De Raho a Sorrento: “controlli anticamorra sui capitali investiti in Penisola”
Antonio Di Pietro e l’Italia dei Valori hanno presentato un’articolata interrogazione parlamentare sul tema dei parcheggi interrati a Sorrento e nel resto della Penisola Sorrentina dove si sta giocando un vero e proprio braccio di ferro a tre: l’imprenditoria con i propri annessi tecnici, le amministrazioni locali e il variegato fronte di opposizioni politiche e ambientaliste col sostegno della stampa. L’iniziativa dell‘IdV, peraltro annunciata, ha fatto seguito a un articolato approfondimento sull’argomento all’indomani dell’adozione da parte dell’Amministrazione Comunale di Piano di Sorrento di una specie di “moratoria” approvata dal Consiglio comunale dopo un infuocato confronto tra maggioranza e opposizione. Un provvedimento che, però, segue di 72 ore il rilascio dell’ennesima autorizzazione a realizzare box pertinenziali, questa volta a via Legittimo. Il fronte di chi si oppone allo scempio territoriale e al business dei parcheggi interrati accusa le amministrazioni pubbliche di connivenza con l’imprenditoria, vecchia e nuova, e con una lobby tecnico-professionale che tirano le fila del massiccio attacco al territorio battezzato come “boxlandia“. Sindaci e Assessori, confortati dai pareri dei tecnici, si difendono dalla accuse replicando di “non voler ingessare il territorio e di rispondere alla fame di parcheggi tuttora insoddisfatta”. Chiunque si oppone a questa logica è un avversario e, in qualche caso, un nemico!
Di Pietro&Co lanciano l’allarme sulle infiltrazioni malavitose in Costiera connesse al settore, ma è un dato di fatto che le Amministrazioni appaiono tutto sommato refrattarie a contrastare efficacemente il fenomeno. Lo stesso di quanto avviene con quello dilagante del business del gioco che sta trasformando la fisionomia della Penisola Sorrentina dove si insediano a ritmo vertiginoso sale gioco e compro-oro. Anche qui è stata ed è pressante l’iniziativa di contrasto posta in essere, sul piano politico, dal solo Sen. Raffaele Lauro che della lotta al gioco d’azzardo e alle piaghe sociali con relative implicazioni malavitose ne ha fatto il leit motiv del proprio impegno parlamentare. Insomma enormi capitali continuano a essere investiti a Sorrento e in Costiera dove “muoiono” attività imprenditoriali antiche e tradizionali e proliferano i nuovi business su cui proprio ieri a Sorrento, per lodevole iniziativa del consigliere Rosario Fiorentino, si è tenuto un seminario sulla trasparenza nella pubblica amministrazione con l’intervento del Procuratore Federico Cafiero De Raho che ha dato un input deciso alla platea e, per essa, all’opinione pubblica locale: “…in questi momenti di crisi economica così grave ogni qualvolta si investono capitali in qualsiasi tipo di operazione occorre denunciare e sollecitare controlli minuziosi perchè questi capitali, nella stragrande maggioranza dei casi, sono frutto di attività di riciclaggio da parte di un’imprenditoria camorristica sempre più sofisticata e mascherata“. Il ragionamento è semplice: se esponenti politici di livello nazionale da Di Pietro e l’IdV al Sen. Lauro del PdL (quindi fronti politici diametralmente opposti) insieme alle più autorevoli espressioni della Magistratura confermano e rilanciano severe preoccupazioni e sollecitano la mobilitazione civica per contrastare questa contaminazione del territorio da parte di poteri e denari di dubbia provenienza, vuol dire che la situazione non è preoccupante, ma grave, gravissima per la salvaguardia dei veri interessi della Costiera. La sollecitazione di De Raho lanciato ieri nell’aula magna del Comune di Sorrento innanzi a centinaia di persone non può non essere colta da chi ha responsabilità di governo della città. I campanelli d’allarme sono stati suonati, e non da oggi, contro l’operazione “investo e riciclo in Penisola Sorrentina“.
Lo scontro che ne deriva tra “opposte fazioni” mette in luce, anche nella rissosità che in qualche caso anima la dialettica politico-culturale, l’esistenza di una lobby potentissima e trasversale che sta portando l’attacco finale alla Penisola Sorrentina per cui l’allarme del Procuratore De Raho insieme agli altri interventi che sin qui si sono registrati può, anzi deve rappresentare l’occasione per dare una svolta alle politiche amministrative peninsulari. Ieri ad ascoltare De Raho a Sorrento non c’era neanche uno dei sei sindaci dei Comuni della Penisola Sorrentina, non c’erano i consiglieri provinciali del territorio, non c’erano amministratori (tranne qualche eccezione) con responsabilità di governo negli enti locali, quasi che l’argomento non meritasse presa di coscienza e appartenesse solo al fronte di chi si oppone. Sono assenze che quantomeno vanno motivate! Forse è il momento di passarsi tutti le mani sulla coscienza e di fare la parte che a ciascuno compete senza lanciare anatemi contro la stampa, come ha fatto qualche giorno fa in consiglio comunale l’assessore all’urbanistica di Piano di Sorrento Maurizio Gargiulo sentendosi vittima di un’aggressione mediatica sul tema box interrati. In un regime democratico la stampa, in tutte le forme e insieme ai social network che rappresentano l’ultima incontrollabile frontiera della libera espressione delle idee, fa solo la parte che gli compete, almeno fino a quando non viene anch’essa contaminata da quei poteri e da quegli interessi che la vogliono serva per tacere. In questo caso la si compra, non certo per scrivere contro questi argomenti per i quali non esiste un potere tanto forte e ricco da investire risorse a sostegno di siffatte campagne di stampa! Piuttiosto non è che la si pensi diversamente da chi governa questo tipo di processi anche da parte della stampa? Stiamo ai fatti e i fatti ci dicono, senza ombra di dubbio e fino a prova contraria che gli interessati sono invitati a produrre: il denaro riciclato in attività apparentemente lecite ha stravolto le regole del mercato e, come ha detto De Raho, toglie il futuro ai nostri figli. Decidiamoci allora da che parte stare e con chi!
3 commenti
De Vita Eduardo
Il buon senso direbbe,come da tanto tempo si denuncia,contro i comitati di affari e contro le Amministrazioni comunali che,come minimo,sono compiacenti con il loro omertoso silenzio.
De Vita Eduardo
Ennesima autorizzazione a box pertinenziali a Piano di Sorrento, in via Legittimo,poco prima della moratoria?……E’ la dimostrazione che dell’Amministrazione comunale non ci si può fidare e che la lobby del cemento esiste e comanda pure……
De Vita Eduardo
A proposito di BOXLANDIA…..Sindaci ed Assessori confortati dai pareri dei tecnici….Non vogliono ingessare il territorio e vogliono rispondere alla fame di parcheggi che c’è ancora.A parte il vecchio detto napoletano che rende bene l’idea…..”Acquaiuolo l’acqua è fresca?…..manca a’ neve”….i Sindaci e gli Assessori hanno già ingessato bene il territorio in un sarcofago di cemento senza affrontare e risolvere i problemi principali e,cioè…..sviluppo economico e vivibilità.Quindi di cosa parlano questi ineffabili Sindaci ed Assessori?
Dovrebbero solo vergognarsi di essere,nella migliore delle ipotesi,dei burattini nelle mani di chi li giostra a piacimento.