Sant’Agnello e il “Sovrano” della frazione-sezione dei Colli di Fontanelle
Il compito di un giornalista è quello di non soffermarsi alle apparenze e cercare di comprendere dinamiche e ragionamenti che possono tornar utili all’opinione pubblica alle prese con un esercizio sempre più complesso: quello di distinguere il vero dal falso o, peggio di tutte, capire le mezze verità. Veniamo al dunque. La vivace polemica politico-elettorale a Sant’Agnello ci consente, attraverso un’attenta lettura delle dichiarazioni dei vari protagonisti che cavalcano la scena, di approfondire alcune questioni, soprattutto alla vigilia di una tornata elettorale che si preannuncia difficile e dall’esito assolutamente non scontato, con l’auspicio di riuscire a trovare qualche risposta…
Lo spunto ce lo fornisce quanto pubblicato sul settimanale Agorà (N°88 del 15 settembre ’12) che ha dedicato due pagine a due dei principali attori della querelle politica che ha provocato l’autoscioglimento del consiglio comunale, gli ex assessori Pasquale Esposito e Pietro Gnarra, i quali hanno ricoperto entrambi la carica di vice sindaco con Orlando. Dedichiamo questo post al numero uno, cioè a Esposito, che anche sul campo elettorale è il numero uno e ce lo ricorda firmandosi addirittura come tale nella sua lettera aperta che tante polemiche ha scatenato. L’amabilità del personaggio non inganni: uomo di buone relazioni è riuscito nell’intento di autonominarsi “Sovrano di Fontanelle“, cioè di quella frazione collinare di Sant’Agnello in nome e per conto della quale dichiara di essere sceso in politica per promuoverne il riscatto, la rinascita. Un’azione perseguita ininterrottamente e che è stata premiata dagli elettori in modo più unico che raro: un plebiscito di voti che nell’unico seggio ubicato in loco, la sezione n°5, gli consente di risultare costantemente primo degli eletti. L’intero corpo elettorale di Colli di Fontanelle vota Pasquale Esposito e lui ricambia questa fedeltà dedicandosi anima e corpo ai suoi elettori. Insignificante risulta essere il consenso che riscuote nelle altre 7 sezioni elettorali, circostanza che lo rende di fatto un amministratore pubblico legittimamente eletto, ma che sfacciatamente opera e dichiara di operare per la sua frazione-seggio elettorale. A conferma di quanto sopra, oltre alle stesse dichiarazioni di Esposito, è sufficiente confrontare i dati elettorali. Eccoli:
Elezioni 2008: nella sezione n°5 (Colli di Fontanelle) Esposito ottiene 371 voti di preferenza su 488, lasciando praticamente le briciole agli altri candidati della sua lista. Dopo di lui, ma abbondantemente staccati, troviamo Giuseppe Coppola ’71 con 40 preferenze e Antonino Castellano con 31. Poi Antonino Coppola con 19 e tutti gli altri a marcare voti simbolici. Un altro dato significativo è rappresentato dalla circostanza che per l’intera durata delle votazioni Esposito non abbandona mai la sezione n°5 dove segue certosinamente le operazioni di voto senza neanche dover subire il pressing di altri candidati che, a priori, stazionano nella Piazza Matteotti, nel centro del Paese, dove sono ubicate le altre 7 sezioni elettorali, per contendersi gli sguardi e i voti degli elettori di Sant’Agnello. Ai Colli sanno che è superfluo andarci visti i responsi, ma senza farsi sentire da Esposito tutti recriminano per una situazione che definiscono quantomeno inusuale. E’ evidente che nel corso di 15 anni questa sezione elettorale sia diventata il feudo di Esposito e ad esso ritiene legittimo asservire la propria azione di amministratore, a prescindere da qualsiasi altro interesse verso i cittadini che votano negli altri seggi. Una concezione della rappresentanza elettorale assolutamente particolare e che si trasforma in una potente arma di negoziazione rispetto a qualunque interlocutore. A farne le spese alle elezioni politiche al Senato è stato lo stesso Piergiorgio Sagristani che dovette piegarsi alle “legge della 5° sezione” dove i voti al PD (partito in cui all’epoca militava Sagristani) non risultarono assolutamente quelli sperati. Ne nacque una crisi di rapporti, complice anche qualche vecchio rancore, tra i due amici di caccia (si, perchè entrambi sono appassionati cacciatori), poi accantonati in nome della futura riscossa: il ritorno di Sagristani alla guida del Comune e la consacrazione di Esposito a indiscusso numero due dell’Amministrazione…Come ai vecchi tempi. Ora il problema che ci poniamo è quello di capire se tutto ciò nasconda o no qualche “trucco“: cioè se la capacità di Esposito nel far incetta di voti sia semplicemente il frutto di quell’abnegazione senza prezzo che lo vede 24 ore su 24 al servizio della sua comunità, come egli stesso dichiara e sottolinea, oppure è la conseguenza di una collaudata capacità di orientare il voto degli elettori della sezione? Esposito conferma di aver tolto la fiducia e quindi il sostegno a Orlando perchè è stato da lui ostacolato nel fare tutto quello che egli voleva realizzare per la sua frazione-sezione. Che i Colli di Fontanelle abbiano subito delle trasformazioni sostanziali in questi 15 e passa anni, sta sotto gli occhi di tutti! Nè basta una sagra agricola promossa al rango di fiera dell’agricoltura per nascondere il sacrificio di verde e di superficie agricola che si è registrata in questi anni per lasciar spazio a un’edilizia sfrenata costretta a fare i conti anche con un condono che pende come una spada di damocle sulla testa di “abusivisti per necessità, ma anche per speculazione“. E’ altrettanto evidente che ascrivere a sè una rappresentanza totale della frazione-sezione, significa automaticamente assumersi una responsabilità totale, nel bene come nel male, di quanto in essa è avvenuto e ancora avviene, per cui la parentesi commissariale potrebbe rappresentare l’occasione propizia per venire a capo di questo mistero e per creare le condizioni di una ritrovata agibilità democratica che il bulgaro consenso elettorale in favore di Esposito evidentemente mortifica! Ovviamente sempre nella più assoluta salvaguardia dei diritti di tutti, anche del supervotato Esposito, il quale però qualche attenzione in più al resto del Paese dovrebbe cominciare pure a nutrirla: non fosse altro che per il fatto che non esiste il federalismo santanellese! Guardando alle precedenti elezioni il dato è ancora più eloquente: nel 2003 Esposito ottenne, sempre alla sezione n°5, ben 407 voti di preferenza, staccando il secondo, Antonino Castellano, che ottenne appena 23 voti. Esposito risultò primo eletto con 621 voti, avendo raccolto i 2/3 deisuoi consensi in quest’unica sezione ai Colli. Nel 1998 Esposito ottenne 198 voti, secondo solo a Sagristani che ne ebbe 359 quale sindaco. Insomma la carriera politico-amministrativa di Esposito nasce, si sviluppa e si consolida nella sezione n°5, circostanza per lui gratificante, ma assolutamente insufficiente per proporlo candidato sindaco del dopo-Sagristani. E lui, Sagristani, nonostante avesse coltivato il sogno di continuare a gestire l’Amministrazione per tramite Esposito se questi fosse stato sindaco, sapeva che si sarebbe trattato di un azzardo assoluto, inaccettabile per il resto del paese che non poteva sentirsi, a ragione, rappresentato da Esposito. Questa è una, ma non l’unica ragione, per cui tra “i sette nani” si optò per Orlando “…che almeno è ingegnere” ebbe a dichiararci Sagristani spiegando le ragioni per cui anche Giuseppe Coppola ’71, dal suo punto di vista, non poteva essere il candidato e i paletti che aveva imposto a Orlando. Ma questa è la storia degli altri e che tratteremo in seguito. Nella sua lettera ad Agorà, escludendo il confronto con i politici nazionali coi quali oggettivamente Esposito ha poco a che vedere nè occasione per confrontarsi (piuttosto si è prestato a fare da ventriloquo in conto terzi) ha svolto insinuazioni su Orlando quando ha dichiarato di prendere i voti senza però essere un ingegnere o un altro professionista. Non spiega però qual è la sua attività oltre allo stare al servizio dei cittadini della sua frazione. Chiarezza per chiarezza lo spieghi, anche perchè proprio il suo leader invoca quella trasparenza e quella pubblicità dello status reddituale e patrimoniale quale condizione per potersi candidare! Riallacciamoci all’attacco di questo post. Il giornalista deve andare oltre e deve chiedere, porre domande e cercare le risposte. Fa parte del suo lavoro. Purtroppo, come è apparso in un recente battibecco su FB che ha visto protagonista anche Sagristani, i politici non vogliono dare risposte alle domande preferendo trasformare in nemici chi gliele pone. Perciò troppi giornalisti non fanno bene il loro mestiere permettendo a certi politici di dire qualsiasi fregnaccia, o di tacere sempre, mai mettendogli un bastone fra le gambe…Come avremo modo di dimostrare in altri post sui protagonisti di questa assurda storia, dell‘uno e dell’altro fronte…benintesi!
11 commenti
marcella
L’Ex Sindaco si sta rendendo ridicolo. Se Pasquale Esposito rappresenta la sua frazione, secondo colui che ha scritto L’articolo, cosa c’è di strano nell’eccellere a livello di voti??? Ci siamo scocciati di sentire queste cose. Invece di perdere tempo a scrivere questi articoli da persone veramente senza pudore, perché non aspettare le elezioni e far parlare loro??? Perché ci sarebbe molto da dire su ogni politico. Screditarsi a vicenda e parlare ancora dopo quello che è successo non fa che annoiare e irritare gli elettori. Orlando hai rotto completamente, vogliamo che stai in silenzio, come lo sei stato in questi anni. motivo per il quale sei caduto.
PinP: All’autrice/re di questo commento
Non siamo abituati a censurare alcunchè, tranne le offese per cui quando ne contengono automaticamente li cestiniamo. Abbiamo sempre spiegato che chi si fa identificare ha un canale di pubblicazione privilegiato, cioè più immediato e se vuole comparire con uno pseudonimo non ci sono problemi. Quando invece non ci si fa identificare è un po’ più complicato, per ovvie ragioni, per cui consigliamo all’autrice/re di questo commento di identificarsi alla redazione ed avrà pubblicati tutti i commenti che desidera.
antonio
non vedo dove sta il problema il dovere di un buon politico e di risolvere i problemi dlla propria circoscrizione e a S.Agnello nessuno lo ha fatto cosi bene come Esposito . quindi mai come ora vale il detto :
(il fine guistifica i mezzi)se anche gli altri avessero fatto com lui adesso S.Agnello sarebbe un paese migliore
indipendentemente da chiunque sia il sindaco .
buon lavoro direttore
salvatore pollio
pasquale non farti intimidire sei e sarai sempre nei nostri cuori!
antonio de martino
Secondo me per evitare che si possano controllare i votanti si dovrebbe creare un seggio unico. Siamo stanchi dei maghi della politica che vogliono sapere per chi si vota.
Per quanto riguarda Pasquale Esposito sono daccordo con lui quando dice che non vuole più candidarsi, tanto la festa si fa lo stesso, la strada di casa sua è ben asfaltata, quello che doveva fare l’ha fatto. Ora spazio ai giovani come Giuseppe De Angelis o Gigino il pizzaiolo che potranno portare nuove idee al Consiglio Comunale
Chi si cela dietro gli pseudonimi?
…..ai Colli di Fontanelle tra poche settimane ne vedremo delle belle…..
LIBERIAMO I COLLI DI FONTANELLE
A quanto mi risulta è in corso una nutrita petizione per chiedere al Commissario Prefettizio lo spostamento del seggio elettorale dei Colli di Fontanelle
erminia vanacore
Pasquale è una persona per bene e ha fatto tantissimo per i colli, siamo convinti che dopo questa bruttissima parentesi dell’amministrazione Orlando farà ancora molto.
Il popolo dei colli sarà sempre vicino a Pasquale.
adele
almeno il 95% dei nostri amministratori da Roma al più piccolo paesino si dovrebbero VERGOGNARE di come hanno ridotto l’Italia e soprattutto gli Italiani, voglio sperare che ognuno di noi non si faccia riempire la testa di chiacchiere e se andrà a votare lo faccia con la consapevolezza che questo sistema deve cambiare altrimenti dopo sarà inutile piangerci addosso
Francesco Guarracino
Mi auguro che Sant’Agnello la prossima primavera si liberi una volta per tutte da questi personaggi che si sono ben guardati dal trovarsi un lavoro ed in tutti questi anni hanno vissuto a carico di noi cittadini. Quello che emerge da questa impietosa analisi è un quadro sconcertante. Noi cittadini dei colli non vogliamo nessun padrone nè tanto meno Pasquale e speriamo la prossima volta di poter esprimere il nostro consenso senza condizionamenti. Ben venga il seggio unico per evitare il controllo dei voti. Tutti noi ci auguriamo che Pasquale lasci finalmente dopo venti anni il posto a qualcun altro ma purtroppo nessuno di noi ci crede a quello che dice. Francesco Guarracino
Salvatore Siviero
Lasciamo stare le questioni che troppo vanno sul personale. Apprezzo il lavoro fatto ai Colli di Fontanelle negli anni, ma ricordiamo che si tratta di una frazione di Sant’Agnello e tale deve rimanere. Sant’Agnello è una sola ed è giusto che tutti si voti nello stesso plesso. Che senso ha avere 7 sezioni al Comune e una distaccata? Senza contare che in tempi di crisi è una inutile spesa che grava sui cittadini. Ai Colli, come alla Marinella, in Via Angri e Maiano, siamo tutti santanellesi. L’ignoranza, 20 anni fa ci faceva fare uno sgradevole distinguo, che oggi è fuori luogo e per noi tutti superato. E siccome è stato nominato il mio amico Giggino il Pizzaiolo, gli faccio i complimenti per la pizza, che insieme a quella di Peppino (che ora è passata al figlio Tonino) reputo la migliore di Sant’Agnello.
Piero
Sant’Agnello e’ dei santanellesi!!!
Io credo che il voto libero possa esserci anche con una sede distaccata! A mio parere sono i cittadini di San’Agnello che possono e devono cambiare il loro modo di votare!!! Solo i santanellesi, per il loro bene ,possono e devono cambiare le “regole del gioco”!!! E’ un fatto culturale, di crescita reale!!!
Ormai com’e’ ridotta la politica italiana(e quella santanellese) e’ sotto gli occhi di tutti, ma ormai niente puo’ essere bloccato, controllato totalmente…la Rete e’ la nuova democrazia!!!
Niente sara’come prima, se lo si vuole veramente per il bene proprio e di tutti!!! QUESTA E’ LA VERA DEMOCRAZIA!!!
Nessuno ti puo’ rendere inferiore senza il tuo consenso!!!