Su boxlandia solidarietà al consigliere Vincenzo Carratù
Quanto è accaduto a Massalubrense ed è stato pubblicamente denunciato dal consigliere di minoranza Vincenzo Carratù in merito alla “intimidazioni” ricevute per il suo impegno amministrativo teso a contrastare alcune operazioni legate a boxlandia, costituisce la prova di come la politica peninsulare non abbia reale consapevolezza dei danni che taluni propri comportamenti producono sull’intera comunità. A Carratù, ovviamente, va una solidarietà non di circostanza con il rinnovato impegno a sostenerne l’azione e quella del fronte no-boxlandia impegnato a mantenere alto il livello di guardia contro determinati poteri e interessi che sempre più apertamente si mescolano con quelli imprenditoriali e camorristici in talune circostanze.
Del resto uno dopo l’altro i Comuni peninsulari hanno prodotto dichiarazioni e atti che, con tutta la fantasia, non possono considerarsi efficaci baluardi a contrasto di interessi che mal si conciliano con quelli dei territori peninsulari. A volte bastano anche soltanto le parole e le riflessioni, come pure i silenzi, di un pubblico amministratore per comprendere qual è il livello di contrasto che è in grado di produrre avverso quei poteri criminali sempre più impegnati a contaminare territori e attività economiche apparentemente sane, complice l’indifferenza e un ipocrito perbenismo di facciata dietro cui si nascondono interessi e business mediati anche dalla politica! Le minacce, in questi casi, si concretizzano proprio perchè si percepisce l’incrinatura del fronte di tutela del territorio, incrinatura che diventa in alcuni casi connivenza e in altre business condiviso! La cultura politica di chi sostiene che, fino all’ultimo grado di giudizio, non si può esprimere una condanna verso persone e società pur dichiaratamente colluse con il crimine organizzato, non può essere liquidata come semplice garantismo! La prevenzione implica l’assunzione di responsabilità e l’attuazione di comportamenti atti a impedire l’insediarsi soltanto di quegli interessi che, con i tempi della giustizia, possono radicarsi al punto da occupare financo le istituzioni locali, direttamente o per interposta persona. Ogni allarme, tanto più se confortato da riscontri istituzionali, dev’essere tenuto nella debita considerazione e chi ha responsabilità pubbliche deve avere il coraggio anche di ritornare sui propri passi e sulle proprie decisioni di fronte a certe ipotesi e a certi fatti. E’ il caso per esempio del consorzio Icaro, sui servizi sociali, che è stato ed è oggetto di un duro confronto politico in consiglio comunale a Sorrento e dove nessuno può negare la legittimità delle richieste avanzate dal consigliere Rosario Fiorentino sulla base di informative prefettizie e di approfondimenti tecnico-legali. Qui, come in tanti altri casi, si consuma invece un vero e proprio reato ai danni del pubblico interesse: quello di difendere il proprio operato e di accusare chi invece ad esso si oppone di qualsivoglia nefandezza, di speculazione politica e di ogni altra vergogna siano questi oppositori degli amministratori locali avversari, o giornalisti non allineati, o ambientalisti o semplici cittadini che ragionano col proprio cervello. Sono loro i nuovi e veri nemici di un ceto politico incapace di assumersi le proprie, scomode responsabilità se non in taluni casi, dimostrandosi di fatto permeabili a certi interessi, a certi affari, a certe persone. Anche Carratù è stato iscritto a questo particolare “club di cattivi” che, non consegnandosi agli interessi del sistema e conservando la propria autonoma visione critica della realtà, vengono dileggiati, offesi, intimiditi e poi anche minacciati. Nè sa qualcosa Claudio D’Esposito, storico ambientalista del WWF, da sempre nel mirino del sistema. Nè sappiamo anche noi qualcosa e ogni giorno sperimentiamo sulla nostra pelle la diffidenza deliberatamente e a piene mani indotta da parte di questo sistema nell’opinione pubblica, almeno quella condizionabile inseguendo sempre e soltanto i propri interessi a svantaggio di quelli generali. Questo perchè la politica non cura, come dovrebbe, gli interessi generali che non producono consenso ad personam…Gli interessi privati invece si…E producono non solo voti! Il controllo sulla pubblica amministrazione, l’esercizio dei poteri diretti e indiretti che ne derivano sulla comunità sociale ed economica rappresentano una specie di “miele” per il crimine organizzato, perchè è attraverso di esso che i “non allineati” vengono identificati, isolati e indeboliti con tutti i mezzi, delegittimati, cancellati! Perciò di fronte alla denuncia di un’intimidazione, non facile anche a farsi in un tale contesto, si sarebbero dovute registrare solidarietà di sostanza da parte dei vertici delle amministrazioni, non solo di Massalubrense! Così come non si può lasciare a una sparuta pattuglia di intransigenti della legalità il contrasto alla criminalità organizzata. Su questo ha ragione da vendere il Sen. Raffaele Lauro i cui puntuali e incalzanti richiami agli uomini delle amministrazioni locali non possono passare inosservati, nè essere liquidati con superficialità o, peggio, presupponenza! Ci sono verità sempre più allarmanti che emergono dalla corretta lettura di quanto è avvenuto e sta avvenendo su questi territori, ma che gran parte della politica e della pubblica amministrazione si ostinano a non voler vedere. Il che sicuramente è preoccupante, molto preoccupante come lo sono certi discorsi che si ascoltano in giro per la penisola delle ipocrisie!