Diario Politico©Raffaele Lauro,  Piano di Sorrento

Patrono&Polemiche: Su San Michele Pollio risponde a Pepe

Stampa

di Johnny Pollio

Basilica San Michele

Resto sorpreso dall’intervento del dott. Pepe, ottimo funzionario del Comune di Piano di Sorrento, se non altro perché ancora una volta rende evidente la assoluta anomalia di detto Comune, in cui i politici sembrano aver totalmente abdicato ai “tecnici”, tanto è che su ogni questione sono questi ultimi ad esporsi pubblicamente e non i primi, verrebbe quasi da chiedere che votiamo a fare? Al di là della amara considerazione, mi lascia interdetto la citazione normativa del funzionario. L’art. 2 comma 1 della legge n. 121 del 25 marzo 1985 (meglio conta come accordi di Palazzo Madama), tutto dice tranno quello riportato in corsivo dal dottor Pepe, almeno nella versione presente nella mia banca dati che testualmente recita: “La Repubblica italiana riconosce alla Chiesa cattolica la piena libertà di svolgere la sua missione pastorale, educativa e caritativa, di evangelizzazione e di santificazione. In particolare è assicurata alla Chiesa la libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e del ministero spirituale nonché della giurisdizione in materia ecclesiastica”…

Ergo da ciò si evince alcuna titolarità in materia di festa patronale. In realtà la disciplina delle feste patronali – come ho già riportato in un precedente post – è stata volutamente lasciata fuori dal concordato, fatta eccezione per la festa di San Pietro e, conseguentemente per la città di Roma. Tanto è che la legge 148/2011 all’art. 1 comma 24 così prevede: “A decorrere dall’anno 2012 con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, da emanare entro il 30 novembre dell’anno precedente, sono stabilite annualmente le date in cui ricorrono le festivita’ introdotte con legge dello Stato non conseguente ad accordi con la Santa Sede, nonche’ le celebrazioni nazionali e le festivita’ dei Santi Patroni, ad esclusione del 25 aprile, festa della liberazione, del 1º maggio, festa del lavoro, e del 2 giugno, festa nazionale della Repubblica, in modo tale che, sulla base della piu’ diffusa prassi europea, le stesse cadano il venerdì precedente ovvero il lunedi’ seguente la prima domenica immediatamente successiva ovvero coincidano con tale domenica”. Altro che Parroco: il Governo può addirittura decidere di spostare la festa patronale! Infine un occhio alla spesa: è vero. Mi sembra, ma il dottor Pepe sicuramente ne saprà più di me, che per la programmazione promozionale e turistica di quest’estate il Comune abbia investito un qualcosa come 71 mila euro, tutti utilizzati, in presentazione di libri, libricini, rassegne teatrali, cinematografihe, di musica e di danza ed tante altre amenità: non è poco, qualcosa per fare una festa decente si poteva anche risparmiare o mi sbaglio ancora? In conclusione una rassicurazione al dottor Pepe: nessuno ce l’ha con lui, anche perché lui è semplicemente il funzionario, la programmazione e gli indirizzi da impartire agli uffici competono all’Amministrazione, vero no?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*