Diario Politico©Raffaele Lauro

Imprese e lavoro: Rosario Fiorentino suona un campanello d’allarme…

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Rosario Fiorentino

Emergenza lavoro. Mentre il Governo è alle prese con il piano di riforma predisposto dal Ministro Fornero che prevede una sostanziale modifica dell’art. 18 che disciplina e garantisce i rapporti di lavoro, in Costiera il leader del Movimento “Insieme per SorrentoRosario Fiorentino suona il campanello d’allarme sulla crisi occupazionale connessa al settore del turismo e chiama in causa gli operatori turistici che avrebbero ridotto in modo consistente il rinnovo dei contratti per la stagione 2012 ormai alle porte. Cominciamo col dire che per fortuna c’è qualche amministratore pubblico che si preoccupa di lavoro e di problemi connessi visto che nei Comuni peninsulari si registra un oggettivo deficit di interesse sui temi socio-economici e sui riflessi che, politiche nazionali e locali, producono sull’economia locale. L’iniziativa di Fiorentino ha quindi il merito da un lato di accendere i riflettori su un tema che tocca da vicino il mondo delle imprese e quello dei lavoratori stagionali, dall’altro di proporsi nel pieno del dibattito nazionale sulla riforma del lavoro e sulla tutela dei diritti dei lavoratori. Fiorentino ha formalizzato la richiesta al sindaco di Sorrento di confrontarsi sul tema in consiglio comunale e questo è sicuramente è un fatto positivo perchè induce gli attori amministrativi quantomeno a riflettere sul problema e a sviluppare un ragionamento sui problemi che determinate scelte provocano su un territorio comunque considerato tra quelli “benestanti” se vogliamo mutuare dal lessico popolare una terminologia a “immediata percezione“. Se facciamo mente locale l’unico, serio e qualificato interessamento sul tema sviluppo-occupazione-lavoro in Penisola Sorrentina avviene ad opera dell’OBI, l’Osservatorio Banche e Imprese che, da qualche anno a questa parte grazie all’interessamento di Gaetano Mastellone, accende i riflettori sull’andamento dell’economia peninsulare con particolare riferimento al comparto turistico. Sull’argomento lavoro, occupazione, sviluppo e competitività di territori e imprese registriamo invece un silenzio imbarazzante da parte delle più alte espressioni politiche del territorio che sembrano in tutt’altre faccende affaccendate! Probabilmente non hanno i numeri per affrontare l’argomento e si dilettano a discettare di tutt’altro! Veniamo al merito della questione per fare una valutazione che possa anche fungere da stimolo alla discussione tra quanti hanno a cuore le sorti illustre e progressive del Paese, l’Italia, ma anche più specificamente quelle della Penisola Sorrentina. La discussione in atto a livello nazionale sul tema del lavoro sicuramente è attuale e necessaria, ma a nostro avviso non può ridursi soltanto a creare le condizioni più favorevoli al mondo delle imprese per gestire i rapporti di lavoro a proprio uso e consumo. Questo perchè siamo convinti che non possano esistere sul mercato “imprese senza lavoratori” e “lavoratori senza imprese“. Se si parte questo ragionamento ci rendiamo conto che prima di discutere del lavoro occorre confrontarsi su che cosa significa fare impresa, essere imprenditori. Dopodichè è naturale, ovvio, scontato, ragionare di lavoratori, cioè della parte produttiva, di chi attraverso il lavoro, cioè la professionalità, le capacità, la passione riesce a trasformare l’intuito e l’intraprendenza imprenditoriale in prodotto, servizio e quanto altro significa profitto, cioè reddito e quindi business. Si può fare impresa senza i lavoratori, senza chi è in grado di concretizzare l’idea imprenditoriale e soddisfare l’investimento ad esso connesso? Nel settore del turismo, soprattutto oggi, stanno velocemente cambiando le regole del mercato e per tutti, imprenditori, manager e lavoratori c’è da fare i conti con nuove esigenze e diverse domande che devono essere soddisfatte. A fronte di un albergo che abolisce il servizio di cucina con annessi e connessi non è possibile arroccarsi in difesa di un’attività che necessariamente deve fare i conti con la concorrenza per concentrarsi al meglio sulla propria vocazione naturale che è quella dell’ospitalità. La ristorazione, di conseguenza, dovrebbe coerentemente risultare un settore in crescita perchè comunque gli ospiti di un albergo devono consumare i pasti e quindi si presuppone che si sviluppi un incremento dell’attività ristorativa. Sicuramente su questo aspetto occorre approfondire il ragionamento che può ulterioremente svilupparsi proprio in rapporto alla tipologia di accoglienza ristorativa che siamo in grado di assicurare ai turisti, italiani e stranieri. Insomma: ci sono tendenze di mercato che nessun buon imprenditore può sottovalutare o, peggio, trascurare, anche se è possibile ridurre al minimo le conseguenze negative connesse a determinate scelte sul piano occupazionale. Non ci vogliamo dilungare oltre sull’argomento perchè sono tanti e tali i ragionamenti da farsi che ci auguriamo di aver suscitato un interesse in chi, per passione o per professione, è chiamato direttamente in causa. Ora ci sono da fare valutazioni molto serie ed importanti per sviluppare un approccio coerente e costruttivo al problema. Tutto dipende però da come viene recepito il ragionamento da parte dei diversi protagonisti della partita, inclusi gli amministratori locali. Solo così possiamo auspicare che si animi un sano confronto e che ognuno possa esprimere la propria opinione su un tema che, per la Penisola Sorrentina, resta meritevole di un generale interesse da parte delle forze socio-politiche ed economiche del territorio in cui viviamo e operiamo. E perchè non appaia che, in fin dei conti, una classe dirigente si premuri soltanto di occuparsi dei propri e degli altrui affari (quelli,cioè, del proprio stretto entourgae) e concespisca l’amministrazione pubblica solo alla stregua di un esercizio esclusivo di potere e di sollazzo!

Documento Rosario Fiorentino

 http://video.repubblica.it/dossier/articolo-18/giannini-se-i-tassisti-valgono-piu-della-cgil/91007/89400

2 commenti

  • Gaetano Mastellone

    Grazie per aver ricordato quel poco, in tema di tentativi di duscussione e di analisi, che cerco di fare. Tutto inutile, non c’e’ attenzione! Loro sono bravi! Non c’e’ attenzione neanche quando si rendono pubblici, a gratis, studi e dati locali che potrebbero essere attenzionati per predisporre piani di sviluppo. Il rammarico forte e’ che altre citta’ turistiche del nord vorrebbero questi dati O B I ma che non possono avere in quanto l’analisi viene fatta solo per tutti i paesi del centro sud d’Italia. La scorsa settimana ero a cena con il sindaco di Santa Margherita Ligure e con l’assessore alle finanze e bilancio che quando hanno saputo, che sin dal 2008, portavo all’attenzione di diversi comuni i loro dati di pil/reddito/occupazione etc. mi hanno detto: “Sono fortunati ad avere tali strumenti gestionli”. Io non ho risposto! Cosa avrei dovuto dire? C’e’ un totale disinteresse, c’e’ invece un grande attivismo per . . . altre cose!
    Con questo intervento spiego, a coloro i quali mi chiedono dei miei ultimi silenzi, il perche’ non mi va piu’ di discutere o argomentare. A che serve? Siamo in una reale situazione di criticita’ economica, di mercato e sociale e che cosa si fa? Nulla! Ne vedremo delle belle quest’anno e nel bennio 2013/2014. Buon lavoro a tutti.

    Ecco un link di uno dei tanti articoli di alert che sono usciti, su mie iniziative, sin dal lontano 2007.

    Il link: http://www.bancheimprese.it/public/allegati/OBI%20ARTICOLO%20LA%20MIA%20PENISOLA.pdf

  • De Vita Eduardo

    Caro Gaetano, qualche mese fa, di fronte ad una situazione peninsulare, a dir poco difficile sul piano economico, ci siamo dati come regola di professare ottimismo per non essere accusati di catastrofismo. Ma l’ottimismo deve pur fondarsi su qualcosa. Questo qualcosa è certamente l’umiltà e la volontà delle Amministrazioni locali di analizzare, di capire e di formulare piani di azione per il futuro. I dati e le informazioni OBI sono dei punti di partenza, tra l’altro resi disponibili gratuitamente, appunto per cercare di capire il contesto ed ipotizzare comportamenti ed azioni. Ebbene le Amministrazioni locali non solo non hanno partecipato al meeting di respiro internazionale, ma, da quello che traspare, neppure leggono e fanno tesoro di queste informazioni.
    Ecco perchè io non ero ottimista come te sulla possibilità di un dibattito costruttivo.
    Da tempo, anche per esperienze manageriali nell’area personale-organizzazione, ho capito che le Amministrazioni locali sono un’accozzaglia di persone, messe insieme opportunisticamente, di volta in volta, con l’unico obiettivo di gestire potere e non di esprimere responsabilità verso i Cittadini e nell’interesse della collettività. La responsabilità implicherebbe analisi, piani di azione e monitoraggio con strumenti di gestione.
    Queste Amministrazioni, invece, in funzione di una meschina, ma redditiva gestione di potere, si muovono a vista opportunisticamente secondo le esigenze del momento,proprie, degli amici e dei “clienti” che rappresentano. Purtroppo, forse, non c’è posto per l’ottimismo, considerata la pochezza e la bassa qualità di Sindaci ed Amministratori…

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