Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia

Che cosa mi aspetto dal vertice di Bruxelles

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santolo cannavale

di Santolo Cannavale

In questo ennesimo – a quanto pare costoso – incontro dei 27 Paesi dell’Unione Europea mi accontenterei di tre decisioni immediate.
1) Ammissione unanime  degli errori madornali e destabilizzanti commessi nella gestione della vicenda Greca.
2) Decisione condivisa di indennizzare i risparmiatori – creditori della stessa Grecia in ragione del danno patito a seguito dell’abbattimento unilaterale ed illegale dell’80 per cento del valore dei titoli ellenici.

Consegna agli stessi risparmiatori, beffati con l’avallo ed il plauso di Bruxelles, di titoli emessi da organismi centrali europei a compenso del maltolto (le banche hanno abbondantemente recuperato con i prestiti all’un per cento per tre anni).  Solo in tal modo è possibile ricreare un accettabile clima di fiducia nei risparmiatori e nei mercati finanziari.  Far finta di aver dimenticato questo passaggio rozzo e rovinoso per la credibilità dell’impianto europeo non aiuta, non paga e peggiora la situazione, con aggravio complessivo di costi per interessi a carico di tutti gli Stati europei, in particolare di quelli più indebitati. La Germania sta pagando bassi interessi sui suoi titoli, lucrando  sulle difficoltà finanziarie degli altri Stati europei; ma proseguendo con il suo atteggiamento egoistico non andrà lontano.
3) Gli Stati europei, ciascuno per suo conto, con riferimento al proprio  debito pubblico ed al relativo rapporto con il PIL nazionale, si impegnano ad applicare un’imposta patrimoniale, escludendo il valore della prima casa, in maniera da abbattere l’esposizione complessiva nazionale del venti per cento. Aumenterà in Europa la considerazione della giustizia fiscale quale elemento fondante dello stare assieme.
Su tali basi, in successivi incontri, si potrà riparlare di Stati Uniti d’Europa,  di elezione diretta degli organismi comunitari, di Banca centrale con poteri simili alla Federal Reserve. Tutto questo non prima della presa d’atto degli errori commessi e della dimostrazione con i fatti di voler proseguire sulla strada dell’Europa solidale, politicamente forte e rappresentativa.

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