Sindaci e solidarietà alla Fincantieri: fatti e non chiacchiere!
di Gianni Salvati*
ho letto su Metropolis di oggi le dichiarazioni del Sindaco Orlando, dell’assessore Giuseppe Gargiulo in merito alla protesta degli operai Fincantieri di Castellammare di Stabia che, preoccupati per il proprio futuro lavorativo ed ovviamente dell’azienda, hanno bloccato la statale sorrentina per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema. Non sarà la prima volta e non sarà nemmeno l’ultima probabilmente, vista la situazione di crisi esistente in Italia e nel mondo. Ogni volta che accade ciò assistiamo a dichiarazioni di solidarietà dei vari Sindaci della Penisola sorrentina in favore dei lavoratori, anche se le preoccupazioni dei primi cittadini sono, sia detto senza ipocrisia, relative ai disagi che i turisti che soggiornano in penisola, sono costretti ad affrontare, aggravati anche dal gran caldo di questi giorni! Tra l’altro poi, non dobbiamo dimenticare le successive, giustificate, proteste ai tour operator per tali disagi che sicuramente avranno ripercussioni negative sull’economia turistica della zona.
Credo, a questo punto, che sia opportuno affrontare diversamente il problema! Forse i Sindaci della Penisola Sorrentina, al di là di sterili quanto inutili messaggi di solidarietà ai lavoratori, dovrebbero, unitamente al Sindaco di Castellammare di Stabia, interessarsi politicamente della questione, presso chi ne ha competenza (e mi riferisco alla Regione, al Governo ed alla stessa Fincantieri!) accompagnando il proprio impegno politico, attraverso un passaggio nei vari consigli comunali, dove sono sicuro, il senso di responsabilità di tutti gli amministratori interessati, al di là della propria appartenenza politica, sarà unanime e rafforzerà l’impegno dei Sindaci. Presumibilmente, anche i lavoratori della Fincantieri, constatando concretamente la solidarietà della Penisola Sorrentina al loro problema, comprenderanno che la Statale sorrentina non è il mezzo, né la sede giusta, per rivendicare le loro giuste e legittime aspettative. Almeno vale la pena di provarci, invece di attendere il prossimo stop e lamentarci senza profitto.
* consigliere comunale di S. Agnello
Un commento
Antonino Coppola
E’ da un bel po’ di tempo che sento parlare della Fincantieri di C/Mare e la sua crisi. Anche il caro e competente economista dott. Gaetano Mastellone si è espresso in proposito in passato, ma senza risultati concreti direi. Il problema prima della soluzione merita un’attenta analisi; per questo mi permetto di osservare che tutto deriva da una risultante di mercato. Fino a qualche anno fa operavo nello shipping, per cui posso affermare che per lo shipyard di medio tonnellaggio, prima tirava il mercato giapponese, poi quello coreano, ed ora alla grande il mercato cinese.
Sul rapporto qualità/prezzo, per la qualità noi italiani non siamo secondi a nessuno, e mai abbiamo avuto rivali in questa direzione; quello che ci penalizza cari amici è il prezzo. A mio modo di vedere per diminuire il denominatore del rapporto i sindacati con gli stessi lavoratori dovrebbero fare un passo e qualcosa indietro per essere competitivi sul mercato. Quando parlo di mercato non intendo il mercato di Napoli o quelli nazionali; ma il mercato dello shipyard mondiale.
Cari amici è assurdo pensare che un armatore venga a costruire navi dove si paga di più. Mi spiace ammetterlo perchè lo shipping per me è stato il lavoro, l’amore e la carriera, ma se non si prendono decisioni DRASTICHE a breve il cantiere di C/Mare diventerà un altro stabilimento balnerae.
Cordiali saluti e buona Domenica.
Antonino Coppola