Italia

Al Senato: Lauro (PdL) su Bondi, Di Nardo (IdV) su pensioni

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Sen. Raffaele Lauro (PdL)

LAURO (PdL): “La nomina di Enrico Bondi a commissario straordinario per la spesa pubblica è un segno ulteriore della illuministica impotenza di Monti. Non sono in discussione il riconosciuto rigore morale, le non comuni qualità professionali, da me molto apprezzate al ministero dello sviluppo economico, ne’ l’impegno personale di Bondi, grande risanatore aziendale, ad essere il più incisivo possibile, quanto i poteri effettivi che gli saranno assegnati e il rapporto funzionale tra questi poteri e la pubblica amministrazione. Non sarebbe stato più lineare, realistico e concreto nominare Bondi ministro, con una delega al coordinamento di tutti i ministeri e della pubblica amministrazione, sul versante del risanamento della spesa pubblica? Non dovranno essere sempre il governo ed il parlamento a rendere operative le eventuali proposte del commissario? Mi auguro di sbagliarmi, ma questa soluzione rischia di alimentare ulteriori pasticci, confusione e rinvii, mentre le decisioni da assumere sui tagli qualitativi non possono più attendere. Bondi stamane si è insediato al MEF e, entro 15 giorni, presenterà il piano per la revisione della spesa pubblica, con un risparmio previsto di almeno 2 miliardi di euro. Ciò che non è riuscito a Monti in cinque mesi, Bondi lo farà in 15 giorni. Non ho alcun dubbio sulla qualità e sulla puntualità del lavoro del neo-commissario, conoscendone l’altissima professionalità. Ma con quali poteri e procedure il piano miracoloso sarà attuato? Monti ha il dovere di informare, al più presto, il Parlamento“.

 

Sen. Nello Di Nardo (IdV)

DI NARDO (IdV): Pensioni. Emendamento Idv per equità sociale, governo non ha maggioranza. “Grazie all’impegno dell’Italia dei Valori, l’Aula è riuscita a riprendere il suo ruolo e a votare l’emendamento che abbiamo presentato per sopprimere il comma 2 del decreto in esame, introdotto dal Governo per tutelare con urgenza le pensioni dei grandi manager di Stato. Uno schiaffo all’equità sociale. In un momento in cui abbiamo il grande problema degli esodati e la riforma pensionistica del Ministro Fornero sta mettendo in grave difficoltà tantissimi italiani, la norma soppressa gridava vendetta. E’ chiaro che, senza ricorrere al voto di fiducia, l’Esecutivo è allo sbaraglio e non va da nessuno parte. La clamorosa sconfitta subita in Senato è la rappresentazione plastica del fatto che non ha più una maggioranza ed è meglio che tolga il disturbo”.

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