Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia

Riforma elettorale, il nostro filo diretto col Parlamento

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ROMA – Sono ore frenetiche e delicate quelle che si stanno consumando tra i vertici dello Stato e dei Partiti dopo la pubblicazione sul settimanale “Panorama” della famiglia Berlusconi delle pressunte “ricostruzioni” sulle telefonate tra il Presidente della Repubblica e l’ex Minsitro dell’Interno Nicola Mancino. Intanto al Senato si discute di riforma della legge elettorale e nella Commissione Affari Costituzionali siede il Sen. Raffaele Lauro del PdL al quale abbiamo chiesto di mantenerci puntualmente aggiornati sul procedere della discussione e di fornirci, dal suo osservatorio privilegiato, il commento sui fatti che ormai si susseguono a ritmo incalzante ed anche preoccupante.

Ovviamente aperti a qualsiasi altro contributo.  Di seguito l’ultimo aggiornamento da parte del Sen. Lauro: “Se dovesse passare, nella riforma della legge elettorale, un falso premio di maggioranza, disgiunto da una reale governabilità e finalizzato soltanto ad accrescere il bottino dei seggi del maggiore partito, si violerebbe, senza ragione, il  principio della rappresentatività democratica, trattandosi di un furto di consenso ai danni dei partiti minori e di un tradimento della volontà espressa dagli elettori. Sarebbe una norma incostituzionale, che il Parlamento e il Capo dello Stato non potrebbero lasciar passare. Peggio del porcellum“.

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