Italia,  Sorrento

L’Italia dei Valori all’incontro di Vasto. C’è anche la delegazione costiera

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di Salvatore Caccaviello

Annuale incontro dell’IdV

La grave crisi economica che investe il Paese e l’Europa ci obbliga, come forza politica, a tracciare la strada verso una comunità solidale, legalitaria e progressista. Un percorso che faremo anche con la società civile, al fine di realizzare un progetto per un’Italia che metta al centro i diritti e per un’Europa che sia realmente dei popoli e non dei potentati economici”. E’ quanto scrive il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, in una lettera aperta che introduce il programma del settimo incontro nazionale del partito, che si terrà a Vasto il 21, 22 e 23 settembre. Noi partiamo da Vasto con la proposta di una ‘rivoluzione gentile’ che riporti i cittadini a riappropriarsi dei diritti e della democrazia. Nella tre giorni ci confronteremo sui temi che saranno al centro della nostra agenda e del nostro Governo: lavoro, pari opportunità, rinnovamento della classe dirigente e della politica, giustizia, Europa, cultura, legalità. Sarà un’occasione per lanciare una sfida e indicare le nostre priorità, a partire dai quesiti referendari sul lavoro e contro i privilegi della Casta. C’è un’Italia onesta e operosa che attende di essere rappresentata. C’è un’Italia della società civile, dei disoccupati, dei cassintegrati, dei giovani universitari, degli studenti, dei precari, degli esodati, dei pensionati, dei docenti, del personale sanitario che vuole voltare pagina. Noi siamo con quest’Italia. La strada del cambiamento utile è segnata e l’Italia dei Valori la percorrerà fino in fondo”. Antonio di Pietro ha inoltre sottolineato:  L’Italia dei Valori tornerà a Vasto con l’ambizione di avviare un sommovimento profondo, tale da cambiare il Paese partendo non da qualche segreteria di partito ma…dal cuore e dalle viscere della società italiana. Per questo i nostri saranno confronti veri su problemi reali, cercando sempre l’interazione con i cittadini presenti fisicamente e con quelli che vorranno interagire tramite i social network e il web. Inizieremo dai giovani, che dovrebbero essere al primo posto nelle agende politiche di tutti partiti e invece sono sempre all’ultimo. Non possono che essere loro i protagonisti del cambiamento, perché sono loro la sola speranza di cambiare la realtà del nostro Paese. Poi discuteremo di legge elettorale ma non come fanno tutti i partiti, che nei loro laboratori cercano la formula più vantaggiosa per se stessi e si affannano non per chiarire ma per non far capire ai cittadini cosa stanno facendo. Per noi l’importante è invece mettere a fuoco la legge elettorale più utile per i cittadini, quella che meglio riesce a coniugare meglio l’esigenza di rappresentare democraticamente la volontà popolare e quella di garantire la governabilità. Parleremo del terremoto in Emilia. Ma siccome siamo persone che alle parole fanno sempre seguire i fatti, come promesso consegneremo anche ai rappresentanti di quella regione l’ultima tranche del nostro rimborso elettorale per le elezioni del 2008. Metteremo al centro del nostro dibattito la parità di genere tra uomini e donne, un concetto che la politica cita spesso e pratica pochissimo, e l’idea di un’Europa che sia dei popoli e non delle banche. Tutto siamo tranne che populisti o euroscettici. Siamo noi i veri europeisti, e lo siamo sempre stati. Parleremo di lavoro. Lo faremo a modo nostro: convinti che sia non solo possibile ma anche doveroso tenere insieme la difesa strenua dei diritti dei lavoratori, mai così presi di mira dalla fine del fascismo a oggi, e il supporto agli imprenditori onesti e che vogliono investire in Italia. Sappiamo che senza restituire valore al lavoro e sostegno alle imprese non ci sarà mai nessunissima ripresa.

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