Sorrento, l’UdC ora vuole la “testa” di Mario Acampora!
SORRENTO – Un ritorno al passato, quando i Partiti condizionavano le scelte delle Amministrazioni e i Sindaci erano ostaggi di gruppi pronti a rivendicare i propri spazi pena la sopravvivenza della maggioranza: questo è diventato il consiglio comunale di Sorrento dove è in atto un duro braccio di ferro tra l’UdC, il PdL, gli altri alleati e il sindaco Giuseppe Cuomo per portare a casa un rimpasto che, negli intenti, dovrebbe imprimere un’accelerazione all’esecutivo. In parole povere a farne le spese sarebbe una competente gestione del settore bilancio-finanze, sottratta al tecnico Michele Bernardo per passare nelle mani del primo cittadino che, dopo le altre deleghe e quelle del turismo, assumerebbe anche quella strategico del bilancio!…
A traballare in queste ore è anche la poltrona di Mario Acampora, presidente del Consiglio comunale in rappresentanza di “Sorrento Domani“, la seconda lista per numero di consensi (1663 voti pari al 15,28%), ma che rischia di dover rinunciare alla guida dell’assemblea civica per soddisfare le incalzanti pretese dell‘UdC dove ancora si registrano i mal di pancia del gruppo consiliare che, da questo rimpasto, rischia di restare a mani vuote,di non portare nulla a casa visto che a entrare in giunta è Raffaele Apreda, il consigliere provinciale, colui che si ritiene legittimato a diventare assessore essendo stato il vero artefice della performance elettorale dell’UdC a Sorrento. I tre consiglieri guidati da Stefano Marzuillo però non ci stanno a restare a secco e l’hanno detto a chiare lettere: non potendo ottenere un secondo assessorato visto che quello disponibile è stato ipotecato da Apreda, scalciano e pretendono da Cuomo la testa di Acampora. Ma l’UdC, guardando all’esito del voto, conta un buon 2% in meno (1424 voti pari al 13,08%) rispetto alla lista Sorrento Domani, per cui questa pretesa di contare di più appare evidentemente una forzatura, frutto di una strategia che i leader del partito in Penisola stanno mettendo in atto, non solo a Sorrento, per accaparrarsi posti e ruoli decisionali creando scompiglio su tutti i fronti, alleati inclusi, anche in vista della tornata elettorale del 2013. Senza parlare della civica “Il Ponte” che, dopo l’uscita di scena del leader Mariano Pontecorvo (dimessosi improvvisamente nel dicembre scorso da assessore ai LL.PP.), propone come proprio rappresentante nell’esecutivo Mario Gargiulo, il consigliere supervotato della lista PdL (2528 voti pari al 23,23%). Pontecorvo, fondatore e leader del movimento civico, alle elezioni amministrative non si è candidato (ufficialmente per non mortificare il risultato degli altri candidati) ed ha sostenuto Antonino Pane, risultato però secondo eletto alle spalle di Giovanni Aversa, davvero protagonista di un’impresa elettorale di tutto rispetto e uomo di puntadel movimento civico.
La designazione di Pontecorvo ad assessore è stata una scelta scontata, così come la vita del movimento è stata improntata alla condivisione delle scelte e alla rotazione degli incarichi. La promozione in giunta di uno dei due Consiglieri avrebbe così favorito l’ingresso in consiglio del primo dei non eletti che, per qualche mese, ha davvero accarezzato l’idea della promozione in consiglio, poi sfumata per la decisione del Ponte di indicare a Cuomo come assessore il consigliere Mario Gargiulo: una vera e propria incursione armata nel campo alleato del PdL che subisce prima la mortificazione di una possibile bocciatura di Giuseppe Stinga come vice sindaco (scongiurata dalla blindatura da parte del Gruppo), ma nello stesso tempo subisce di fatto la perdita del suo uomo di punta che dovrebbe assurgere a nuova guida del movimento civico trasversale teorizzato da Pontecorvo con l’obiettivo di costruire una nuova maggioranza in consiglio comunale, in grado di condizionare Cuomo e di proporre un proprio uomo alle elezioni prossime venture: praticamente Gargiulo. Se l’offensiva dell’UdC di Apreda&Sagristani andasse in porto, di fatto si costituirebbe un gruppo trasversale in grado di mettere le gambe al vecchio progetto ideato da Sagristani: quello di dar vita a una grande compaginedi amministratori dell’area sorrentina-stabiese, autonomi e in grado di condizionare le scelte sia amministrative, sia politico-elettorali di tutte le forze in campo su questa vasta area.
Un progetto politico che era stato solo apparentemente accantonato e che si dovrebbe sviluppare da Castellammare a Sorrento e fino a Capri, rianimando dalle ceneri quella specie di partito della costiera cui guardano con crescente interessetutti i personaggi intenzionati a traghettarsi nella terza repubblica! Per Rosario Fiorentino, ex vice sindaco e attualmente presidente della Commissione Comunale per la Trasparenza questo progetto “…è una follia che rischia di mandare all’aria l’Amministrazione sulla cui testa pesano già troppi problemi su cui sono in corso anche inchieste della Magistratura…C’è bisogno di garantire all’assemblea civica quell’autonomia e imparzialità che significano trasparenza: per questo come forza di opposizione abbiamo chiesto un ruolo istituzionale, quello della presidenza del consiglio, in modo da diventare garanti dell’autonomia del consiglio comunale e rassicurare i cittadini sull’operato generale dell’Amministrazione…“. Secondo i bene informati Cuomo non intende tradire gli accordi con i suoi maggiori sponsor, Pontecorvo&Sagristani, per cui bisognerà attendere ancora qualche giorno per quadrare il cerchio del rimpasto!