Diario Politico©Raffaele Lauro,  Sant'Agnello

Moscovicci (PD): è l’ora di una nuova classe dirigente per Sant’Agnello

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Da Ivan Moscovicci, responsabile cittadino del PD di Sant’Agnello abbiamo ricevuto il commento a un post dedicato alle vicende politiche santanellesi cui l’avv. Moscovicci ha inteso richiamarsi per sviluppare le sue considerazioni. Poichè l’avvicinarsi del clima elettorale (anche se manca un anno) vivacizza la dialettica politica locale, a scanso di equivoci e di strumentalizzazioni precisiamo che siamo disponibili a pubblicare gli interventi di chiunque ritenga di aver titolo a partecipare al dibattito, ma tenendo presente due condizioni: spazio a qualsiasi argomentazione, critica e proposte, no a violenza verbale, offese a chiunque indirizzate perchè sono estranee alla cultura e allo spirito di questo blog che ha regole ben precise da sempre accessibili nella sezione delle info. In secondo luogo non può invece esserci spazio per chi intende strumentalizzare anche questo blog con l’intento maldestro di coinvolgerlo nella diatriba politica e personale: PinP non è parte o controparte di chicchessia come è possibile rilevarlo dal primo post che abbiamo pubblicato…E questo vale per Sant’Agnello e per tutto il resto del territorio di cui ci interessiamo!

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Ivan Moscovicci (PD)

di Ivan Moscovicci

Non ho visto, fino ad ora, un articolo pubblicato con così tanti post..segno che l’argomento, evidentemente, appassiona il “popolo” (soprattutto quello on line). Leggendoli tutti si scorge una richiesta di reale cambiamento, di rinnovamento profondo, sia delle persone che dei modi di fare amministrazione. Di questo i santanellesi se ne ricordino quando si voterà, sapendo scegliere, al di là delle “appartenenze” familiari, coloro che si porranno, in maniera disinteressata e soprattutto con dedizione e competenza al servizio della comunità. Personalmente, tuttavia, condivido alcune affermazioni e giudizi di Sagristani sull’operato di Orlando. E ribadisco, Orlando, per il consenso ricevuto in relazione ai risultati ottenuti (quelli ottenuti con la farina del suo sacco, si intende…), non ha operato al meglio, restando al di sotto della sufficienza. E’ sua facoltà (non dovere o obbligo), però, ripresentarsi ai cittadini per farsi giudicare. Quello che non mi garba dell’intervento di Sagristani è il suo tono messianico, del Salvatore della Patria, che “deve” ritornare per la salvezza di Sant’Agnello, in mano ad un manipolo di maldestri ed arruffoni. Ma non sono stati anche loro legittimati dal voto popolare (ben oltre l’80 per cento)? Piergiorgio dovrebbe forse capire che è arrivato il tempo di dare spazio ad altri, che è il momento di far crescere una nuova classe dirigente, selezionata sulla base delle capacità, disponibilità e dedizione alla causa della res publica, e non solo in difesa degli interessi dei clan familiari o delle parentele  che però sono ottimi veicoli di voti). E’ possibile che, oltre Sagristani, si parli ancora di amministratori che hanno alle spalle quasi 30 anni di permanenza in Consiglio comunale? Che la media degli uscenti è di quasi 20? E quanti di questi, in nome dell’etica in politica, saranno con l’amico Piergiorgio, pur avendo giurato fedeltà ad Orlando? A Sant’Agnello ogni tentativo di far nascere una nuova classe dirigente è impedito dalla brama di chi vede, in tal modo, assottigliarsi il proprio potere personale. Chi si serve della propria funzione pubblica come merce di scambio, chi lavora per interposta persona, per non far venire alla luce inaccettabili conflitti di interessi ai limiti della legalità, chi usa la sottile arma del ricatto, della ritorsione, verso chi ha ricevuto il “piacere” ed adesso deve sottostare alla volontà di chi quel “piacere” glielo ha reso….E’ ciò che accade puntualmente in occasione della vigilia del voto, cosicchè – quando si sarà fatta terra bruciata intorno a quel progetto o a quelle persone che si sono “permesse” di manifestare la propria opinione, le proprie idee – ecco che l’Uomo della Provvidenza di turno, promettendo di scacciare ogni male, per il solo amore della sua terra (o forse per altro?), si vedrà “costretto” a ritornare per riportare Sant’Agnello sulla retta via, allontandola dalla perdizione di questi ultimi cinque anni…Ma speriamo che la prossima volta il “popolo” non creda più ai “falsi profeti”….

3 commenti

  • Giovanni Maresca

    Notevole lo sforzo di Moscovicci in un’analisi tutto sommato condivisibile, ma incompleta perchè non tiene conto della storia. A S.Agnello siamo fermi alla politica degli anni settanta quando “imperavano” i Bruno De Maio e i Pasquale Del Giudice. Da allora per la politica a S.Agnello è cambiato poco o nulla, tranne per il fatto che Piergiorgio Sagristani riuscì a “spodestare” definitivamente De Maio riuscendo sempre a cavalcare con opportunismo varie stagioni politiche e passando tra vari partiti, senza fare i suoi interessi, ma sempre venendo eletto. Il ruolo della famiglia Sagristani a S.Agnello è sempre stato lo stesso. Non ci dimentichiamo che il papà Giacomo ha fatto il sindaco con De Maio suo vice. C’è stata la stagione politica di Ludovico Coppola e compagni fino all’ascesa di Piergiorgio, a causa della prematura scomparsa del fratello Carlo. Piergiorgio è culturalmente legato a una concezione antica della politica e del popolio, lo dimostrano anche le cose che dice. E’ però persona onesta, convinta del suo essere un “benefattore” che però vuole tutti sottomessi a lui. Ai più gli sta bene! Orlando sa bene che fa il sindaco solo perchè glielo ha concesso Sagristani per il tempo sufficiente (una legislatura) a permettergli poi di tornare lui a quel posto. Ora però finge di non ricordarlo e sbaglia perchè se ne accorgerà alle elezioni. Purtroppo, e questo vale per il buon Moscovicci, a S.Agnello di pubblica opinione non c’è traccia: si pensa solo a fare i proprio comodi e assessori e consiglieri non sono sicuramente eccellenze, ma pensano a fare quello che gli interessa! Cambiare il gioco, caro avvocato, è impresa al momento impossibile o quasi. Allora, per quanto mi riguarda, meglio Sagristani che Orlando!

  • ivan moscovicci

    Al lettore Giovanni Maresca, che non conosco personalmente, voglio rivolgere il mio ringraziamento per la disamina, dopo tutto, benevola nei miei confronti, ma, allo stesso tempo, devo rivolgergli un affettuoso rimprovero per il tono di grande sfiducia e di rassegnazione con il quale chiude il suo intervento. Sono perfettamente conscio del fatto che Piergiorgio abbia una base elettorale molto ampia e ha anche fatto realmente qualcosa di buono per il suo paese. Ma questo risale almeno a 8-10 anni fa, senza però aver lasciato alcuna eredità in termini di ricambio e crescita della classe dirigente. Nè Orlando nè altri che oggi siedono in Consiglio, e nessuno me ne voglia per questo, sono in grado di poter ben amministrare. Il mio non è un giudizio di merito, me ne guarderei bene, ma una constatazione su ciò che negli ultimi 8 anni almeno è stato realizzato, e se forse restringessimo a 5, non potremmo discutere di nulla. Tuttavia, proprio perchè Piergiorgio ha ancora un minimo di credibilità rispetto ad altri si faccia realmente carico di un ricambio a tutti i livelli, individuando tra varie professionalità a Sant’Agnello – e ce ne sono – quelli che potranno essere il futuro. Se del caso, pur tra mille difficoltà e senza contare sulla stessa base elettorale, faremo la nostra parte, con umiltà, modestia e coraggio. E’ vero l’opinione pubblica è ancora parva res, ma bisogna pur incominciare, magari proprio da tanti piccoli – o grandi – Giovanni che cominceranno pensare con la propria testa. Grazie ancora per l’attenzione.

  • Giovanni

    Caro Giovanni Maresca o anzi chiunque tu sia la tua analisi mi sembra di parte ed e’ un mal celato tentativo di autocelebrarsi e celebrare la famiglia e sbandierare termini da attribuire a se’ stesso quale “onesta’ ”
    Com’è che l’avvocato Moscovicci non ha colto la vera provenienza del commento o forse…. ha voluto elegantemente sorvolare. Io comunque sono con Moscovicci che si espone in prima persona.
    Saluti
    L’unico vero Giovanni Maresca

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