Sorrento

Sorrento, il WWF al Sindaco: non si abbatte il pino storto!

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Pino a S. Lucia

SORRENTO – Il WWF Penisola Sorrentina con nota inviata al Sindaco del Comune di Sorrento, al Resp. Ufficio Gare e Manutenzione e alla Soprintendenza di Napoli e Provincia, ha diffidato dall’abbattimento dell’ennesimo albero nel comune di Sorrento. Tale albero, con una circonferenza di 186 cm e circa 70 anni di età, a seguito della segnalazione verbale di un cittadino è stato sottoposto ad una urgente perizia, commissionata dal Comune, che però non ha riscontrato alcuna patologia (la perizia certifica infatti che l’albero appare vegetativamente regolare e non si rilevano alterazioni e/o anomalie del tessuto legnoso) ma ha semplicemente constatato che l’albero è storto!!! Da qui la richiesta di immediato abbattimento per motivi di sicurezza…

L’albero tuttavia, nonostante l’allarme paventato dal comune, a distanza di nove mesi dalla perizia agli atti, è ancora saldamente in piedi e, nonostante l’amministrazione ne abbia chiesto l’immediato abbattimento nessuno si è finora preoccupato in alcun modo di mettere in sicurezza la pianta e/o di transennare l’area. “E’ una contraddizione che dovrebbe farci riflettere – dichiara Claudio d’Esposito Presidente del WWF Penisola Sorrentina – un passante, nel dicembre scorso, all’improvviso si accorge che un albero è inclinato e il comune commissiona quindi una costosa perizia ad un privato. L’agronomo accerta che l’albero è storto e teme che possa cadere da un momento all’altro. Si decide di eliminarlo subito e senza troppi inutili approfondimenti scientifici…ma nessuno fa nulla per mettere in sicurezza la zona??? Sotto quell’albero c’è una strada molto frequentata, con una media di almeno 1 passaggio al minuto, in pratica oltre 70 passaggi al giorno che moltiplicato per 9 mesi fa oltre 18.100 “pericolosi transiti”. In questo periodo avrebbe (a detta dell’amministrazione) rischiato la vita un numero di persone pari all’intera popolazione di Sorrento??? e nessuno se ne è minimamente preoccupato??? La verità è che non c’è nessun elemento scientifico certo che possa indurci a credere che quell’albero debba realmente crollare!!! Un albero non cade solo perché è storto e il Pino di S.Lucia vegeta in ottima salute. Non si è inclinato all’improvviso ma è cresciuto da sempre con un angolo di 35°, in competizione con i palazzi e gli altri alberi,  a cercare la luce in direzione sud/ovest. Quell’albero è praticamente inclinato da almeno mezzo secolo.
Se dovessimo seguire questo metodo, che non usa affatto nessuno strumento di indagine che la moderna scienza agronomica mette oggi a disposizione ma si basa solo su osservazioni generiche e su testimonianze allarmistiche di “passanti”…beh…allora dovremmo “periziare” la quasi totalità  degli alberi di Sorrento e poi…abbatterli quasi tutti…o almeno tutti quelli storti???
Inoltre le stesse perizie commissionate sulla base di paventati allarmi mettono l’agronomo incaricato, quando onesto, comunque in una situazione in cui è spesso difficile assumersi la responsabilità che nulla potrà mai accadere in futuro. Questo nella migliore delle ipotesi!!!
Nella peggiore c’è il dolo: quando per risolvere problematiche di un privato (l’albero è costoso, fastidioso, occlude la vista del mare, fa ombra alla piscina, ecc..) viene incaricarto un agronomo a testimoniare la necessità dell’abattimento, tirando in ballo il solito pericolo per la pubblica e privata incolumità!!! Ma chi controlla? A chi spetta la verifica? Non sempre il WWF riesce a produrre controperizie e a conoscere tutti i casi che riguardano i nostri alberi!!!
Il rischo reale è di danneggiare irrimediabilmente il nostro già precario patrimonio arboreo e paesaggistico!!!”

di seguito stralcio della nota WWF:

“Negli ultimi due giorni nella città di Sorrento ha soffiato un vento molto forte. Non sono caduti alberi. Questo è un fatto certo!!!
Interveniamo in relazione alla perizia a firma della Dott.ssa De Marco, riferita all’esemplare di Pinus Pinea presente in Via Fuorimura c/o Piazza Ganci, sulla base della quale si è ottenuto parere favorevole all’abbattimento dalla Soprintendenza che prevede la sostituzione con altro esemplare (n.d.r. arbusto di camelia)
Riteniamo tuttavia che tale parere andrebbe annullato in autotutela, in quanto a nostro giudizio condizionato dal responso della perizia che pone l’esemplare n. 10 dell’aiuola n. 3 (indicazioni della perizia) in categoria D.
La stessa dott.ssa De Marco scrive che sono da ascrivere in questa categoria le “piante che per difetti morfologici e strutturali devono ascriversi ad alto rischio di caduta e schiantamento”.
L’inclinazione di circa 35°- 40° del tronco certamente non può essere considerato un difetto morfologico, in quanto anzi caratteristica di molti esemplari di tale specie che tendono a svilupparsi e a crescere in direzione della luce soprattutto in situazioni particolari.  E’ sufficiente osservare la maggior parte degli alberi che vegetano a strapiombo sui cigli dei valloni e sulle falesie calcaree della costiera sorrentino-amalfitana per accorgersi come tali esemplari arborei siano cresciuti assumendo una forma “inclinata”. Se si volessero ascrivere in categoria D tali alberature si rischierebbe di vedere eliminati (per fare un esempio) la quasi totalità degli alberi che crescono sul costone roccioso della strada che conduce a Positano…fino ad Amalfi e oltre!!!
Peraltro nel nostro caso la stessa dott.ssa De Marco afferma che “l’albero appare vegetativamente regolare e che non si rilevano significative alterazioni e/o anomalie del tessuto legnoso”.

Inoltre un esperto agronomo, su incarico della ns.associazione, ha visionato la pianta accertando da un esame V.T.A. come essa non presenti difetti, né nella perizia della Dott.ssa De Marco sono utilizzate immagini dell’esemplare arboreo che evidenzino qualche grave patologia e/o infezione virale o fungina. Pertanto, in virtù di quanto sinteticamente esposto, si diffida dall’effettuare l’abbattimento dell’esemplare in oggetto e si propone, ove lo si ritenga utile, un supplemento di perizia.
Infine si fa presente che da immagini di anni fa, che si possono ottenere anche sul web, è possibile misurare e comparare l’inclinazione che  non sembra mai essersi modificata nel tempo!!!

Nelle more, a tutela della pubblica incolumità e sicurezza, vista la posizione dell’albero in prossimità della carreggiata, si propongono i seguenti interventi a riduzione dell’eventuale rischio:
1) l’installazione di un tirante, eventualmente ancorato con ogni accortezza al grosso albero retrostante, che oltre ad essere poco impattante visivamente ne impedirebbe l’improbabile schianto, con un costo probabilmente irrisorio rispetto all’abbattimento di un esemplare arboreo di un certo valore paesaggistico ed ambientale;
2) la potatura dei rami che sporgono maggiormente verso la carreggiata e che potrebbero rappresentare l’unico potenziale pericolo da affrontare.

In tal modo oltre a preservare, assieme alla pubblica incolumità, un importante elemento del patrimonio arboreo cittadino e del paesaggio, si preserveranno pure le pubbliche risorse!!!

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