Boxlandia, lettera aperta del Sen. Lauro al Sindaco Ruggiero
Esattamente una settimana dopo la netta presa di posizione sul tema “boxlandia” da parte del Sen. Raffaele Lauro che indirizzava un invito ai Sindaci della Penisola Sorrentina a tenere alto il livello di attenzione contro ogni possibile infiltrazione malavitosa nell’area, registriamo un lungo e articolato intervento di Lauro che replica al primo cittadino di Piano, Giovanni Ruggiero, in merito alle sue dichiarazioni rilasciate al settimanale Agorà proprio sul primo intervento del Senatore.
Ecco il testo della nota che merita un’attenta lettura e un’approfondita riflessione:
“Signor Sindaco, caro Giovanni,
la stima, non recente, e l’alta considerazione, che nutro nei Tuoi confronti, come persona, come cittadino, come educatore e, non da ultimo, come amministratore pubblico, mi autorizzano a rispondere, con una lettera aperta, alle garbate censure, che hai avuto la cortesia di rivolgermi, nell’intervista pubblicata sul settimanale Agorà, da ieri in edicola.
Anche perché i temi, da Te affrontati, rivestono una rilevanza pubblica, al di là e al di sopra dei nostri rapporti interpersonali, ispirati, da sempre, e senza soluzioni di continuità, al massimo rispetto reciproco e ad una piena collaborazione, nell’interesse pubblico, tra un parlamentare del territorio, pur senza vincoli di mandato, ed un Sindaco, molto attivo e responsabile verso la comunità amministrata. Il mio dovere di ascolto e di disponibilità, nei confronti degli amministratori locali della Penisola Sorrentina, in questi quattro anni di mandato, non è mai venuto meno e mi sono sempre adoperato, con impegno, per il bene della “mia” terra e dei “miei” concittadini, sebbene, anagraficamente, risiedessi a Roma.
Parecchi, come ben sai, per fortuna non molti, di quelli che vivono, anche anagraficamente, in Penisola Sorrentina, persino amministratori locali, hanno badato soltanto ad arricchirsi, consumando il territorio e sfruttando il “nostro” paese, come una vacca da mungere, pregiudicando, non di rado, un patrimonio, che va salvaguardato, innanzi tutto, per il futuro delle nuove generazioni e non distrutto, per esclusivi fini di lucro personale! Lo puoi testimoniare Tu, come tutti gli amici e Tuoi colleghi Sindaci, che mi hanno interpellato, come lo testimoniano i fatti e la stampa, che ha sempre seguito, con attenzione, la mia attività, nazionale e sul territorio.
E non ho rinunziato ad assumere, nell’ossequio meticoloso delle reciproche competenze, un ruolo di persuasore, di suggeritore e di promotore di un raccordo strategico tra le amministrazioni locali, in un’ottica comprensoriale, non più ignorabile, per la soluzione dei problemi comuni e per rendere servizi più efficienti (e meno costosi!) ai cittadini e ai turisti, suscitando anche le reazioni stizzose di esponenti dei partiti di opposizione, incapaci di cogliere il valore istituzionale della “nostra” visione comprensoriale.
Ricordo, per economia di spazio, soltanto la sanità, la mobilità, la sicurezza energetica, lo sviluppo economico e la legalità! A fronte di questo mio doveroso, ripeto “doveroso“, impegno, non mi sono mai permesso di intervenire (o di telefonare a nessuno) per interessi particolari, benché mai personali, avendo come unica stella polare l‘interesse generale.
Scusami questa (lunga) premessa!
Vengo ai Tuoi (benevoli) rilievi, rispetto al mio forte appello ai Sindaci della Penisola Sorrentina a tenere alta la guardia su presunte speculazioni immobiliari opache e contro il rischio di infiltrazioni criminali, come ipotizzato da inchieste giornalistiche della stampa libera.
Sono certo, tuttavia, che se Tu avessi letto, in anticipo, la mia intervista, rilasciata allo stesso settimanale, in pari data, avresti trovato già le risposte ai Tuoi quesiti.
1) Ti dichiari perplesso, in forma plurale (perplessità evidentemente condivisa!), rispetto al mio appello. Pensavo che un richiamo di attenzione al controllo, su un tema delicatissimo, fondato su una stima dichiarata, potesse suscitare un altro genere di sentimenti, ma, di certo, non perplessità (qualunque amministratore, anche il più onesto e trasparente può commettere errori involontari e nessuno, neppure il Papa, ha il dogma della infallibilità, quando non parla “ex cathedra Petri“, come Tu mi puoi insegnare).
2) Mi rimproveri (sempre benevolmente!) di non aver fatto un telefonata prima. Per ottenere delle rassicurazioni sulla Tua correttezza o perché mi potessi provare l’infondatezza delle interpretazioni giornalistiche? Sulla Tua correttezza, fino a prova contraria, non ho il minimo dubbio e, sulla telefonata, non credo fosse opportuna e, nel merito, per me sufficiente.
3) Mi inviti, infine, ad una riunione collegiale per verificare la legittimità degli atti. Te ne sono grato, ma il compito di un parlamentare non consiste nel fare il controllore formale di atti amministrativi (anche se le operazioni più opache, spesso, si celano, e spero non nei casi denunziati, che ci occupano, dietro atti formalmente ineccepibili).
Signor Sindaco, caro Giovanni,
ho semplicemente esercitato, senza nessun calcolo personale e senza nessuna convenienza di parte, il mio dovere di membro della commissione antimafia, nel fare un forte appello, istituzionale e politico, per evitare che un mio silenzio, su rivelazioni giornalistiche, sempre da accertare, potesse essere interpretato, come distrazione o, peggio, come collusione e silenzio omertoso, guasti sociali che ho sempre combattuto.
Ho la massima fiducia in Te e nei Tuoi colleghi, ma, se, malauguratamente, si rendesse necessario, non esiterei a chiedere, in antimafia, ogni intervento di legge, preventivo o repressivo, idoneo ad impedire l’inquinamento criminale della “nostra” amata terra sorrentina!
Mi auguro di poterTi presto riabbracciare!
Raffaele
Roma, domenica 8 luglio 2012
Un commento
johnny Pollio
Caro Direttore,
nel leggere la lettera del Senatore Lauro sono rimasto molto colpito.
In un paese normale il suo invito a “tenere alta la guardia” dovrebbe rappresentare un atto dovuto, quasi scontato (e mi auguro di non essere frainteso in questa mia definizione) non una scortesia o, peggio ancora, una “inopportunua intrusione”, addirittura meritevole di “giustificazioni” ed invece…non siamo in un paese normale.
Ho letto anche l’intervista sull’Agorà e mi ha molto colpito lo scetticismo del Senatore circa la possibilità che anche in Italia un giorno la politica possa arrivare prima della Magistratura.
Forse ha ragione il senatore: è impossibile. Fino a quando si avranno reazioni simili di fronte a richiami così autorevoli, non c’è speranza di cambiare e lo dico con profonda amarezza.
Può sembrare una stranezza, ma a mio avviso, le reali ragioni del perché dello “spread” così elevato tra Italia e Germania in realtà sono tutte qui!
Non siamo un paese normale, altro che borse, titoli di Stato e manovre economiche.
Johnny Pollio