Il “grillismo” che cambia la fisionomia politica delle città
Conclusi i ballottaggi per le amministrative si fa la conta di morti e feriti nel centro-destra e nella Lega, mentre continua trionfante l’avanzata del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo e si registra la ripresa del centro-sinistra. Ormai si tratta di una parabola discendente di consensi per quel che è stato il PDL e il centro-destra berlusconiano e la prospettiva delle elezioni politiche semina ormai il terrore nelle file di tutti coloro che non saranno eletti o, meglio, neanche ricandidati perchè i posti sicuri, quelli che il porcellum ancora riesce a garantire, se li spartiranno tutti coloro che hanno bisogno dell’immunità parlamentare e che hanno ragioni da vendere e ricatti da fareper non restarne sguarniti.
Abbiamo sentito a riguardo il Sen. Raffaele Lauro del PdL il quale ha commentato: “Se il movimento di Grillo riuscirà a presentare, alle prossime elezioni politiche, liste di candidati credibili in tutti i collegi elettorali ed i partiti tradizionali, oggi rappresentati in Parlamento, continueranno ad ignorare l’ansia di rinnovamento che sale, impetuosa, dal paese, tutti i leader politici attuali andranno ai giardinetti“.
E sull’esito dei ballottaggi: “…Si conferma quanto grande sia il bisogno di rinnovamento della politica che sale dalla gente e che i partiti tradizionali, compreso il PD, non riescono ad interpretare e a tradurre in consenso. La rifondazione morale, politica ed istituzionale del nostro paese passa necessariamente per un’Assemblea costituente, da eleggere nel 2013, senza miopi scorciatoie in questa legislatura“. Nel centro-sinistra non si dormono assolutamente sonni tranquilli, non lasciamoci ingannare dalle apparenze ed dai trionfalismi di Bersani. Qui la partita se la giocano oltre al M5S, l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro e Sel di Vendola, senza tralasciare l’annunciata discesa in campo di un altro forte catalizzatore di consensi a sinistra rappresentato da Luigi De Magistris sindaco di Napoli con la sua lista nazionale per l’Italia. Tempi duri per i moderati dell‘UDC e di FLI che stentano ad acquisire una funzione agli occhi di elettori di queste aree poichè non sono “nè carne nè pesce” e la gente ne ha piene le scatole pure della loro ambiguità vestita di responsabilità istituzionale! Eppure c’è ancora tanta classe politica, dal centro alle periferie, che non si rende conto che tanto è già cambiato e che questa volta le gente i propri voti “li venderà cari e amari“!