Diario Politico©Raffaele Lauro,  Sorrento

La comunità ritrova per un giorno la sua piazza

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di Antonino Pane

Cuomo dà il benvenuto al Vescovo - foto di Diego Ambruoso

SORRENTO – Le parole di “don Franco tuo fratello Vescovo” al suo gregge sono riecheggiate in piazza Tasso con la forza dirompente di chi invita alla riflessione, di chi parte dal fondo, “ultimo tra gli ultimi”, in una terra dove troppo spesso il bene comune, la fratellanza, il rispetto dei poveri è prevaricato dall’interesse di pochi. E proprio le parole pronunciate da monsignor Francesco Alfano, circondato da migliaia e migliaia di fedeli, hanno spazzato via le polemiche riecheggiate in questi giorni sulla scelta del luogo simbolo per l’insediamento del nuovo vescovo, piazza Tasso, appunto, sottratta per un giorno al suo ruolo di salotto naturale dell’azienda turistica Sorrento. Il salotto è diventato tempio, è diventato con l’eco delle parole di monsignor Alfano, luogo di fratellanza, di meditazione, più umana, più familiare, più vera. Eravamo tra coloro che non avevano condiviso la scelta di piazza Tasso per l’insediamento del nuovo vescovo. Non che l’evento non lo meritasse, ma solo per il fatto che la conformazione longitudinale della città risente in maniera sproporzionata del blocco del traffico in un punto nevralgico. Sbagliavamo. Ha visto giusto chi ha voluto la piazza più bella per l’arrivo del nuovo vescovo, chi ha insistito affinchè l’evento avesse una cornice di folla tale da risultare indimenticabile. E le auto in fila in periferia, i disagi che pure ci sono stati per tante persone, alla fine, sono apparsi ben poca cosa rispetto ad un momento così intenso di partecipazione. Sorrento deve dire il primo grazie al suo nuovo vescovo.

Pubblicato su “Il Mattino” di domenica 29 Aprile 2012

 

2 commenti

  • De Vita Eduardo

    E’ sconcertante rilevare che i motivi di dissenso fossero connessi solo all’eventuale blocco del traffico. E gli altri motivi relativi ai costi ed allo sfarzo della cerimonia? Certo se la cerimonia fosse stata sobria non avrebbe perso il significato pastorale. Non avrebbe toccato lo stesso il cuore dei cattolici?
    Abbiamo assistito alla più inutile e deleteria espressione del potere temporale della Chiesa che nulla aggiunge alla spiritualità ed al senso di appartenenza dei veri cattolici praticanti a valori di fratellanza e solidarietà. Valori di fratellanza e solidarietà goffamente testimoniati da squallidi rappresentanti di istituzioni politiche che nella vita quotidiana, approfittando del potere amministrativo, perseguono interessi personali a danno del benessere della collettività. Sono persone, tra l’altro, anche di cattivo gusto perchè compiono misfatti ben sapendo di compierli…..e poi si nascondono dietro ad un vigliacco e plateale pentimento che non ha nulla a che vedere con lo spirito, il pensiero, il comportamento, i valori e la testimonianza genuina e sincera del cattolicesimo.
    Così come tutto è avvenuto il significato è molto lontano dalle parole sentite in piazza Tasso…..belle parole…..ma sempre e solo inutili parole…..

  • antonio

    Non vorrei guastare la festa segnalando questa storia di un altro Francesco, meno famoso del Vescovo Francesco Alfano ma credo altrettanto meritevole di attenzione…da parte dei media,della comunità e dei pubblici amministratori .Ecco le parole di questo accorato appello giunto alla nostra redazione:”In questi ultimi due anni, ho cercato ovunque un lavoro, ma non l’ho trovato. Mi sono rivolto anche alle autorità di competenza. Tutti mi hanno chiuso la porta in faccia, perchè non ero raccomandato. Basta con le sofferenze! E’ giunta l’ora del tramonto. La mia prossima ed ultima meta sarà il ponte della circumvesuviana di Seiano.
    La mia… non è vita, ma è un eterno calvario. Sapeste come è brutto vivere nell’ombra.Essere discriminati. Infatti la mia ex azienda mi ha licenziato perchè sono stato dichiarato invalido civile del 74%. Dovete sapere che io ho una forma di distrofia muscolare agli arti superiori ed un adenoma ipofisario. L’unica forza al 100% l’ho negli arti inferiori. No che io non abbia cercato di cambiare, è proprio la gente che non accetta il mio io. In questo momento avrei bisogno solo di parlare con qualcuno. Vi lascio il mio cellulare: 3391753756. Se qualche persona mi può aiutare o vuole concedermi un pò del suo tempo, mi può telefonare”

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