Diario Politico©Raffaele Lauro,  Sant'Agnello

Le politiche per il lavoro femminile: ne parliamo con Lucia Gargiulo

Stampa
Lucia Gargiulo

SANT’AGNELLO – Il rapporto tra le donne e il lavoro è uno dei problemi contemporanei su cui ogni giorno ci si confronta in diversi ambiti e sempre con grande difficoltà. L’adozione da parte del Governo di una serie di incentivi a sostegno dell’occupazione femminile rappresenta indubbiamente un’opportunità da cogliere. L’importante però è conoscere il tema e saper attivare i meccanismi idonei affinchè un’opportunità possa tradursi in concreta occasione per l’inserimento lavorativo della donna nel sistema produttivo in cui vive. Ne abbiamo discusso con un’esperta del settore, da anni in prima linea sul fronte del lavoro e dei temi ad esso connessi: Lucia Gargiulo, consulente del lavoro e da qualche settimana componente della Commissione comunale per le Pari Opportunità al Comune di Sant’Agnello. Sono stata nominata in questo organismo perchè il Sindaco mi ha detto che intende sviluppare una grande attenzione al tema delle donne e al rapporto che hanno con il mondo del lavoro affinchè anche il Comune possa fare la propria parte supportando le donne nelle politiche di inserimento lavorativo. Credo che sarà uno degli argomenti su cui, personalmente e come commissione comunale, ci misureremo al più presto perchè c’è bisogno di dare giuste informazioni e di supportare le donne nell’inserimento occupazionale tenendo presente la molteplicità degli oneri che gravano sull’universo femminile e che troppo spesso diventano un ostacolo per un inserimento pieno e per essere rispettate fino in fondo come lavoratrici ancor prima che come donne“. Lucia Gargiulo, una delle maggiori esperte nel settore in penisola sorrentina, collabora anche con la rivista nazionale dell’Associazione Nazionale dei Consulenti del Lavoro – Milleottonuna – che proprio sul numero di dicembre 2011 ha pubblicato un interessante articolo che di seguito riportiamo sapendo di fare cosa gradita all’universo femminile che rappresenta un target importante dei nostri più fedeli lettori. Abbiamo proposto alla rag. Gargiulo di mantenerci aggiornati sulle più importanti novità del settore e su tutti gli argomenti connessi per rendere, insieme all’informazione, anche un servizio al nostro pubblico.

“In tema di mercato del lavoro un altro intervento che si fa spazio è quello che riguarda le assunzioni di donne con contratto di inserimento (art. 22, comma 3). Il fine è quello di promuovere l’occupazione femminile. A tale scopo viene riscritta una parte dell’articolo 54 della Riforma Biagi (Decreto Legislativo 276/2003). La novità che subito salta all’occhio è quella che riguarda la tempistica entro la quale i Ministeri del Lavoro e dell’Economia, devono adottare il provvedimento che individua le aree geografiche a bassa occupazione femminile, cosa fondamentale per la costituzione del rapporto di lavoro in oggetto. Precedentemente, il decreto è sempre entrato in scena con notevole ritardo, rispetto all’anno di riferimento, bloccando di fatto la tipologia del contratto di inserimento, studiata per incentivare l’occupazione femminile. Attualmente con la Legge di Stabilità, è previsto un vincolo più ristretto per la sua emanazione,dovendolo adottare entro il 31 dicembre, di ogni anno, con validità dall’anno successivo, e per giunta dovrà anche contenere l’indicazione delle zone, con riferimento alle quali,trovano applicazione, gli incentivi economici previsti dalla Riforma Biagi. Altra novità riguarda le aree geografiche all’interno delle quali si può ritenere legittima la stipula del contratto di inserimento in oggetto, sia per il passato (anni 2009, 2010 e periodo già trascorso del 2011) che per il futuro (residuo anno 2011 e 2012). Viene affidato a un decreto interministeriale (Lavoro-Economia), con una disposizione transitoria, l’obbligo di colmare il vuoto normativo
per questi anni. Le assunzioni di donne in contratto di inserimento, per poter accedere
agli incentivi, devono riguardare lavoratrici prive di un impiego regolarmente retribuito da
almeno sei mesi, residenti nelle aree geografiche di cui sopra. Gli incentivi possono essere di vario tipo: 1) il primo vantaggio è quello di poter escludere il lavoratore in inserimento dal conteggio dei dipendenti per l’applicazione di particolari normative
e Istituti; 2) esiste poi la possibilità di inquadrare ad un livello più basso il prestatore
d’opera (massimo due livelli nferiori rispetto alla categoria spettante; per le donne questa
possibilità è consentita solo se è prevista dal contratto collettivo nazionale); 3) infine, è possibile accedere agli sgravi contributivi che a suo tempo erano previsti per i contratti di formazione e lavoro. Per maggiore chiarezza segue tabella:
IMPRESE
Mezzogiorno: contribuzione dovuta per gli apprendisti.
Centro Nord: riduzione del 25% della contribuzione a carico del datore di lavoro.
ALTRI DATORI DI LAVORO
Mezzogiorno: riduzione del 50% della contribuzione a carico del datore di lavoro.
Centro Nord: riduzione del 25% della contribuzione a carico del datore di lavoro.
COMMERCIO e TURISMO (fino a 15 dipendenti)
Mezzogiorno: contribuzione dovuta per gli apprendisti.
Centro Nord: riduzione del 40% della contribuzione a carico del datore di lavoro.
IMPRESE ARTIGIANE
Ovunque ubicate: contribuzione dovuta per gli apprendisti.
DATORI DI LAVORO AGRICOLO
Mezzogiorno: contribuzione dovuta per gli apprendisti.
Centro Nord: riduzione del 25% della contribuzione a carico del datore di lavoro”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*