Sorrento…Città delle pizza a gettone!
Alla fine gli “interessi” hanno prevalso sul buon senso, sul buon nome e sull‘immagine della Città: Sorrento avrà infatti il primo distributore automatico di pizze margherita ubicato nel Parcheggio Lauro dove chiunque lo volesse potrà “gustare” la pizza meccanica venduta attraverso la macchinetta che l’Amministrazione di Giuseppe Cuomo ha autorizzato a installare per tre mesi (?) in cambio dell’incasso del 25% netto dei proventi derivanti dalla vendita. Sarà stato contento l’assessore al bilancio Michele Bernardo per quest’entrata aggiuntiva! In un sol colpo svendendo quell’immagine e quella cultura gastronomica che neanche un mese fa la stessa Amministrazione aveva inteso esaltare nominando ambasciatori della dieta mediterranea addirittura i migliori chef stellati della Costiera. I quali, lo sappiano, saranno involontari testimonial di quest’aberrazione con cui la politica sorrentina ha finito col contaminare il mondo del gusto e della gastronomia di qualità!
Una farsa se consideriamo che neanche un mese fa quei valori del territorio che a ogni piè sospinto vengono esaltati da sindaco e vice sindaco di Sorrento finiscono gambe all’aria pur di soddisfare la proposta di un’impresa, la Domus Sorrento di Dario D’Isa, che ha voluto installare nel centro della città il suo distributore automatico di pizza. Non falliranno certe le pizzerie, ma il buon nome gastronomico della città sicuramente va a farsi benedire se è questa la cultura che promana dall’Ente locale incapace di opporre un rifiuto motivato a un’iniziativa assolutamente inconcepibile per una realtà come quella sorrentina se non da parte di chi è totalmente privo di cultura agroalimentare e gastronomica. Sarà pur vero, come si dice in giro, che al buon D’Isa nessuno ha voluto opporre un diniego, ma ben altre potevano essere le iniziative imprenditoriali di cui poteva essere proponente, fosse solo per non pregiudicare anche quest’immagine tanto faticosamente costruita sulla qualità e sull’artigianalità di prodotti e arte gastronomica, fattori di attrazione per buongustai italiani e stranieri. Si svilisce così anche l’arte della pizza ridotta a un semplice meccanicismo consumistico. Con la buona pace di tutti questa volta Cuomo, Stinga e compagni l’hanno fatta davvero grossa pur di assecondare le bizze di qualcuno che, ci sia consentito, ha forse preteso più del dovuto! Per la cronaca Dario D’Isa è stato candidato alle ultime elezioni amministrative nella civica Il Ponte di Mariano Pontecorvo. Si allega il provvedimento dell’Amministrazione Comunale di Sorrento che è stato adottato dal settore “cultura”, delega di cui dovrebbe essere titolare il primo cittadino se non sono intervenute novità dell’ultimo minuto. Che cosa c’entri un distributore di pizza con la cultura vorremmo che il sindaco Cuomo ce lo spiegasse o ce lo facesse spiegare da chi ne sa forse qualcosa in più! A meno che non sia proprio un più avanzato indirizzo culturale quello che ha inteso imprimpere alla gastronomia sorrentina (dopo la pizza potrebbero seguire altri piatti e prodotti, ndr) affinchè si industrializzi sempre di più…Tanto il 25% se lo incassa il Comune che, pur di far cassa, a questo punto è pronto a fare qualsiasi cosa. Ma nella determina dirigenziale che ha affidato alla Domus Sorrento lo spazio per installare il distributore almeno un elemento di insubordinazione naturale verso questo obbrobio lo si rileva nella data dell’atto di approvazione dell’avviso pubblico che risale al 95 maggio 2012!!!
4 commenti
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Antonio D'Aniello
E’ l’ennesimo ‘orrore sorrentino’ dell’Amministrazione Cuomo.
http://antoniodaniello.wordpress.com/2012/05/30/orrori-sorrentini/
antonio
che tristezza, che squallore, la cultura con la c minuscuola sponsorizza un distributore automatico di pizza….poi si riempiono la bocca di enogastrononmia sorrentina……….cacciate via dal tempio questi mercanti…basta!
Nicolò
Premettendo che proprio in Campania iniziative del genere hanno poco senso invito a far poco rumore per questa notizia. Se questa macchina (come penso fortemente) non sarà in grado di eguagliare la nostra beneamata pizza non è molto più che un giocattolo per curiosi; se potesse (ma non può) ci avremmo guadagnato un prodotto migliore e il problema sarebbe dei pizzaioli. Nel Nord Italia invece questa macchina potrebbe dare un prodotto decente ad un prezzo abbordabile.