Election Day: alle urne il 7 e 8 Aprile 2013
Le dimissioni di Renata Polverini, precedute da un inusuale e preliminare consulto con i vertici dello Stato – Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio – hanno costretto i partiti a decidere quando si dovrà andare alle urne. Sembra così slittata l’ipotesi più gettonata di votare a febbraio: lo scandalo che ha travolto il PdL, con quelli altrettanto pesanti della Regione Lombardia (possibile anche il suo scioglimento anticipato nei prossimi giorni) ed a seguire nelle altre Regioni (ma si parla di inchieste in corso anche in varie Amministrazioni Provinciali attenzionate da diverse Procure), ha indotto i leader politici a decidere l’election day per il 7 e 8 aprile 2013, una data ritenuta sufficientemente lontana per ammortizzare gli effetti devastanti che i fatti di queste settimane hanno prodotto e continueranno a produrre nell’opinione pubblica…
Una legislatura parlamentare che sembrava destinata a durare neanche la metà dei cinque anni naturali, si è invece stabilizzata per tutte una serie di ragioni riconducibili esclusivamente all’interesse della Casta a non mollare l’osso che l’alimenta, da Roma fino all’ultima Regione e Provincia. Su tutte l’esigenza di assicurarsi pensione e vitalizi. Ma queste sono bazzecole rispetto a quello che smanettono gli “eletti dal popolo“… Se potessero bypassarla questa tornata elettorale slitterebbe di almeno 5 anni e non ci sarebbe partito che non coglierebbe la strodinaria opportunità di un “raddoppio di mandato“. Questo perchè il ritorno alle urne può rivelarsi una tragedia, con o senza riforma elettorale. Il Paese è stressato dalla malapolitica oltre che dalla crisi economica e darà una risposta inequivocabile alle varie nomenclature che si perpetuano da sempre e in tutte le forme. L’Europa e le Nazioni leader hanno imposto una cura dimagrante alla politica italiana: a casa o in galera, altrimenti il vostro debito non lo sosteniamo e fate davvero la fini della Grecia. Mica stiamo qui a finanziarvi e voi in Italia a rubare a tutti i livelli istituzionali? Questo il ragionamento tedesco e francese soprattutto! L’election day vedrà abbinato il voto per le politiche, quello per le regionali e quelle delle Amministrazioni, provinciali e comunali, in scadenza o scadute. Almeno così dovrebbe essere per scongiurare effetti elettorali a catena: ci si gioca tutto insieme! Insomma una resa dei conti cui gli Italiani non possono rinunciare e che con pazienza stanno aspettando! A seguire si dovrà eleggere il nuovo Capo dello Stato e anche in questo caso ci saranno i presidenti delle Regioni nei panni dei grandi elettori. Insomma un cambio di passo che ci auguriamo avvenga a 360° spazzando via innanzitutto l’ipocrisia che aleggia in un ceto politico che si ostina a non capire che il Paese è perfettamente consapevole di quali sono i reali interessi che li spingono a restare saldamente ancorati alle loro poltrone! Questa volta, però, le sorprese non mancheranno…Dal centro alla periferia!