Raffaele Apreda sulla scuola Vittorio Veneto a Sorrento
di Raffaele Apreda*
Scuola Vittorio Veneto i fatti: un giorno di primavera del 2009 cadde nel cortile della scuola un pezzo del cornicione della scuola, io intervenni con l’ufficio tecnico e ad horas eliminammo il pericolo attraverso la spicconatura di tutti gli intonaci ammalorati. Questo tipo di intervento si può effettuare senza gara pubblica chiamando ad intervenire una ditta di fiducia del Dirigente. Ritenendo che andavano comunque fatti lavori generali alle facciate avviammo l’iter amministrativo CHE PREVEDE LA LEGGE per effettuare lavori alle facciate, iter che tra i vadi adempimenti si concluse a metà di agosto, per questi motivi i lavori iniziarono agli inizi di settembre ed INOPPORTUNAMENTE il primo giorno di scuola con il caos che ne derivò. Il Sig. Schisano allora ritenne di denunciare il tutto e a seguito di ciò e degli accertamenti che ne conseguirono la scuola fu chiusa. Il consiglio comunale di Sorrento nel frattempo, su mia proposta, approvò all’unanimità di incaricare un tecnico che redigesse idonea certificazione sulla staticità dell’intera scuola. Fase successiva: L’amministrazione comunale ha subito messo a disposizione i fondi per la ristrutturazione della scuola e il dirigente, che ricordo a chi vuole speculare politicamente sulla vicenda, è colui a cui spetta per intero la fase di gestione ha avviato le procedure per ‘inizio dei lavori. Ora per una serie di ricorsi incrociati tra le ditte partecipanti alla gara i lavori non sono ancora cominciati e NON SI CAPISCE PERCHE’ SCHISANO CHE SPERA DI TRARNE BENEFICI POLITICI, CONTINUI A PRENDERSELA CON GLI AMMINISTRATORI DELL’EPOCA E ATTUALI. Ma caro Direttore è tempo perso parliamo di un signore che è convinto di essere il custode UNICO della VERITA’ e delle LEGALITA’ da Schisano Francesco non ho nulla da imparare ma sua differenza sono sempre pronto a convincermi del contrario senza pregiudizi, Tu Direttore sai che non mi tiro indietro difronte alle responsabilità e difronte ai cittadini (tutti) ma sappi che a costui, alle sue ALLUSIONI e alle sue FARNETICAZIONI NON RISPONDERO’ PIU’.
2 commenti
Francesco Schisano
Per concludere le mie “farneticazioni” che tanto infastidiscono il consigliere provinciale, riassumo per i cittadini sorrentini: Apreda non ha quindi risposto nè ai quesiti sul Vallone dei Mulini, né a quelli sulla Scuola Vittorio Veneto. La scusante da lui addotta relativa all’iter amministrativo terminato ad Agosto non è credibile (si poteva e si doveva fare prima). Inoltre le relazioni tecniche sulla staticità della scuola risalivano a molto tempo addietro, ma lui e l’Amministrazione le tennero in cassetto. E comunque, era o non era urgente aprire la scuola in sicurezza? Lui che fa il tecnico dovrebbe conoscere meglio di tutti le più elementari regole su questi argomenti. Ma preferisce continuare ad eludere le domande dei cittadini ed attaccare chi gliele pone. Ovviamente scrive che non risponderà più perché non sa come uscirsene. Dica la verità Apreda! E non insulti. Non le conviene farlo. Si perdono voti! Potrei farlo io che invece non ne traggo vantaggio alcuno che non mi sono mai candidato né intendo farlo in futuro. Continuerò purtroppo per lei e per gli amministratori distratti a fare il CITTADINO e continuerò a far domande, perché i soldi che lei prende come consigliere provinciale o che spende per qualsiasi iniziativa di pubblica amministrazione sono anche miei. Se non vuol esser infastidito dalle domande di un cittadino, abbia la dignità di dimettersi e così non sarà tenuto a dar risposte.
fm
Ancora si sta qui a discutere delle colpe (che non possono mai essere addossate a un libero cittadino che da tale si comporta) riguardo la chiusura della scuola. Con i rappresentanti delle istituzioni che non vogliono ammettere gli errori e le inadeguatezze palesi delle due amministrazioni comunali che si sono occupate del caso.
La politica non dovrebbe rivangare il passato, ma avere il coraggio di guardare al futuro ed essere capace di una visione lungimirante. Ah, scusate ho detto politica. E scusate ancora, ho detto capace.