Consorzio Icaro coinvolto in inchiesta di camorra
SORRENTO – Non sono bastate le lettere del prefetto Mariolina Goglia, nè quella del gip, che segnalavano infiltrazioni camorristiche nel Consorzio Icaro, detentore di un appalto per i servizi sociali del Piano di Zona NA 13, per sciogliere, durante la seduta del Consiglio comunale della città svoltosi ieri, qualsivoglia appalto di questi con il Comune di Sorrento, capofila degli enti della costiera sorrentina. Un comportamento che non è piaciuto al consigliere comunale Rosario Fiorentino, presidente per l’ente della commissione trasparenza, che aveva già sollevato il problema, alcuni mesi fa, di irregolarità e illegittimità della determina n°1619 del 29.12.2011, circa l’ affidamento per un importo di 1.333.944,22 euro, di cui 400.000 al Consorzio ICARO per la proroga ripetizione dei servizi al Piano Sociale di Zona NA 13 per l’intero anno 2012. “Nella seduta del Consiglio comunale di Sorrento del 30 luglio – ha dichiarato in una nota Fiorentino – abbiamo illustrato la situazione. Avevamo chiesto e sollecitato gli organi di gestione di effettuare controlli e verifiche. Ma niente di tutto ciò è stato fatto. Successivamente, di fronte ai silenzi e ai mancati riscontri sulla proroga, il 22.06.2012 prot. N° 26856, avevamo sollecitato l’adozione urgente di provvedimenti, per preservare la nostra città sempre più accerchiata e aggredita dalla camorra nell’economia come nel territorio e cosi, come si evince anche dalla recente relazione svolta dalla Direzione Distrettuale antimafia e dai Magistrati della DDA di Napoli, che hanno partecipato agli incontri promossi proprio dal comune di Sorrento, ma nulla è stato revocato“. Rosario Fiorentino è perplesso e spiega: “Non sono bastati al Sindaco la nota della Prefettura di Napoli, il parere dell’avvocato del comune di Sorrento, l’aver il Comune sottoscritto il protocollo di legalità per far revocare l’affidamento cosi come del resto è avvenuto in altri Comuni. Altresì non è stato adottato alcun provvedimento amministrativo di conferma dell’appalto con una motivazione adeguata e capace di fugare i dubbi, le preoccupazioni e l’allarme che, una situazione del genere, provoca nell’opinione pubblica e tra gli addetti ai lavori“. Nella nota Fiorentino precisa che la revoca non comporta il blocco del servizio. “La cosa strana – svela Fiorentino – è che lo stesso Comune, cosi come ho dichiarato e provato in Consiglio Comunale, proprio di recente ha sostituito in un appalto la vincitrice semplicemente perché l’amministratore delegato era ammalato. Assegnando la appalto al secondo classificato. Ora, se per un fatto del genere non contemplato da nessuna norma, è possibile procedere alla revoca dell’affidamento, non vedo perché in questa circostanza sicuramente grave non è stato fatto lo stesso“.