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Lauro: il contagio criminale della Penisola Sorrentina, appello ai Sindaci

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Sull’escalation di episodi criminali nella Penisola Sorrentina interviene ancora una volta il Sen. Raffaele Lauro, membro della commissione antimafia, con un appello ai Sindaci e agli Amministratori locali ad alzare il livello di guardia per contrastare la contaminazione del territorio.

Sen. Raffaele Lauro

Dagli incendi dolosi, di marca criminale, che hanno seminato, nei giorni scorsi, il caos sulla statale sorrentina, causando danni gravissimi alle persone, alle imprese alberghiere, alla ristorazione e all’immagine turistica della nostra terra, alle frequenti risse notturne al di fuori dei locali, fino allo scontro a fuoco, dell’altra sera, nella notte di ferragosto, tra le giovani leve della camorra stabiese, su una tranquilla spiaggia di Vico Equense, che ha seminato sconcerto e terrore, il “contagio criminale” sta procedendo, senza soste, creando le premesse di una situazione di collasso dell’ordine pubblico, incompatibile con la stessa economia turistica della Penisola Sorrentina. Mi auguro che coloro i quali, in particolare alcuni Sindaci ed Amministratori pubblici, che giudicarono eccessivo il mio forte appello, di alcune settimane addietro, contro il pericolo di infiltrazioni della criminalità organizzata, traggano, da questi allarmanti e sintomatici episodi, motivo di immediata riflessione per alzare la guardia al massimo livello e per coordinarsi, al più presto, sul territorio, con un organico progetto di prevenzione, per la sicurezza e per la legalità nella Penisola Sorrentina. A meno che qualcuno, irresponsabilmente, non voglia attendere prima un attentato dinamitardo o incendiario ad esercizi commerciali, per aprire gli occhi sulla realtà e per uscire da un silenzio, che, dopo questi ultimi episodi, rischia di diventare omertoso”.

Un commento

  • vittorio d'esposito

    Egregio Senatore Lauro, la camorra ed il malaffare in penisola sorrentina sono realtà sempre esistite, certamente non ci sono sparatorie ed episodi tali da metterle in evidenza. Il fenomeno è piu’ sottile è una camorra “legalizzata”. Si ricorda quando il contrabbando di sigarette era proibito, ma il fenomeno veniva tollerato, perchè si diceva che poi tutto sommato, il contrabbando di sigarette, non faceva male a nessuno ed aiutava a sfamare tante persone disoccupate etc…. Beh quel piccolo reato tollerato dalla legge, è servito a creare le basi per le organizzazioni mafiose che oggi ci fanno tanto paura e chi allora aveva il compito di controllo chiudeva un’occhio in cambio di qualche stecca di sigarette. Si tollerava il contrabbando e la corruzione degli organi preposti al controllo. Bene, la penisola sorrentina si diceva che non era toccata dal fenomeno. Invece no non era così, perchè mentre a Napoli era tollerato il contrabbando, qui si tolleravano altri abusi, si facevano favori clientelari, ai danni dei cittadini onesti ed ingenui, approfittando della loro distrazione e dell’ignoranza. Tutto questo ha creato i presupposti per lo sbarco degli investimenti mafiosi in penisola sorrentina, vista la disonestà dei nostri amministratori, che non contentandosi più delle “briciole” potenziali delle persone del posto, hanno cominciato a fare affari oltre penisola. Pertanto è inutile gridare al lupo al lupo, il lupo è tra di noi. e l’abbiamo creato noi. Io ho più paura dei nostri amministratori e dei dirigenti comunali che della camorra, la camorra senza la corruzione delle istituzioni non esisterebbe! LA CORRUZIONE E’ IL FERTILIZZANTE DELLA CAMORRA!

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