Massalubrense, la “doccia gelata” di ferragosto sugli Amministratori
Pubblichiamo l’articolo di Salvatore Dare (Metropolis) col quale la Corte dei Conti rivendica la somma di 140mila euro a carico di alcuni Consiglieri comunali di Massalubrense. E’ di oggi invece la notizia che sempre la Corte dei Conti della Campania ha sequestrato beni e conti dell’ex sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino e di quattro ex assessori e dirigenti che dovranno rimborsare all’Ente un totale di 3milioni e 287mila euro. Se la giustizia penale ormai non spaventa più la politica, quella contabile fa il suo corso e riserva sgradevolissime sorprese agli Amministratori che troppo spesso omettono di svolgere la loro funzione amministrativa gestendo con oculatezza e nell’interesse dell’Ente la spesa pubblica.
Massa Lubrense. Una doccia gelata arrivata all’improvviso, proprio poco prima di Ferragosto. Altro che vacanze “sfrenate” e notti di divertimento. Prima il fax, poi lo choc per i 14 consiglieri comunali di Massa Lubrense che nel settembre del 2007, con una semplice alzata di mano, dissero sì al rimborso con fondi comunali delle spese legali “affrontate” da amministratori e funzionari del Comune di coinvolti in procedimenti penali ed alla fine prosciolti. Già allora il sindaco era Leone Gargiulo. Ben 140mila euro.
A tanto ammonta la cifra che dovrà essere versata entro i prossimi giorni dai consiglieri dell’epoca. Ma sono coinvolti anche 3 revisori dei conti e l’allora responsabile del servizio economico finanziario dell’amministrazione. Il caso è scoppiato quando la procura regionale della Corte dei Conti, con una nota firmata dal viceprocuratore Pierpaolo Grasso, ha comunicato alla segreteria del Comune di Massa Lubrense l’avvio del procedimento.
La somma di 140mila euro, nella seduta di consiglio del 29 settembre 2007, passò in aula senza intoppi e venne riconosciuta come debito fuori bilancio. Sul tavolo, dunque, tornano alla ribalta quei procedimenti penali avviati nei primi anni Novanta, soprattutto nel corso dei mandati dell’ex sindaco Tommaso Staiano, capo dell’amministrazione comunale dal 1985 al 1995. Alcuni casi riguardano proprio l’allora primo cittadino, prosciolto.
Tant’è che scorrendo la delibera di consiglio comunale del 2007 si nota come la figlia di Staiano, Giovanna, allora assessore e oggi all’opposizione, nel corso dell’approvazione del provvedimento si allontanò dall’aula quando si trattò di votare per il rimborso delle spese legali del padre.
Poi tornò puntualmente per gli altri casi. Situazione simile per il consigliere Antonino Coppola, “coinvolto” direttamente nella liquidazione di alcune somme. E che come l’allora assessore Giovanna Staiano, al momento di dire sì al documento, lasciò la seduta del consiglio. Lista lunga, quella dei consiglieri “obbligati” dalla Corte dei Conti a pagare: Lorenzo Balducelli, Giovanna Staiano, Michele Giustiniani, Sergio Fiorentino, Giuseppe D’Esposito (allora in maggioranza ed ora all’opposizione), Diego Piroddi, Liberato Staiano, Alessio Persico, Biagio Cioffi, Mosé Vinaccia, Davide Gargiulo, Luigi Ercolano, Antonino Coppola e gli eredi di Renato Casa (consigliere comunale deceduto).
La Corte dei Conti ha inviato il fax anche ai revisori dei conti Ferdinando Esposito, Claudio Pollio e Luigi Astarita.
Eppure probabilmente i loro casi saranno archiviati perché i tecnici, prima di quel consiglio comunale, espressero parere negativo. Resta coinvolto invece il responsabile del servizio economico-finanziario, Antonio Tramontano. Sono invece “salvi”, perché votarono contro, i consiglieri comunali di minoranza Antonino De Gregorio, Raffaele Acone, Salvatore Cangiano e Liberata Persico.
Salvatore Dare