richiesti per patologie del dipendente stesso o per l’assistenza ai figli o al coniuge.
OPERAZIONE ‘CIELI BUI’. Per contenere la spesa pubblica l’illuminazione degli ambienti pubblici è previsto uno spegnimento dell’illuminazione o suo affievolimento, anche automatico, attraverso appositi dispositivi, durante tutte o parte delle ore notturne.
COMMISSARIO ANTICORRUZIONE. Si istituisce un Commissario anticorruzione che presiederà la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche.
REGIONI. Sul riordino del sistema della province è prevista la revisione di quanto stabilito dal Titolo V della Costituzione. Ogni intervento in quest’ambito richiede comunque un disegno di legge costituzionale. Il testo mira anche a rendere complementari e non conflittuali i rapporti tra leggi statali e regionali.
TRASPORTO PUBBLICO LOCALE. Sono destinate risorse per 1,415 miliardi di euro entro il 2015. Prevista l’istituzione di un fondo nazionale per il Tpl.